Wanda Marra per "il Fatto Quotidiano" - Estratti
antonio tajani
Sono “riservate”, dunque secretate le norme che regolano l’utilizzo delle armi cedute dall’Italia a Kiev. È quanto dicono sia la Farnesina che il ministero della Difesa al Fatto quotidiano. E così un altro pezzetto di poca trasparenza e di mistero si va ad aggiungere all’ambiguità del governo italiano sul possibile uso in Russia degli aiuti militari forniti a Kiev dal nostro Paese.
volodymyr zelensky giorgia meloni
“Quando si parla di utilizzo di armi italiane sul suolo russo qualcuno pensa a cose generiche. Io so di cosa si parla, di come si usano, di chi ne autorizza l’uso, come avviene ogni dinamica di decisioni e di utilizzo. Io conosco le norme italiane che lo regolano. Diverse da quelle di altre nazioni”, dice Guido Crosetto, ministro della Difesa, in una lettera al Corriere.
Mentre Antonio Tajani, ministro degli Esteri, a La Stampa afferma: “Le armi inviate dall’Italia non possono essere usate fuori dall’Ucraina”. Di più. “Ci sono accordi e protocolli scritti che accompagnano queste forniture. Servono delle specifiche autorizzazioni a un uso diverso, che è quello che infatti sta chiedendo il presidente Volodymyr Zelensky”.
antonio tajani 1
Peccato che di queste “norme”, di questi “accordi” e “protocolli” nessuno abbia mai sentito parlare prima. Il governo Draghi – con il decreto del 2022 (poi prorogato nel 2023 e nel 2024) – in cui si definiva la cornice degli aiuti militari autorizzava la cessione di “mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina”, in deroga alle disposizioni della legge 185, e stabiliva che poi attraverso decreti interministeriali ne sarebbe stato definito l’elenco. Da allora, le liste sono secretate e rese note solo al Copasir. Ma finora mai si era sentito parlare di protocolli riservati per regolare l’uso degli armamenti.
giorgia meloni volodymyr zelensky kiev
Quel che è certo è che il Parlamento non ne sa nulla. La Difesa ha parlato di “protocolli d’uso” tra Italia e Ucraina, che sarebbero resi noti anche al Copasir. Sul punto, non si trova conferma neanche tra i membri del Comitato. Ma va detto che – se pure fosse così – sarebbe l’ennesima prova della poca trasparenza del governo italiano
(…) Le opacità dell’Italia si evincono anche da un’altra vicenda.
antonio tajani
“Colpito a Kursk un blindato ucraino prodotto in Italia”. Poco dopo le 13, l’agenzia di stampa russa Itartass rilancia le dichiarazioni del ministero della Difesa di Mosca. Prima che un video di Repubblica smonti il fatto che si tratti effettivamente di un mezzo prodotto in Italia, arriva una smentita (via agenzie di stampa) affidata genericamente a “autorevoli” fonti italiane, che parla di un blindato “acquisito autonomamente dal governo ucraino e non inserito all’interno di nessun decreto di trasferimento”.
antonio tajani e giorgia meloni al senato
Declinando ogni responsabilità su armamenti venduti e senza entrare nel merito di una eventuale vendita comunque controversa (l’Ucraina è un Paese in guerra). Denuncia una nota dei 5 Stelle, firmata da Riccardo Ricciardi, Arnaldo Lomuti, Ettore Licheri, Marco Pellegrin e Bruno Marton: “Il governo non ha nessun controllo e declina ogni responsabilità.
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Chiediamo quindi a Tajani, che tramite l’Uama della Farnesina autorizza le vendite di armi a Kiev, se queste vendite siano state vincolate o meno al non utilizzo in territorio russo”.
Per concludere che “siamo indirettamente in guerra contro la Russia”.
antonio tajani dopo le europee. VOLODYMYR ZELENSKY CON GIORGIA MELONI AL G7 - MEME BY OSHO antonio tajani e giorgia meloni al senato