Antonio Monda per ''la Repubblica''
donald trump
«Quello a cui stiamo assistendo - spiega Gay Talese - è una straordinaria prova di democrazia, ma anche una tragedia». Lo scrittore è chiuso nel suo bunker, il piano interrato della sua townhouse a Park Avenue dove scrive ogni giorno fino alle sei del pomeriggio, senza televisione né telefono.
Perché parla di tragedia?
«Iniziamo dal dato positivo: è un grande momento di civiltà. L'elettorato ha risposto in massa come mai nella storia degli Stati Uniti e ha scelto liberamente e democraticamente. Mi viene in mente la battuta di Jfk: "Quanto c'è di brutto nel nostro Paese può essere sempre risolto da quanto c'è di bello". Ovviamente ora c'è da augurarsi che, una volta terminato il riconteggio dei voti, Trump accetti il verdetto.
La tragedia è innanzitutto la sua: non sembra in grado di capire questa semplice verità democratica, non è nel suo Dna. La conferenza stampa di giovedì è gravissima dal punto di vista eversivo, ma anche il segno tragico di un uomo che vive nelle sue illusioni e non accetta di essere arrivato al termine del viaggio.
DONALD TRUMP COME HITLER
È poi una tragedia per i suoi elettori che continuano ad appoggiarlo attribuendogli poteri quasi messianici, specie dopo la guarigione dal Covid: quel mondo, in gran parte non istruito e pieno di rancore, non vuole dialogare con il nuovo presidente e purtroppo dubito che egli riuscirà ad entrare in sintonia con loro. Infine è una tragedia per i media».
Che cosa intende?
«Innanzitutto c'è l'ennesima riprova della loro minima influenza sul risultato: se dovessimo tener conto dell'appoggio della stampa, Biden avrebbe dovuto vincere a valanga. Secondo: per molte testate Trump ha rappresentato una manna. Solo al New York Times c'erano almeno sei giornalisti che si occupavano di lui: ora di che cosa scriveranno? Certo non del decoroso Sleepy Joe. Mi viene in mente la battuta di Nixon quando si ritirò dopo la sconfitta alle elezioni in California: "Non avrete più me da prendere a calci"».
Il suo sembra un atteggiamento molto benigno: Trump si è distinto per atteggiamenti indifendibili.
new york times sulle rivolte prima versione
«Non lo difendo affatto, l'unico talento che gli attribuisco è un'impressionante energia e il saper interpretare un mondo abbandonato dal resto della politica. Dico però, che con l'eccezione di Fox News, non ricordo un atteggiamento così negativo nei confronti di qualcuno dai tempi di Eichmann. Trump ha rappresentato un'esasperazione volgare, violenta e degenerata della lotta al politicamente corretto che ha asfissiato questo Paese negli ultimi trent' anni: è riuscito a trasformare l'ignoranza in forza e a impadronirsi del partito spingendolo su posizioni estreme e svilendone le più interessanti istanze della destra. Un'ennesima tragedia di cui sono vittima i conservatori.
Trump rifiuta di ammettere la sconfitta. Circola ovunque il bel discorso che fece McCain quando venne eletto Obama.
GAY TALESE
«Quello è un mondo superato e da rifondare che non ha più neanche un leader: non dimentichi che il vecchio establishment di partito ha appoggiato Biden a cominciare da Bush, Powell e Romney».
Perché è scettico riguardo a Biden?
«Perché si ritroverà un Paese lacerato e impoverito. Dubito che riesca a fare molto anche per questione di età: in otto anni Obama non è riuscito neanche a chiudere Guantanamo».
terry e gay talese FOTO BY TERRY RICHARDSON biden jill gay e nan talese a roma nel 1984