meme su Andrea Scanzi
1 – VACCINO A SCANZI, PER L’ASL DI AREZZO LA PROCEDURA «È REGOLARE»
Claudia Guarino per "Il Tirreno"
Evaristo Giglio è il direttore della zona distretto di Arezzo. Non si fa intervistare. Affida a una nota dell’Asl di Arezzo l’assoluzione di Andrea Scanzi, il giornalista che è riuscito a farsi vaccinare come “familiare” e badante di genitori fragilissimi, anche se non lo è.
Andrea Scanzi
La storia è nota: alcuni giorni fa Scanzi pubblica sul proprio profilo social la notizia di essere stato contattato dall’Asl Toscana Sud Est per essere vaccinato. Risultava inserito in una lista di “riservisti”, persone che avevano dato la disponibilità a essere chiamati anche all’ultimo momento per farsi vaccinare con le dosi avanzate di giornata. Quelle destinate a chi non si presenta all’appuntamento. Nella lista – racconta Scanzi – è stato inserito dal suo medico di famiglia perché, appunto, lui bada ai genitori anziani e malati.
In questa ricostruzione ci sono, però, almeno tre elementi che non tornano: 1) Scanzi non è un badante (e neppure si è mai preso cura dei suoi genitori con quali non convive); 2) la lista dei riservisti nei quali sarebbe stato inserito è stata istituita venti giorno dopo di quando lui dichiara di essersi iscritto; 3) il giorno in cui dice di essere stato chiamato all’ultimo minuto non si trovava nell’Aretino ma (sembra) in un hotel a centinaia di chilometri.
Evaristo Giglio
Malgrado questo, l’Asl Toscana Sud Est sostiene che la vaccinazione di Scanzi sia regolare. «Scanzi è stato segnalato dal suo medico di medicina generale al direttore della zona distretto aretina in qualità di “caregiver” di uno dei genitori in base alla legge 104 (sulla disabilità, ndr)». Ma Scanzi non risulta essere un caregiver. È un familiare. Ed è stato segnalato dal suo medico di famiglia. Perché ? In base a quale esigenza specifica? La disponibilità a non far sprecare una dose di vaccino? Se anche così fosse, probabilmente ci sarebbero stati altri assistiti più vicini di un giornalista alloggiato in un hotel in alta Italia.
ANDREA SCANZI BY KRANCIC
«Non escludo che una procedura del genere sia possibile e se l'Asl dice che è tutto regolare sicuramente lo è – commenta il dottor Lorenzo Droandi, presidente dell’ordine dei medici di Arezzo – sta di fatto che all’ordine dei medici non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale dall’Asl (di segalare pazienti). E posso dire lo stesso anche come medico di medicina generale.
ANDREA SCANZI CON IL PADRE LUCIANO
Ancora ieri non avevo ricevuto niente per iscritto in cui mi si comunicava che avrei potuto fare una segnalazione del genere al direttore della zona distretto o a chi per lui». Allora come ha fatto Scanzi a vaccinarsi?
andrea scanzi e il vaccino - meme
L’Asl scrive: «In attesa di disposizioni più precise da Stato e Regione è stato utilizzato il meccanismo di chiamare, in caso di dosi (di AstraZeneca) avanzate, soggetti aventi diritto e immediatamente disponibili.
Per i familiari e i caregiver delle persone estremamente fragili, che rientrano nel piano vaccini, sono state accolte le segnalazioni di centri e istituti che ospitano soggetti fragili e, in alcune circostanze, anche di medici di base». Droandi non nega che la segnalazione diretta da parte del medico di famiglia sia lecita.
ANDREA SCANZI SI VACCINA BY OSHO
Ma si chiede: «Che cosa succederebbe se ci mettiamo a telefonare per tutti i caregivers? Ai miei pazienti dico che se ne hanno diritto e vogliono figurare, per così dire, nella “panchina” dei riservisti devono iscriversi alle liste e poi, qualora ci fosse un posto libero, saranno contattati».
2 – ANDREA SCANZI AD AFFARITALIANI.IT: "IL VACCINO? NE AVEVO DIRITTO, ECCO PERCHÉ"
Lorenzo Zacchetti per www.affaritaliani.it
“Una tempesta di merda” è l'efficace sintesi con la quale Andrea Scanzi sintetizza quello che gli sta capitando negli ultimi giorni. Dopo aver rivelato di essersi fatto inoculare il vaccino di AstraZeneca, il popolarissimo giornalista de “Il Fatto Quotidiano” è davvero nell'occhio del ciclone.
andrea scanzi live da merano
Probabilmente è proprio l'enorme visibilità di Scanzi, che da tempo surclassa chiunque nelle classifiche dei giornalisti più “social” d'Italia, ad alimentare questa polemica, ritorcendosi contro di lui in una sorta di contrappasso molto italiano. È tipica della nostra cultura l'abitudine a correre in soccorso del vincitore, per poi farne un bersaglio al suo primo inciampo.
Eppure, nella vicenda specifica c'è probabilmente stata qualche leggerezza comunicativa, ma non certo un privilegio che sarebbe davvero odioso, se solo fosse vero. “Ricordati che la notizia l'ho data io”, spiega Andrea Scanzi ad affaritaliani.it. “Se avessi voluto fare il furbo, lo avrei fatto di nascosto e non l'avrebbe mai saputo nessuno!
andrea scanzi a cartabianca - in diretta da merano
L'ho fatto alla luce del sole perchè non avevo nulla da nascondere e anzi volevo dare un messaggio positivo all'opinione pubblica. Ho sbagliato a vaccinarmi? Accetto la critica, ma da qui a trattarmi da merda e costringere mio padre a chiudere il suo profilo Facebook per gli insulti ce ne corre. Non me lo merito io e tantomeno i miei genitori, che sono stressatissimi per questa vicenda”.
Proviamo a ricostruire la vicenda, partendo dall'inizio?
Certo. D'altra parte è tutto ben conservato nel mio telefono e, se un giorno qualcuno lo volesse vedere, non avrei difficoltà. Tutto comincia il 26 febbraio, quando io scrivo a Roberto, il mio medico curante, per dirgli: “So che come giornalisti non siamo considerati categoria a rischio (cosa che peraltro condivido), ma se cambia qualcosa, avvertimi.
stanza hotel palace di merano
Ma solo nel pieno rispetto delle regole, cioè senza rubare il posto a nessuno e solo se altrimenti la dose viene buttata via”. Mi risponde che al momento non ci sono disponibilità e che in caso di novità mi farà sapere. Per tutta la settimana seguente non ci sentiamo
E poi che cosa succede?
Roberto mi richiama il 4 marzo e mi dice: “Andrea, l'ASL Sud-Est Toscana (quella di Arezzo- Siena-Grosseto, dove abito io) ha deciso di fare una lista di fare una lista di 'panchinari' o 'riservisti'”. Non so da quanto tempo ci fosse tale lista, ma io l'ho appreso in quel momento. Io gli rispondo: “Ok... e ovviamente dò per scontato che sia tutto regolare”. Roberto mi assicura che non solo è tutto regolare, ma anzi è una cosa da incentivare, perché purtroppo molte delle persone in lista non si presentano all'appuntamento.
andrea scanzi
A quel punto mi chiede se io sia ancora interessato a entrare nella lista. Io confermo e lui specifica: “Sappi però che quando (e se) ti chiameranno, non ci sarà preavviso: dovrai prendere la macchina e correre a Grosseto, a Siena, a Monte San Savino o dove ti manderanno. E ovviamente non potrai scegliere il vaccino, ma dovrai prendere quello che ci sarà”.
Ovviamente dico che va benissimo, perché appunto intendo usufruire di dosi che altrimenti verrebbero buttate via. Ma nessuno mi chiama per tutta la settimana seguente, come spiego al mio medico quando mi chiama per avere un aggiornamento. Quando glielo dico, lui commenta: “Accidenti, speravo che la questione fosse già risolta”. Ed io: “E’ giusto che io aspetti, non sono una priorità, poi se un posto si libera ci sarò”.
Come cambia lo scenario, in quei giorni?
