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È ormai un classico. Si cerca di far diventare bollente la serata e di giocare un po’ con il partner e si finisce al pronto soccorso con il viso rosso fuoco per la vergogna. A raccontare la lunga lista di oggetti rimasti incastrati negli orifizi più improbabili è il CPSC, un database che raccoglie, tra l’altro, i dati su questi sventurati pazienti arrivati in ospedale con oggetti incastrati, soprattutto, nel retto.
Nel 2017 gli oggetti che hanno fatto più sorridere tutti, tranne ovviamente i diretti interessati, sono stati una bottiglia di birra, una bomboletta spray, deodoranti, un portasigari in metallo, un contenitore del caffè e decorazioni natalizie.
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Già solo fare l’elenco degli oggetti è esilarante, ma non è nulla in confronto ai racconti imbarazzati dei pazienti che tentavano di fornire la propria versione dei fatti al medico. «Sono saltato sul letto, lo spazzolino da denti era sul materasso ed è risalito nel retto». «Mi sono seduto sul divano e la penna mi è finita nell’ano».
«Ho spinto il sacchetto della droga nel retto, ma non sono riuscito a recuperarlo. Ho usato un accendino, ma quest’ultimo si è bloccato mentre sono riuscito a recuperare la droga». «Un vibratore mi si è incastrato nel retto. Ho usato un cacciavite per estrarlo, ma mi sono lacerato l’ano».
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Una lunga lista di articoli che vanno dal cellulare fino a pezzi di telescopio. Ma c’è anche chi si è infilato un topo giocattolo nell'orecchio, un tappo da piscina nel naso, una piccola radio a transistor nella gola e il giocattolo di un bambino nella vagina.
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