Alessandro Barbera per www.lastampa.it
giorgia meloni ursula von der leyen
Dietro gli abbracci, le strette di mano, le parole di reciproca fiducia, la prima missione di Giorgia Meloni a Bruxelles - ieri - è servita anzitutto a rassicurare i vertici dell’Unione sulle intenzioni del nuovo governo.
Manterrà la disciplina di Mario Draghi o farà la fine dell’ultimo governo di centrodestra travolto dai mercati? Memore di quell’esperienza - nell’autunno del 2011 Giorgia Meloni era ministro della Gioventù - la premier ha scelto senza grandi dubbi la prima opzione.
La nota di aggiornamento dei conti pubblici che oggi verrà approvata dal Consiglio dei ministri è un esercizio di calcolata prudenza. La crescita prevista del 2023 dovrebbe essere fissata allo 0,6 per cento, l’ipotesi più cauta fra quelle possibili. Il deficit annuale salirà (ma di poco) al 4,5, sei decimali sopra il livello calcolato dal governo Draghi, un livello tale da evitare l’aumento del debito, previsto in lieve calo.
giorgia meloni giancarlo giorgetti
Draghi ha lasciato in dote alla Meloni per la legge di bilancio ventuno miliardi di euro, ma per affrontare la frenata all’economia l’anno prossimo occorre molto di più: almeno trenta miliardi, secondo le intenzioni della premier. E così, per evitare più tasse l’unica strada restano i tagli alla spesa e a due voci, anzitutto: ai generosi sconti edilizi e al reddito di cittadinanza.
MARIO DRAGHI E GIORGIA MELONI
Il superbonus al 110 per cento scenderà al 90 per i condomini e sarà ancor più limitato per i possessori di ville e villette: i redditi oltre una certa soglia non ne avranno più diritto.
I risparmi sul reddito arriveranno anzitutto da una stretta ai controlli, che verranno affidati ai Comuni. Matteo Salvini otterrà la conferma di quota 102 sulle pensioni (evitando così il ritorno della legge Fornero e i 67 anni per tutti), mentre dovrà rinunciare ad una nuova flat tax sul lavoro autonomo.
GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI
Il governo gialloverde ne aveva introdotte due: una fino ai centomila euro di reddito, una seconda limitata ai 65mila. Dopo l’intervento del secondo governo Conte è rimasta in vigore solo la seconda, ma è già piuttosto costosa.
A convincere la Meloni e il ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti a evitare nuovi azzardi è un passaggio della relazione elaborata dalla commissione indipendente sull’evasione che avrebbe dovuto essere pubblicata dal governo Draghi e rimasta misteriosamente nei cassetti del Tesoro.
report intervista giuseppe conte sul superbonus
I sostenitori della tassa piatta sostengono che contribuisce a far emergere gettito. Non è il caso del complicato sistema italiano: secondo quanto riportato da più fonti concordanti, nella bozza consegnata dalla Commissione c’è la prova del contrario, ovvero l’aumento dei contribuenti con reddito inferiore al limite oltre il quale si applicano le aliquote progressive. Per dirla più semplicemente: invece di combattere l’evasione, la tassa piatta l’ha alimentata.
SUPERBONUS 110
Nonostante il calo del prezzo del gas sui mercati internazionali, la priorità della Finanziaria saranno le misure contro il caro energia: non meno di quindici miliardi, la metà dei quali servirà a confermare gli sconti in scadenza a fine novembre.
La ragione è nel fatto che il prezzo del metano resterà quattro o cinque volte superiore a quello precedente l’inizio della guerra in Ucraina. Sui dettagli c’è ancora da lavorare, anche perché il quadro macroeconomico è pieno di incognite.
GIORGIA MELONI REDDITO CITTADINANZA
Quanto durerà ancora il conflitto? Di quanto saliranno ancora i tassi di interesse della Banca centrale europea? E quegli aumenti basteranno a raffreddare l’inflazione italiana, che nell’ultimo mese è balzata dall’8,9 all’11,9 per cento? In questa fase il più prudente di tutti è Giorgetti, chiamato suo malgrado a gestire i conti della nave Italia in uno scenario complicato come non lo era da quell’autunno del 2011, e al netto di una banca centrale molto più attiva nell’evitare le conseguenze peggiori ai titoli di debito sui mercati internazionali. Anche per questa ragione Giorgetti sta resistendo a chi nella maggioranza vorrebbe rimuovere l’attuale direttore generale del Tesoro Alessandro Rivera. «E’ un eccellente funzionario, per me deve restare», va dicendo a tutti.
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GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI MARIO DRAGHI GIORGIA MELONI - BY EDOARDO BARALDI
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