Domenica 14 marzo, con i vaccini di AstraZeneca al centro del dibattito pubblico, il Gen. Figliuolo va ospite da Fazio a “Che tempo che fa” ad annunciare una svolta. Il giorno dopo fa un'ordinanza che va proprio nella direzione dei “panchinari”, dicendo che se avanzano delle dosi bisogna prendere “il primo che passa”, a prescindere dall'età, e inoculargli la dose, altrimenti la si butta via.
FIORELLA LA MAMMA DI ANDREA SCANZI
Lette queste cose, io scrivo al mio medico curante e al Direttore dell'ASL Arezzo per dire: “Vedo che la problematica dei panchinari, già sollevata ad Arezzo, è diventata dirimente anche a livello nazionale: sappiate che io non ho nessuna paura di fare il vaccino AstraZeneca”. Già allora ho pensato che, se mi fossi vaccinato con una dose altrimenti gettata via come poi è stato, sarebbe stato un bel segnale contro la paura di AstraZeneca. Quindi ho ribadito a medico e responsabile della vaccinazione ASL la mia disponibilità, nel pieno rispetto delle regole. Specifico che io, il Direttore dell'ASL, non l’ho mai visto: altro che raccomandato, magari gli sto pure antipatico per motivi politici, chi può dirlo?!
il detox rigoroso di andrea scanzi a merano
Poi, però, le vaccinazioni con AstraZeneca vengono sospese in via cautelativa...
Esatto. L'interruzione avviene martedì 16 e lo stop dura per tre giorni, nel corso dei quali io vado in televisione a ripetere sempre la stessa cosa: “Se quando riparte la vaccinazione mi chiamano, io ci vado di corsa, sempre che si tratti di dosi che altrimenti verrebbero buttate”. Ci sono le registrazioni a confermarlo: l'ho detto martedì 16 a “Carta Bianca”, mercoledì 17 ad “Accordi & Disaccordi” e giovedì 18 a “Otto e Mezzo”
E venerdì 19 le vaccinazioni ricominciano...
Sì, ma sia ad Arezzo che in diverse altre città molte persone non si presentano all'appuntamento, turbate dall'allarme suscitato dalla vicenda. Il giovedì sera “Piazza Pulita” aveva mostrato un sondaggio nel quale emergeva che più del 60% degli italiani non si sarebbero presentati il giorno dopo alla vaccinazione AstraZeneca, avendone paura!
palace merano
A quel punto, inizio a pensare che forse mi avrebbero chiamato, anche se dal 3 marzo in avanti non si era ancora fatto vivo nessuno. Questo significa che, prima di me, ad Arezzo ne hanno chiamati tanti. E questo, detto per inciso, è un'ottima cosa, perché non ho mai pensato né ho mai detto di essere una priorità
Vero, ma tu allora quando ti sei vaccinato?
Proprio il 19 marzo, nel primo giorno in cui il vaccino AstraZeneca è stato reimmesso nella campagna italiana. Con due messaggi su Whatsapp, alle 12 e alle 16, il Direttore dell'ASL di Arezzo mi dice di tenermi pronto. Mentre sto facendo una diretta Twitch, ricevo l’indicazione di recarmi al Centro Affari di Arezzo alle 18. E lì vengo vaccinato, peraltro da un personale meraviglioso
Conosci perfettamente la comunicazione: non hai pensato che, vista la tua notorietà, qualcuno poi ti avrebbe accusato di essertene approfittato?
ANDREA SCANZI CON IL PADRE LUCIANO
In effetti quando mi ha chiamato l'ASL ci ho pensato un po' su. Avevo una piena autorizzazione da parte del mio medico curante e dell'ASL stessa, ma immaginavo che andando a vaccinarmi un po' di polemica sarebbe venuta fuori. Non pensavo a qualcosa di così forte, ma un po' me l'aspettavo, sì.
Ho deciso di andarci comunque sia per coerenza con quello che avevo detto pubblicamente in tivù nei tre giorni precedenti, sia perché ingenuamente ho ritenuto che potesse essere un bel gesto. Molti italiani si sono spaventati per la vicenda-AstraZeneca e ho pensato che, avendo oltre due milioni di fan su Facebook, potessi dare un contributo: sono un bischero di 46 anni che di scienza non capisce nulla, ma che nutre fiducia in quello che la scienza dice! Per questo l'ho fatto alla luce del sole: non avendo nulla da nascondere, cosa che ribadisco, pensavo di dare un bel messaggio!
vaccino astrazeneca
Un messaggio allora diamolo: che tipo di reazioni collaterali hai avuto?
