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    TANTE POLTRONE, POCO POTERE - NON CI SONO MAI STATI TANTI ITALIANI IN RUOLI CHIAVE EUROPEI: ANDREA ENRIA ALLA VIGILANZA BANCARIA, TAJANI PRESIDENTE DEL PARLAMENTO, DRAGHI DELLA BCE, GUALTIERI (PD) DELLA COMMISSIONE ECONOMICA DI STRASBURGO. E POI BUTI, MOSCERINI, RASI - MOLTI SCADONO A BREVE, E AVENDO DICHIARATO GUERRA A BRUXELLES, I GIALLOVERDI RISCHIANO DI PERDERE MOLTE CASELLE


     
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    Andrea Bonanni per Affari&Finanza - la Repubblica

     

    ANTONIO TAJANI ANTONIO TAJANI

    L' italiano Andrea Enria, presidente dell' Eba, sarà il nuovo capo della vigilanza bancaria della Bce. La decisione è stata presa dal board della Banca nonostante il tentativo della Lega di boicottare la nomina facendo venir meno il proprio voto nella commissione del Parlamento europeo che doveva indicare le candidature. Qualcuno addirittura sostiene malignamente che l' aperta ostilità della Lega per il candidato italiano abbia giocato in suo favore agli occhi dei banchieri centrali.

     

    L' ipotesi è plausibile: l' Italia a trazione populista non è mai stata così isolata in Europa, né così impopolare soprattutto per quanto riguarda le scelte di politica economica. Eppure, paradossalmente, l' Italia non era mai stata così sovrarappresentata al massimo livello delle poltrone europee, e proprio per quanto riguarda la governance economica. A parte Enria, che come capo della vigilanza andrà a ricoprire un ruolo cruciale soprattutto per il nostro sistema bancario fragilizzato dall' impennata degli spread, c' è evidentemente Mario Draghi.

    MARIO DRAGHI MARIO DRAGHI

     

    Il mandato del presidente della Bce scadrà l' anno prossimo, ma nel difficilissimo periodo in cui è stato alla guida della Banca centrale Draghi ha letteralmente salvato la moneta unica con una testimonianza di fede europeista che forse altri banchieri centrali al suo posto non avrebbero saputo trovare. E poi, oltre a Draghi ed Enria, c'è Roberto Gualtieri, l' eurodeputato Pd che presiede la potente commissione economica del Parlamento europeo.

    andrea enria large andrea enria large

     

    Nel corso della legislatura che si sta per chiudere, Gualtieri ha svolto un ruolo chiave nel perenne lavoro di mediazione tra Roma e Bruxelles per ottenere la flessibilità di cui l' Italia ha goduto e che il governo gialloverde ha buttato via. Infine c' è Marco Buti, il potente direttore generale della Dg economica e finanziaria della Commissione: quella, per intenderci, che fa capo a Moscovici. Anche Buti è stato per anni all' origine del paziente lavoro di limatura e di moral suasion che ha consentito ai governi italiani di non finire sotto procedura per deficit eccessivo.

    Roberto Gualtieri Roberto Gualtieri

     

    Se questi sono gli italiani che occupano posti chiave nella governance dell' economia europea, ci sono altre poltrone di gran peso: Federica Mogherini è il "ministro degli esteri" della Ue, e Antonio Tajani presiede il Parlamento europeo. E ancora Guido Rasi dirige l' Ema, l' authority per i medicinali, la cui sede Milano ha sperato invano di ottenere. Mai l' Italia aveva avuto tante poltrone chiave nelle istituzioni comunitarie.

    marco buti marco buti

     

    Eppure mai aveva contato così poco a causa del discredito di cui soffre il nostro governo. Tra un anno, poi, quasi tutte le cariche verranno azzerate. Draghi, Tajani, Mogherini, Gualtieri perderanno i rispettivi incarichi. Non si vedono all' orizzonte personalità leghiste o grilline in grado di sostituirli. Nonostante promettano di conquistare l' Europa, i populisti italiani dovranno probabilmente accontentarsi degli strapuntini.

    mogherini mogherini GIUSEPPE CONTE TUSK MOGHERINI GIUSEPPE CONTE TUSK MOGHERINI

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