• Dagospia

    SUL "LODO LOTITO" C’E’ IL NO DELL’ECONOMIA E DEL MINISTRO DELLO SPORT ABODI CHE HA RESPINTO LA PROSPETTIVA DI UN TRATTAMENTO DI FAVORE PER I CLUB DI CALCIO PROFESSIONISTICO - SONO CAZZI AMARI PER IL CALCIO ITALIANO CHE SENZA INTERVENTI DOVRÀ VERSARE IN UN'UNICA RATA QUASI 800 MILIONI TRA RITENUTE IRPEF, CONTRIBUTI E IVA O RATERIZZARLI CON SANZIONI AL 10% (AL 3% SE ANDRÀ IN PORTO LA RIDUZIONE PREVISTA DALLA LEGGE DI BILANCIO)


     
    Guarda la fotogallery

    Marco Bellinazzo e Marco Mobili per il “Sole 24 Ore”

     

    andrea abodi foto mezzelani gmt andrea abodi foto mezzelani gmt

    Sullo spalma-debiti fiscale, senza sanzioni e con annesso scudo penale e sportivo, il mondo politico si è subito diviso. L'emendamento all'articolo 13 del Dl Aiuti quater è stato firmato da un gruppo trasversale di senatori, compreso il Pd, ma è stato subito impallinato da parlamentari di tutti i partiti e soprattutto non sembra essere stato accolto positivamente dal Governo per usare un eufemismo.

     

    Il ministero dell'Economia, secondo fonti di via XX Settembre, avrebbe intenzione di esprimere la propria netta contrarierà al correttivo. Lo stesso ministro dello Sport, Andrea Abodi, del resto, è stato molto duro a riguardo, respingendo la prospettiva di un trattamento di favore per i club di calcio professionistico. Sono questi ultimi, in effetti, i maggiori beneficiari dell'emendamento all'esame del Senato, per quanto la rateizzazione quinquennale "agevolata" delle imposte sospese da gennaio a novembre 2022 riguardi tutte le società sportive, anche dilettantistiche e anche se attive in altre discipline.

     

    MELONI LOTITO MELONI LOTITO

    Tra i partiti contrari alla misura c'è la Lega di Matteo Salvini, mentre Matteo Renzi e Carlo Calenda hanno sottolineato già nei giorni scorsi il loro disappunto. Ieri il leader di Italia Viva è tornato sul tema: «Soldi alla Serie A? La mia posizione la conoscete: diamo quei soldi alle società sportive dei dilettanti e alla cultura. Oggi mi ha attaccato su questo il senatore di Forza Italia Claudio Lotito, un uomo che ha un conflitto di interesse su questa vicenda grande come una casa, essendo anche proprietario della Lazio. Finché le società saranno gestite in modo chiuso come dimostra l'incapacità di incamerare risorse dai diritti televisivi, il calcio italiano sarà condannato a perdere. Anziché chiedere la rateizzazione a spese del contribuente, le aziende del calcio imparino a gestire bene i bilanci.

    andrea abodi foto mezzelani gmt (c)1795 andrea abodi foto mezzelani gmt (c)1795

    E lascino i soldi a chi ne ha bisogno».

     

    Il presidente della Lazio e senatore di Forza Italia, che ha lavorato molto dietro le quinte su questo fronte per includere nel Dl Aiuti quater questa sorta di super condono e le altre misure a favore del sistema calcio (a partire dall'allungamento oltre i tre anni dei possibili accordi di cessione sui diritti tv), ha ribadito che «non c'è una norma per il calcio, ma per lo sport italiano. Prima di tutto, nessun club ha debiti fino al 22 dicembre. Nessuna attività sportiva ha ricevuto un ristoro. I due governi, quello Draghi e quello Conte, non hanno dato soldi allo sport, mentre è stato dato un miliardo a fondo perduto al cinema».

     

    Sullo sfondo restano in effetti i problemi del calcio italiano che tra Serie A, B e Lega Pro aveva ottenuto la sospensione fiscale come unica forma di ristoro e che senza interventi dovrà versare in un'unica rata quasi 800 milioni tra ritenute Irpef, contributi e Iva o raterizzarli con sanzioni al 10% (al 3% se andrà in porto la riduzione prevista dalla legge di bilancio).

    MELONI LOTITO MELONI LOTITO

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport