Estratto dell’articolo di Alessio Campana, Andrea Ossino per www.repubblica.it
violenza contro donne
L’eterno capitano giallorosso Francesco Totti e il bomber biancoceleste Ciro Immobile. E poi la showgirl Ilary Blasi, l’attore Can Yaman, la cantante Noemi, l’ex centrocampista della Roma Miralem Pjanic e quello dell’Inter Stefano Sensi.
Di gente, T.B, la giovane estetista dei vip, ne ha incontrata parecchia. Volti famosi e meno noti. Ma una persona come il 73enne accusato di averle messo le mani addosso, non l’aveva mai conosciuta. Il risultato di quell’incontro, o meglio di quella che la procura considera un’aggressione, è riassunto nelle cartelle cliniche che parlano di «trauma cranico», «contusione clavicola sinistra, omero sinistro, coscia sinistra e contusione addominale a seguito di un pugno». E di minacce: «succederà come nel film Arancia Meccanica».
violenza donna
Il tutto per un ritardo nel pagamento dell’affitto di un’abitazione dell’Eur: «lo avevo avvertito, ero fuori per lavoro», dice la donna a margine dell’udienza, assistita dall’avvocato Aldo Barduagni. [...]
Gli atti parlano di minacce, aggressioni, lesioni nei confronti della trentanovenne e di un «perdurante e grave stato di ansia e di paura da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria e dei prossimi congiunti». Inizialmente si parlava di «telefonate e messaggi insistenti», come il 24 luglio, quando l’imputato ha inviato un messaggio audio in cui invitava a «non giocare», avvertiva che avrebbe potuto «perdere la pazienza» e rivendicava le parole pronunciate qualche giorno prima «te scarto come una caramella».
aggressione 3
Già il 16 luglio infatti l’uomo si sarebbe presentato in casa aggredendo verbalmente le inquiline, staccando la luce, mettendo un lucchetto per impedire la riattivazione della corrente. Il 31 luglio aveva persino chiamato all’ex compagno dell’estetista «dicendogli – si legge nel capo d’imputazione – di portare via la figlia “perché da quel momento sarebbe successo come nel film Arancia Meccanica”».
Ma è ad agosto che l’imputato è passato dalle parole ai fatti, almeno secondo le accuse. «Afferrava per un braccio», «la sbatteva a terra», «la colpiva con un pugno», «la spingeva contro la porta d’ingresso», «danneggiava il lunotto posteriore destro del veicolo», «lasciava sul cancello di accesso offese su un foglio sul quale era disegnato un vetro infranto con la scritta “il prossimo e poi…”». Le parole usate negli atti sono eloquenti. [...]