Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
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Scende in piazza l'Italia arcobaleno favorevole alle unioni civili. In decine di città migliaia di persone hanno manifestato per chiedere diritti per le coppie omosessuali. #SvegliatItalia lo slogan delle manifestazioni promosse da una serie di associazioni lgtb (Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, Mit) ma anche organizzazioni come Amnestym, Arci e Cgil. Secondo i promotori è la più imponente manifestazione mai organizzata nel nostro Paese per difendere i diritti degli omosessuali.
A Roma gremita piazza del Pantheon a Roma, con tanti slogan e bandiere della realtà Lgbt racchiusa nelle sigle dell'arcobaleno. «Il nostro simbolo è un cuore con l'uguale, perché crediamo che ogni amore debba avere gli stessi diritti e gli stessi doveri. Per questo continueremo a lottare fino a quando non raggiungeremo la piena uguaglianza, vale a dire il matrimonio egualitario»: è questa la richiesta che emerge dalla manifestazione di piazza del Pantheon a Roma.
lucrezia valia con i suoi amici luigi manconi
È ora che in Italia «ogni amore venga riconosciuto e contestualmente i figli di tutte e di tutti vengano tutelati», aggiungono gli organizzatori della manifestazione, secondo i quali «è venuto il momento di essere civili e di fare un primo passo verso la piena uguaglianza». Per questa ragione tanti partecipanti hanno in mano una sveglia che in questa occasione viene mostrata per «far suonare nello stesso momento tutto quello che abbiamo, battendo il tempo con le dita sulle lancette per far capire a chi ci governa che il tempo è davvero scaduto».
Quella sulle unioni civili «è una legge che dimostrerà che quando il Pd è unito non c'è nessuno che lo blocca». È quanto afferma la relatrice del ddl che approderà in Aula giovedì prossimo Monica Cirinnà in piazza a Roma.
Tra i presenti a Roma il cantante Scialpi, che partecipa alla manifestazione insieme a suo marito, che rende noto di presenziare «a questa manifestazione in maniera convinta, perché questa parla del nostro amore - spiega abbracciato a suo marito - e di una pulsione vera per la quale è arrivato il momento di renderla concreta di fronte allo Stato. Noi - sottolinea l'uomo di spettacolo - non siamo cittadini di serie B».
«Quella di oggi è una bellissima piazza e ci ricorda che l'Italia è in ritardo, ma il Pd è impegnato in prima persona per colmarlo», ha detto il presidente del Pd Matteo Orfini, secondo il quale «oggi insieme a tantissime altre persone siamo qui per recuperare un patrimonio di diritti che vanno restituiti a tanti italiani».
A Milano anche piazza della Scala piena di bandiere, striscioni, sveglie disegnate e cartelli per la manifestazione delle associazioni lgtb. Presenti oltre mille persone, tra cui il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, i candidati alle primarie del Pd Giuseppe Sala, Pierfrancesco Majorino, Francesca Balzani e Antonio Iannetta.
«Oggi il Paese è con noi, in questa piazza, non è dall'altra parte dove si accendono le luci per spegnere i diritti», ha affermato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, sottolineando come Milano sia «la capitale dei diritti» con il registro delle unioni civili, la trascrizione dei matrimoni omosessuali e ieri, «per la quinta volta per me, abbiamo dato all'unanimità in giunta il patrocinio al Gay Pride. Perché ci crediamo profondamente».
«Svegliati Italia è l'appuntamento con i diritti delle persone, in un Paese come l'Italia che è stato occupato da una cultura clericale che ha impedito a tutti gli italiani di respirare, e che ha impedito a questa cattiva politica di fare i conti con le domande nuove che si affacciano alla finestra della storia.
scialpy e roberto
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Oggi siamo di fronte ad una possibilità di un piccolo avanzamento: l'Italia è fuori dal consesso dei Paesi civili perchè nega alle coppie gay e alle coppie di fatto i diritti che tutte le altre coppie possono vantare. E questa oggi è una lesione insopportabile.» Lo afferma Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà, in un video appello per la giornata di mobilitazione di oggi per rivendicare una legge moderna e civile.
I sostenitori del ddl Cirinnà intanto mettono le mani avanti e, di fronte ai tentativi di alcune forze politiche di modificare il testo, dicono chiaramente che quello che approda in aula è proprio «il minimo sindacale» e non può non includere la stepchild adoption, cioè l'adozione del figlio del partner. Su questo le associazioni che rappresentano i gay, le lesbiche, le persone transessuali e le loro famiglie non transigono: qualunque soluzione al ribasso rispetto all'attuale testo del ddl Cirinnà non sarà accettata.
«Perché il fatto che l'Italia sia il fanalino di coda dell'Europa in tema di diritti riguarda tutti» ha detto il presidente di Arcigay, Gabriele Piazzoni. Per Marilena Grassadonia, presidente di Famiglie Arcobaleno, la stepchild adoption deve restare «altrimenti diventa una legge vuota»: «i diritti dei bambini devono essere messi al primo posto e per questo noi porteremo in piazza la società civile, per raccontare le nostre storie».
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Come quella di Carlo Terriaca di Agedo, che ha due figli maschi, «uno omosessuale e l'altro etero» e non capisce «perchè mai la legge non persegue un principio di uguaglianza ma considera i gay cittadini di serie B a cui concedere i diritti sol contagocce».
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