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Winsome Brown per “Salon”

 

Dieci anni fa non potevi sfoderare il telefonino e fissare lo schermo sul lavoro. Oggi sì e alle 9 del mattino in molti uffici già stanno guardando roba porno.

 

Un’amica sui 40 anni si è fatta l’account Tinder, ha cominciato a frequentare un uomo 15 anni più grande lei, ridevano e scherzavano insieme, ma un giorno mi ha chiesto se fosse normale che, quando si trattava di sesso, lui volesse solo rapporti anali. Non è normale, se il desiderio non riguarda entrambi.

 

E infatti il desiderio era solo del tizio, lei aveva dolore alle ginocchia e quando gli comunicò che voleva provare altre posizioni, lui le disse che non era brava a letto, che era come una bambina di 15 anni.

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Pensando che l’educazione sentimentale si fa on line, dove uno clicca ciò che gli piace senza preoccuparsi dei gusti del partner (anche perché è un cliente e il cliente ha sempre ragione), non stupisce più di tanto che siamo allenati per relazioni pornografiche. Ho incontrato quest’uomo che frequenta la mia amica, il dittatore anale, e sembrava un tipo a posto, era divertente e faceva molta beneficenza. Cosa lo spingeva ad ignorare i fondamentali di una relazione? Colpa della cultura, della televisione?

 

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Mi sono guardata le scarpe, comprate on line. Anche io provo piacere nel prendere ciò che voglio, premendo un clic. E se voglio cambiare la merce, mi arriva una mail di scuse dal sito, firmata come se il servizio clienti fosse composto da miei amici. Hai la sensazione che si prendano cura di te.

 

La tecnologia che ci circonda, soprattutto quella che garantisce anonimato su internet, ci fa dimenticare che siamo responsabili delle nostre azioni. Forse perché un clic non sembra una vera e propria azione? Altrimenti non si spiega come mai i politici inviino foto dell’uccello via mail agli elettori e poi si sorprendano perché vengono licenziati.

 

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Siamo esigenti e inflessibili, ignoriamo la presenza di esseri umani dietro le nostre richieste, all’altro lato della transazione. La gente su Tinder, OkCupid, Match.com, eHarmony, Grinder, Manhunt, si tratta come si trattano oggetti da acquistare o da restituire. Ho un’amica che ha frequentato un uomo incontrato sul sito di dating. Lui amava mandare messaggi con appuntamenti immediati: «Fra 45 minuti all’enoteca» oppure «Vestiti bene, stasera alle 22 accade qualcosa di speciale».

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Inizialmente la cosa era eccitante, poi si è rivelato essere un metodo di controllo. La incontrava quando e come ordinava lui. Per questo Signor Last Minute, come per il precedente Signor Solo Didietro, l’incontro è un’esperienza di shopping o di pornografia on demand: prendi ciò che vuoi, senza costruire una relazione reale.

 

Questa fantasia è incoraggiata sia dall’e-commerce che dai negozi dove i clienti sono trattati come ospiti. Invece del servizio, si aspettano ospitalità, con la differenza che devono pagare.

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Ho imparato molto sul sesso a pagamento la prima volta che andai con un amico a uno strip club. Quasi tutte le spogliarelliste erano donne pneumatiche, con tette gonfie come gommoni, ma la ballerina che riscuoteva più successo aveva il seno piccolo, era una ragazza normalissima. I clienti fantasticavano su di lei, perché poteva essere l’inquilina dell’appartamento accanto che si spogliava per loro.

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La fantasia è l’anima del business ma si confonde con la realtà, a causa della tecnologia che ci permette di guardare porno mentre siamo in ufficio e di convocare o mollare persone tramite una app. Avere un rapporto non è come comprare un paio di scarpe on line, dove, indipendentemente da come ti comporti, il servizio clienti si prenderà cura di te. E non c’è qualcuno pagato per soddisfare le tue esigenze.

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