Assolutamente nessuna. Mi hanno vaccinato intorno alle 18.30 e quando sono tornato a casa non avevo neanche una linea di febbre. Quindi già venerdì sera ho fatto il post nel quale annunciavo di essermi vaccinato. Le reazioni sui social hanno avuto un andamento strano: da venerdì sera fino a domenica mattina i commenti erano tutti positivi.
Evaristo Giglio
Poi è cominciata una tempesta di merda che non so da chi sia partita. La mia frase sugli italiani che “dovrebbero ringraziarmi”, estrapolata dal contesto di una diretta Facebook di venti minuti effettata domenica 21 marzo, effettivamente presa a sé stante è senza senso. Me ne rendo conto. In realtà volevo solo dire che intendevo dare un segnale alle persone che avevano paura: credo di aver dato un impulso al piano vaccinale e, oltretutto, il mio post ha contributo a mettere online quella lista di “panchinari” che, pur essendo regolarissima, fino ad allora era scritta a mano.
LA REGINA DEGLI SCANZI
È chiaro che questo è un elemento critico, ma dovrà spiegarlo l'ASL, mica io! Una volta in Rete, la lista ha avuto migliaia di iscrizioni, al punto che il sito è andato in tilt! A questo mi riferivo con la frase contestata: al fatto di aver aperto una breccia della quale c'era bisogno
Sei stato duramente attaccato sull'uso della parola “caregiver”: come commenti questa cosa?
Ci sono stati attacchi pretestuosi da parte di chi mi odia a prescindere. È una cosa che fa parte del gioco, anche se mi dispiace per i miei genitori. Chiariamo però una cosa: io non mi sono mai, mai, mai definito “caregiver” e nemmeno ho parlato della casistica sanitaria dei miei genitori per entrare nella lista dei “panchinari”!
ANDREA SCANZI CON IL PADRE LUCIANO
È stato il mio medico curante, autonomamente, a inserirmi in tale lista, non in quanto caregiver – parola che né io né il mio medico abbiamo mai usato fino al vaccino – bensì in quanto “figlio unico di genitori estremamente vulnerabili”. Questa è la dicitura tecnica e, purtroppo, ci rientro a pieno titolo.
Quando ho fatto il post venerdì sera dopo la vaccinazione, non ho nemmeno citato i miei genitori. La cosa è venuta fuori dopo. La mattina di sabato 20, il direttore dell'ASL di Arezzo mi ha chiamato per dirmi che stava montando la polemica ed ha aggiunto: “Lei ha scritto di aver diritto alla vaccinazione in quanto "panchinaro", ed è vero, ma le faccio presente che lei ha anche due genitori con una situazione clinica non propriamente invidiabile”
ASTRAZENECA
Cioè, quale?
“Mi dispiace dover mettere in piazza queste cose, ma a questo punto dobbiamo farlo. Mio padre è cardiopatico, ha due infarti, vari stent, il diabete e un glaucoma. Mia madre è malata oncologica. Quando l'ho detto al Direttore dell'ASL, lui ha risposto che io non solo rientravo a pieno titolo nella categoria “figlio unico di genitori estremamente vulnerabili”, ma anche in quella di “caregiver familiare”.
In un successivo post ho specificato questa cosa, peraltro comunicatami dall'ASL, e forse si è trattato di un errore comunicativo, ma non di una cosa falsa: è l'indagine interna alla ASL ad avere confermato che, secondo loro, io rientravo non solo nella categoria del figlio unico di genitori estremamente vulnerabili, ma anche (secondo l’ASL) nella macrocategoria del caregiver.
giuseppe conte con andrea scanzi e il cazzaro verde
Detto questo, è ovvio che non mi sento minimamente un “caregiver familiare”: sono vent';anni che non vivo con i miei genitori, i quali (toccando ferro) nonostante tutto sono autosufficienti. È chiaro se uno mi definisce “caregiver” e poi mi vede il giorno dopo in una clinica detox a 5 stelle pensa che io stia prendendo per il culo il prossimo, ma è stata l'ASL a definirmi in quel modo, anche se non penso di meritarlo.
Fare il “caregiver” è una cosa nobile, significa vivere in funzione dell'assistenza di chi ne ha bisogno. Io no: giro l’Italia per il mio lavoro di giornalista e per gli impegni in teatro, mi sarebbe impossibile. È ovvio che se un giorno i miei genitori dovessero averne bisogno diventerei il loro “caregiver”, ma sono stato vaccinato in quanto “figlio unico di genitori estremamente vulnerabili”, come emerge anche dalle dichiarazioni del mio medico nell'inchiesta dell'ASL
ANDREA SCANZI CON IL PADRE LUCIANO
Proprio perché i tuoi genitori sono pazienti fragili, c'è chi ti rimprovera di esserti vaccinato prima di loro. Come rispondi?
Beh, chi dice queste cose non conosce le regole: mio padre ha 69 anni e mia madre 72, non hanno potuto essere vaccinati perché non rientrano negli Over 80. Non solo: proprio perché vulnerabili, non possono fare il vaccino di AstraZeneca e quindi hanno dovuto aspettare l'apertura di una nuova lista online, lunedì 15 marzo, nella quale la Regione Toscana ha inserito anche i pazienti estremamente vulnerabili.
andrea scanzi alessandro di battista
Si sono iscritti entrambi al portale e sono stati accettati mercoledì 17, ovvero due giorni prima della mia vaccinazione. Stanno aspettando il vaccino di Moderna e due giorni fa hanno ricevuto il codice per la prenotazione. Purtroppo non sono ancora riusciti a prenotarsi, perché appena sono entrati nel sito, questo è andato subito a puttane. Stanno aspettando...
I giornalisti no, ma in Toscana si è scelto di inserire gli avvocati tra le categorie da vaccinare prioritariamente: anche questo ha fatto molto discutere, ma si tratta comunque di decisioni dell'autorità sanitaria...
E' esattamente così. Ci sono molti aspetti discutibili in questa vicenda, come questa storia degli avvocati che ha fatto ridere tutta Italia. Ma sono tutte decisioni della ASL e se le regole sono queste, talora non proprio condivisibilissime, occorre prenderne atto. E sperare di migliorarle
ANDREA SCANZI MODELLO
Invece riguarda te una questione di opportunità: c'è chi ha detto che forse non era il caso di entrare nella lista, in quanto personaggio pubblico. Che ne pensi?
Questa è una critica che accetto. Il sottosegretario alla Salute Sileri, che di queste cose ne capisce più di chi mi sta sparando addosso, ha ribadito più volte come io abbia agito nel giusto e nella più piena legalità.
Una posizione condivisa, tra i tanti, anche dal Ministro Speranza e dal Governatore Zaia. Ecco: proprio Zaia, e più ancora Sileri, lo hanno detto chiaramente a “Cartabianca”: “L'unico errore di Scanzi è stato quello di essere Scanzi”. Il fatto che mi sia vaccinato io alimenta il retropensiero che sia stato un privilegio dovuto al fatto di essere famoso, e posso garantirti che se lo avessi fatto mi sputerei in faccia da qui all’eternità.
ANDREA SCANZI
Un'altra critica che accetto è sull'uso della parola “caregiver”, infatti ho poi meglio articolato il pensiero su Facebook, anche se è stata l'ASL a qualificarmi in questo modo alla fine dell’inchiesta interna alla mia vaccinazione. Faccio però presente una cosa, che tra l'altro ha spiegato bene anche il sindaco di Firenze Nardella, che peraltro ho spesso criticato in passato e quindi non aveva motivo alcuno di difendermi.
Lo ha fatto, aggiungendo come in quei giorni convulsi in Toscana c'era confusione sul termine “caregiver familiare”, perché se lo si usa per definire chi materialmente presta assistenza è evidente che io non lo sono, ma se i miei genitori dovessero averne bisogno, a chi altro dovrebbero rivolgersi se non a me, che sono il loro unico figlio? Sia come sia, ho senz’altro fatto due o tre errori di comunicazione, ma ho agito nel giusto e nella legalità. In totale buona fede. E questa settimana da serial killer proprio non me la meritavo".