DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
1 - ECCO PERCHÉ COLPISCE MENO I PIÙ PICCOLI
Cristina Marrone per il “Corriere della Sera”
Da martedì in Italia sono stati registrati i primi casi di coronavirus tra i bambini: stanno tutti bene o accusano forme lievi della malattia.
Tranquillizza però il fatto che i virologi di tutto il mondo hanno dichiarato più volte che i bambini sembrano essere più resistenti a Covid-19.
Pochi statisticamente i casi di minorenni registrati in Cina, Paese più colpito dall' epidemia, e nessun decesso. «Finora - conferma Alberto Villani, presidente della Società italiana di Pediatria - non c' è stato nessun decesso sotto i dieci anni e il virus avrebbe solo lo 0,2% di letalità tra i 10 e i 19 anni e resta stabile fino ai 39 anni. Ad oggi è stato segnalato solo un caso critico di un ragazzo di 15 anni».
misurare la febbre a un bambino
La comunità scientifica non ha ancora trovato una risposta certa del perché i bambini sembrano maggiormente protetti, ma è certamente una bella notizia. «Esistono virus molto aggressivi solo in alcune fasce di età - spiega Villani -. Pensiamo alla varicella ad esempio, che colpisce soprattutto i più piccoli ed è per loro una malattia affrontabile, mentre negli adulti può diventare grave. Oppure la bronchiolite, che tocca i bambini nei primi mesi di vita».
Ma quali sono le ipotesi di questa «protezione»? «Sappiamo che i coronavirus sono la causa più frequente di raffreddore - ipotizza Alberto Villani, che è anche responsabile del reparto di Pediatria generale e malattie infettive all' Ospedale Bambino Gesù di Roma - e i bambini vanno incontro ripetutamente a infezioni da coronavirus: è possibile che la risposta immunitaria a infezioni recenti da coronavirus aiuti i più piccoli a difendersi meglio anche dal nuovo Covid-19. Inoltre, il sistema immunitario dei bambini potrebbe essere in grado di rispondere meglio all' infezione perché più reattivo».
Questa maggiore «immunità» non è però una novità di questa emergenza. Anche nelle precedenti epidemie di Sars e Mers i bambini erano stati risparmiati. Durante l' epidemia di Sars che dal 2002 al 2003 interessò oltre 8.000 persone, uccidendone 774, furono soltanto 80 i casi di contagio certificati tra i bambini, e 55 quelli sospetti.
Nessun minorenne morì per la Sars e solamente uno trasmise il virus a un' altra persona. Durante il periodo epidemico di Mers in Arabia Saudita nel 2012 e in Corea del Sud nel 2015, la maggior parte dei bambini contagiati non sviluppò mai sintomi: erano asintomatici.
2 - ALBERTO VILLANI IL PRIMARIO DI PEDIATRIA: LA LETALITÀ È QUASI NULLA: "I BAMBINI HANNO PIÙ DIFESE CONTRO QUESTA FAMIGLIA DI VIRUS"
Da “la Stampa”
Professor Alberto Villani, presidente della Società Italiana di Pediatria, primario di Pediatria generale e malattie infettive all' ospedale Bambin Gesù di Roma, il Coronavirus adesso ha colpito anche i bambini.
«La cosa non è inaspettata. In base ai dati che arrivavano dalla Cina sapevamo che potevano essere coinvolti dei bambini anche se in forma lieve e senza nessuna letalità».
Colpisce gli anziani e risparmia i bambini. Ma non sono delicati anche loro?
«I bambini, per i contatti che hanno con i virus, sono più esposti degli adulti. Ma i bambini hanno anche difese generiche verso la famiglia dei Coronavirus, di cui il Covid-19 fa parte, che li mette in una condizione particolare».
Naturalmente da quando si è avuta notizia del contagio di bambini, molti genitori sono entrati in agitazione.
«In Italia si può stare tranquilli. Siamo di fronte a una situazione eccezionale e straordinaria perché questa è la prima malattia ai tempi dei social. Girano notizie poco credibili e soprattutto poco serie. Bisogna attenersi alle indicazioni che arrivano dal ministero della Sanità e dagli organi competenti».
Se il bambino ha la febbre meglio chiamare il pediatra, non andare al Pronto soccorso, evitare di intasare i centralini dei numeri delle emergenze. Giusto?
«Sottolinerei pure che, in quelle Regioni dove non esistono disposizioni particolari, i bambini devono andare a scuola. È vero che è un virus che si diffonde molto, ma non ha senso chiudersi in casa in attesa che passi, facendo inutili scorte di viveri come se fossimo al tempo di guerra».
C'è stata la corsa alle mascherine, i disinfettanti hanno prezzi da mercato nero. Al di là della psicosi, sono cose che servono davvero?
«Il disinfettante migliore ce l' abbiamo tutti in casa e si chiama sapone. Bisogna lavarsi per almeno 30 secondi, passando bene tra le dita, più volte al giorno. Questa cosa deve essere vissuta come una opportunità per cambiare gli stili di vita, spesso inadeguati anche nei bambini».
Cosa andrebbe fatto ad esempio?
«Non è salutare che bambini molto piccoli stiano alzati fino alle 11 di sera, che stiano ore davanti a un videogioco o saltino la colazione perché bisogna andare di fretta a scuola. Una riflessione andrebbe fatta sul vaccino».
Per ora non c' è, magari ci sarà.
il centro di milano durante l'emergenza coronavirus 6
«Oggi tutti vorrebbero vaccinarsi, se ci fosse. Magari pure quelli che si dicevano no vax. I bambini devono vaccinarsi contro le malattie come previsto dal ministero della Sanità. Ci si vuole poi mettere in testa che se si è anziani o si hanno certe patologie il vaccino contro l' influenza va fatto?».
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