marcello foa
DAGONEWS
No direttori reti, no capi del personale e della produzione o della comunicazione. Sul fronte Rai tutto tace, altro che la rivoluzione annunciata.
Unica certezza e’ che gialloverde non sarà mai, nonostante le intenzioni lottizzatrici siano uguali a quelle del passato, con questi chiari di luna e certi furboni alla Di Maio al comando della macchina senza freni.
Quanto a Salvini, incassato lo strapuntino del Tg2 in condominio con Gasparri, sembra disinteressarsi almeno ufficialmente delle vicende del servizio pubblico, forse perché scottato dalle polemiche su Isoardi e dintorni, soprattutto dalla sponsorizzazione dell'autore prediletto della sua ex, Casimiro Lieto, per il quale, non essendo neanche assunto, quindi sottoponibile alla tagliola della Corte dei Conti, addirittura sembrava che l'ignaro presidente Foa volesse il posto di direttore di una delle reti.
fabrizio salini
L’ad Salini sfoglia ancora la margherita dei direttori sia delle reti che degli altri importanti incarichi da assegnare, e il ritardo autorizza qualsiasi tipo di gossip nel corpaccione dell'azienda e in quello della politica, perché non si capisce la ragione del coitus interruptus, cioè bloccato alla nomina avvenuta dei tre direttori dei tg.
In più quel che sta accadendo al principale TG dovrebbe forse insegnare qualcosa al medesimo ad e ai suoi danti causa, ma anche al presidente calato da Marte.
Tema: che cosa succede a scambiare per pentastellati (sia pur di recente passione) dei giornalisti abituati all'obbedienza all’Usigrai e al Pd, in questo caso ancora di stretta osservanza renziana, e niente meno che legati all'ex dg Orfeo.
GIUSEPPE CARBONI INTERVISTA BEPPE GRILLO
Zombie in azione a viale Mazzini! Sì, perché a quanto pare, il neo direttore del Tg1, Giuseppe Carboni, investito di medaglia grillina solo perché negli ultimi tempi aveva fatto il cronista degli eventi grillini, appena arrivato ha cominciato davanti a un’ esterrefatta redazione non solo a non procedere a nessuno spoils system, come era invece prevedibile dopo la militarizzazione renziana, ma a ripassare come un compitino le raccomandazioni dei dirigenti passati, lasciando al proprio posto tutti i nomi di fede
claudia mazzola servizietti tg1
In posizione per un triplo salto mortale ci sarebbe anche Claudia Mazzola, la cui evoluzione umana e professionale merita approfondimento. Era partita male, con una polemica con Rocco Casalino per le sue cronache, ma la polemica sarebbe poi diventata amicizia, tale da farla finire nella ipotetica rosa dei consiglieri di amministrazione, e oggi da convincere, o far convincere, Carboni a pensare alla vicedirezione per una che e’ redattore ordinario, cioè ufficialmente al minimo della carriera.
A meno che non sia vera la chiacchiera sussurrata nei corridoi, (nei corridoi della RAI si può sussurrare qualunque cosa), secondo la quale in gran segreto Orfeo prima di salutare avrebbe provveduto a una promozione a redattore capo ad personam.
O il capo della direzione produzione, Roberto Cecatto, criticato da chi lavora in Rai per non aver mai rinnovato il parco tecnico dell'azienda, salvo per l'acquisto di venti milioni di euro in telecamere Hitachi, che hanno la peculiarità di spegnersi nei momenti meno opportuni perche’ il loro livello avanzato mal si adatta al sistema obsoleto Rai. Capirlo prima dell'acquisto?
luigi coldagelli (2)
Ci sarebbe poi da verificare se sia ancora operativo il direttore della comunicazione, Giovanni Parapini, così come il capo ufficio stampa, Luigi Coldagelli, visto che da tempo non arriva una notizia neanche a pagarla.