Marlow Stern per “Daily Beast”
weiner miglior documentario
Ogni anno 50.000 persone invadono Park City, in Utah, per seguire il Sundance Festival, fondato da Robert Redford e diventato baluardo del cinema indipendente. I debutti avvenuti qui sono tanti, da Steven Soderbergh (“Sesso, bugie e videotape”) a Quentin Tarantino (“Le Iene”) e ancora film come “Memento”, “I soliti sospetti”, “American Psycho”, “Clerks”, “Little Miss Sunshine”. Anche quest’anno il festival è riuscito a non deludere.
the birth of a nation
A vincere è stato “The Birth of a Nation” di Nate Parker, film su una rivolta degli schiavi in Virginia nel 1831, che incassa sia il premio della giuria che quello del pubblico, preparandosi la strada per gli Oscar 2017 (che a questo punto saranno meno bianchi). Miglior documentario americano è “Weiner”, storia del ritorno in politica del deputato democratico Anthony Weiner dopo lo scandalo sessuale che lo costrinse a lasciare il Congresso. Miglior documentario straniero secondo il pubblico è “Sonita”, ispirato alla vera vicenda della rapper afghana sfuggita al matrimonio combinato.
sonita i premiati del sundance festival
Migliore regia a Roger Ross Williamsper “Life, Animated”, storia di un autismo curato a base di pellicole Disney. Miglior film straniero “Sand Storm”, sulla vita delle donne in un villaggio beduino. “Manchester by the Sea” è l’altra pellicola che ha entusiasmato, già comprato da “Amazon” per 10 milioni di dollari. I siciliani Antonio Piazza e Fabio Grassadonia hanno vinto il “Sundance Institute Global Filmmaking Award” per la sceneggiatura di “Sicilian Ghost Story”, che ora faranno diventare film.
fabio grassadonia e antonio piazza vincitori al sundance captain fantastic manchester by the sea
La miglior performance maschile, secondo noi, è quella di Viggo Mortensen nei panni di Ben, padre hippie di sei figli, cresciuti tra i boschi e a pane e Chomsky. Sensuale, artistico, intellettuale, Viggo diventa uno dei migliori patriarchi del cinema in questo “Captain Fantastic”, per molti anche il miglior film dl festival. L’emergente più interessante è Markees Christmas, che in “Morris from America”, tredicenne americano che sogna di fare l’MC ma finisce in Germania, dove suo padre fa l’allenatore, e si sente un pesce fuor d’acqua nella pesante scena elettronica di Heidelberg.