Gianluca Roselli per il “Fatto quotidiano”
ANGELO BORRELLI
I numeri sul Covid-19 confermano anche ieri un trend in discesa. Secondo i dati forniti ieri dal commissario Angelo Borrelli, i nuovi malati sono 3.786 contro i 2.667 di mercoledì, ma ieri è stato raggiunto un numero record di tamponi: quasi 61mila contro i 43.715 delle 24 ore precedenti. In leggero calo, ma ancora alto, il numero dei decessi: 525 contro i 578 di due giorni fa. Le persone dimesse o considerate guarite sono invece aumentate di 2.072 unità, raggiungendo la quota totale di 40.164. I dati poi riportano un netto calo delle persone in terapia intensiva: 2.936, il numero più basso dal 21 marzo scorso, 750 meno di mercoledì.
Qualcuno, però, inizia a chiedersi se questo bollettino quotidiano abbia ancora un senso. L' interrogativo inizia a diffondersi nella politica, nei media e tra i cittadini. Ieri, per esempio, si è detto contrario il viceministro della Salute, Pier Paolo Sileri che, tra l' altro, è uno di quelli guariti dal Covid.
"Personalmente cambierei la comunicazione e non diffonderei più il bollettino tutti i giorni, non è più utile come all' inizio. Mi limiterei al trend, ma il mio è un approccio medico: abbiamo 60 milioni di potenziali pazienti e con il virus dovremmo convivere", ha detto Sileri a Radio24. Il viceministro non è l' unico a porsi il problema. "Mi chiedo se abbia ancora un senso trasmettere quotidianamente questo bollettino di guerra, che spesso non ci aiuta a capire", diceva qualche giorno fa Alessandro Sallusti su La7.
ANGELO BORRELLI
Intorno a questo appuntamento ormai ruotano molti palinsesti televisivi. Raiuno, per esempio, alle 18 apre una lunga finestra all' interno della Vita in diretta. Raidue, invece, manda in onda direttamente Rainews. Ed Enrico Mentana, col suo Tg, organizza sempre uno speciale. I canali all news, invece, la trasmettono tutta, senza filtro, fino all' ultima domanda dei cronisti: Rainews, SkyTg24 e TgCom24. E gli ascolti non vanno male: sono leggermente calati rispetto ai primi giorni, ma tengono.
pierpaolo sileri 1
Su Raiuno, per esempio, questa settimana lo share sta tra il 12,5% e il 14,5%, percentuali solo un poco più basse rispetto a marzo. "Fino a che gli italiani sono obbligati a stare a casa, l' audience di Borrelli sarà alto", afferma il direttore di Rainews, Antonio Di Bella. "Finché il governo decide di farla, la Rai, come servizio pubblico, è obbligata a trasmetterla. Tra un eccesso d' informazione e il suo contrario, preferisco sempre la prima strada. L' appuntamento è utile proprio in quanto è conferenza stampa, con le domande dei giornalisti", aggiunge Di Bella. L' effetto ansiogeno, però, c' è.
alessandro sallusti a l'aria che tira
"Sicuramente sì, oltre al fatto che quella valanga quotidiana di numeri perde un po' di significato", osserva l' ex direttore del Corriere, Ferruccio de Bortoli. Secondo cui, però, "ormai è un appuntamento entrato nelle abitudini degli italiani ed è difficile tornare indietro. Sembrerebbe che il governo voglia nascondere qualcosa". Le critiche, però, non mancano. "La penso come Sileri, basterebbe una volta a settimana, perché questa alluvione di dati è spesso di difficile e inutile lettura. Non serve agli scienziati e agli italiani genera solo ansia", osserva Massimo Giannini, direttore di Radio Capital ed editorialista di Repubblica. Poi bisognerebbe vedere cosa fanno gli altri.
"Francia e Germania non danno un bollettino quotidiano. E pure l' Oms non fa più di 2 o 3 bollettini alla settimana", dice Duilio Gianmaria, giornalista Rai, conduttore di Petrolio.
intervento di massimo giannini (2)
Che poi puntualizza: "Io sono sempre per le conferenze stampa, tanto che ogni notte non mi perdo quelle di Trump, che sono uno spettacolo per i duelli con i giornalisti. In quella della protezione civile manca un po' il contesto, la spiegazione dei numeri e delle curve. Il numero in sé mi dice poco se non mi dici come, secondo te, si è generato. Forse qualcosa, nella comunicazione andrebbe cambiato". Il tema, dunque, appassiona e divide. L' appuntamento con Borrelli, però, al momento per Palazzo Chigi resta quotidiano, alle 18.