Vera Martinella per “Salute - Corriere della sera”
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Dallo scorso agosto in poi è stato un triste crescendo di notizie, dichiarazioni e morti: il «primo caso al mondo dovuto alle sigarette elettroniche» dichiarato negli Stati Uniti in estate ha fatto molto scalpore e a oggi le istituzioni sanitarie americane hanno segnalato una serie preoccupante di oltre 1800 casi di gravi patologie polmonari e 39 decessi.
Tutti, secondo le autorità statunitensi, collegati all' uso di e-cig: i soggetti in questione erano infatti tutti svapatori, in molti casi giovani e in gran parte avevano utilizzato prodotti contenenti vitamina E acetato e tetraidrocannabinolo (Thc, sostanza psicoattiva nella cannabis).
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Gli organi di controllo Usa stanno portando avanti le verifiche necessarie, ma per ora ci sono soltanto due certezze: «Primo, ancora molti aspetti di questa faccenda restano da chiarire e servono prove certe per spiegare e collegare effettivamente morti e fumo elettronico - sottolinea Giorgio Scagliotti, direttore di Oncologia all' Università di Torino e presidente dell' International Association for the Study of Lung Cancer (Iaslc) -. Secondo, un grosso problema sono le miscele "fai da te", composti non in commercio e potenzialmente pericolosi.
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I dispositivi sono stati spesso caricati con olii alla marijuana, estratti o concentrati». Su un terzo punto, poi, tutti gli esperti concordano: la preoccupazione che la diffusione delle e-cig fra gli adolescenti possa essere un primo passo verso il fumo vero e proprio. Un fatto evidenziato già da diverse indagini, giunte alla conclusione che i ragazzini svapatori abbiano molte probabilità di passare alle più dannose sigarette tradizionali.
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«Proprio a tutela dei giovani sarebbe importante che le pubblicità di questi prodotti, che al momento sono diffuse in molte città italiane, venissero vietate - sottolinea Roberto Boffi, responsabile della Pneumologia e del Centro antifumo all' Istituto Nazionale dei Tumori (Int) di Milano -. L' ultimo rapporto dell' Istituto Superiore di Sanità ha messo in luce che la metà dei minorenni italiani ha provato a fumare almeno una volta.
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Molti iniziano già alle scuole medie o ai primi anni di superiori e le sigarette elettroniche sono sempre più diffuse e considerate alla moda. Il loro uso continuativo porta velocemente a una dipendenza gestuale e, se utilizzate con liquidi contenenti nicotina (non così difficili da reperire anche per i minorenni), anche fisica».
SIGARETTA ELETTRONICA
Non pochi sono però gli adulti che hanno deciso di passare al fumo elettronico come «male minore» rispetto al tradizionale tabacco, che uccide ogni anno nel nostro Paese più di 70 mila persone. Alla luce degli eventi statunitensi, cosa dovrebbe fare chi fuma e-cig per sentirsi «sicuro»?
«Non essendo sigarette elettroniche e liquidi degli ausili sanitari, ma appartenendo ancora alla dimensione del prodotto commerciale, una vera e propria sicurezza è difficile da avere - risponde Boffi -. Tuttavia ci sono buone pratiche che offrono qualche garanzia in più. Come l' acquisto di prodotti certificati, evitare il fai da te (diffidare dei molti «manuali» online che spiegano come fare miscele per risparmiare) o l' aggiunta di prodotti non specifici per le e-cig».
UN RADUNO DI SVAPATORI LE SIGARETTE ELETTRONICHE COOL
E in materia di liquidi, quelli aromatici sono più pericolosi o nocivi rispetto ad altri? «Non c' è differenza: i liquidi delle sigarette elettroniche sono formati da una base composta da glicerolo vegetale e glicole propilenico che può essere utilizzata senza l' aggiunta di "sapori" ma nella maggior parte dei casi sul mercato sono presenti prodotti aromatizzati - chiarisce Elena Munarini, psicologa e psicoterapeuta presso il Centro antifumo dell' Int -. Quel che è certo è che per la loro gradevolezza e uniti alla nicotina aumentano il piacere dell' esperienza derivata dallo svapo, contribuendo a rafforzare la dipendenza in chi li usa».
smettere di fumare
Resta il fatto che molti tabagisti si chiedono se le sigarette elettroniche possano essere un modo efficace per smettere di fumare. «Le certezze, anche in questo caso, non sono ancora molte - conclude Munarini -: si alternano studi pro e contro l' utilità delle e-cig per i fumatori, per cui ad oggi non ci sono evidenze tali da dare una risposta definitiva. Serve una premessa: è vero che la sigaretta elettronica è certamente meno dannosa del tabacco tradizionale, ma non si può affermare che sia innocua, a causa delle presenza di alcune sostanze pericolose, come metalli pesanti e aldeidi nel vapore.
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Se però le e-cig vengono utilizzate in un contesto professionale e dedicato alla smoking cessation possono essere utili, ma solo seguendo precise regole: eliminare in tempi brevi le sigarette tradizionali (ovvero non essere fumatori «duali»); scalare gradualmente la nicotina contenuta nel liquido fino ad arrivare a toglierla entro 4-6 mesi; essere consapevoli che la e-cig è un supporto momentaneo e bisogna ridurne l' uso fino a eliminarla, per evitare il mantenimento della dipendenza