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Il governatore Mario Draghi indossa ancora una volta le vesti del collante europeo e - di fronte a Parlamento comunitario - rilancia la centralità della moneta unica nella costruzione del Vecchio continente, oltre a difendere le politiche monetarie della Bce e a placare i timori che l'inflazione possa accelerare troppo in fretta.
Il numero uno della Bce ha spiegato agli europarlamentari che la divisa unica "ci tiene uniti in tempi di chiusure nazionali". Un messaggio forte e chiaro, mentre sui mercati si fanno sentire le dichiarazioni di Marine Le Pen che ha invocato l'uscita della Francia dal blocco dell'Eurozona. E ancor di più un messaggio che arriva dopo che dal vertice dei leader europei di Malta si è sdoganato il doppio binario della vita comunitaria, con un livello di integrazione differente.
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Nel sottolineare l'importanza della valuta comune, Draghi ha ricordato il Trattato di Maastricht che fu una "decisione coraggiosa" che "segnò una nuova tappa nel processo dell'integrazione europea". Alla vigilia del 25esimo anniversario dello stesso Trattato, ha sottolineato che "con la moneta unica abbiamo forgiato bond che sono sopravvissuti alla peggiore crisi economia dalla Seconda guerra mondiale".
"E' facile sottostimare la forza di questo impegno" politico, ha ammonito, "che ci ha tenuto insieme per 60 anni" in "tempi difficili", quando "vi è la forte tentazione di rivoltarsi conto i propri vicini o di cercare soluzioni nazionali".
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"Guardiamo con preoccupazione a annunci di potenziali misure protezionistiche", ha scandito rispondendo a una domanda sulla possibilità di un ritorno al protezionismo a livello globale, alimentata a maggior ragione dalla presidenza Trump. "L'Ue è stata creata sulle basi del libero scambio - dovremo giudicare quando vedremo quello che è stato annunciato". Proprio in risposta alle mire della Casa Bianca di allentare le regole introdotte a Wall Street dopo la crisi finanziaria, Draghi ha detto che è "l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno".
MARINE LE PEN
Venendo al ruolo più strettamente legato alle decisioni di politica monetaria, Draghi ha ribadito che nel caso di un peggioramento della situazione "il consiglio direttivo della Bce è preparato a aumentare il programma di acquisti di titoli, in termini di mole e o di durata". In generale, ha aggiunto durante una audizione al parlamento europeo "i benefici della nostra politica ne superano chiaramente gli effetti collaterali. E questi ultimi, se necessario, sono gestibili meglio tramite altre politiche".
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Il governatore ha nuovamente gettato l'acqua sul fuoco delle polemiche (soprattutto di marca tedesca) sulla crescita dell'inflazione legata a doppio filo con le sue politiche: "L'aumento dell'inflazione di dicembre e gennaio riflette gli aumenti dei prezzi dell'energia, ma finora le pressioni di base restano molto deboli e aumenteranno solo gradualmente".