PIETRO LABRIOLA
Giuseppe Bottero per “la Stampa”
Uno schianto del 30 per cento in due giorni, e l'amministratore delegato esce allo scoperto. Con un messaggio che da ieri rimbalza sui telefoni degli oltre 50 mila dipendenti di Tim, Pietro Labriola affronta il crollo in Borsa e mette una serie di paletti. Si parte dalla reazione dei mercati, «abbastanza scontata perché - dice il manager - i numeri sono differenti da quelli presentati in passato. E chiaramente il mercato ha reagito con la modalità di quando si trova davanti cose differenti».
vincent bollore
Una considerazione che marca la distanza dalla passata gestione dell'azienda: l'ex numero uno di Tim in Brasile arriva al vertice dopo tre «profit warning» e la sua prima mossa è stata una maxi pulizia di bilancio da oltre 4 miliardi di euro. Labriola è convinto che la caduta del valore delle azioni non rappresenti una bocciatura della sua strategia, approvata dai grandi soci Vivendi e Cassa depositi e prestiti, da cui però non è ancora arrivato un sostegno pubblico.
dario scannapieco foto di bacco 5
Però non nasconde i timori: «Molti di voi sono preoccupati - dice rivolto agli lavoratori - ma attenzione a distinguere la sana preoccupazione rispetto al panico. Certo la preoccupazione c'è, ma è quella di chi sa che abbiamo difronte una sfida e la capacità di vincerla».
Chiaro, i numeri sono impietosi: a Piazza Affari le azioni ordinarie ora valgono 25 centesimi e le risparmio 22 centesimi, e la capitalizzazione del gruppo si è ridotta a 5,2 miliardi di euro. La sfida ora è «fare bene le cose che sappiamo fare cioè i servizi di telecomunicazioni», scandisce, mettendo il «cliente al centro».
Pietro Labriola DI TIM
Dobbiamo essere «concentrati - aggiunge - per lavorare bene. Questa è l'unica cosa sicura che porterà la nostra azienda a migliorare i risultati e le performance». Nel messaggio, l'amministratore delegato affronta anche il tema di una concorrenza sempre più complessa.
Non, sottolinea, «dobbiamo correre dietro alla necessità di una competizione basata su un prezzo che, spesso, alcuni nostri concorrenti riescono a fare perché hanno una struttura di costi completamente differente».
kkr
Eppure la caduta del titolo potrebbe costare nuove svalutazioni, considerando che Vivendi, primo socio con il 24%, ha le azioni in carico a 83 centesimi e la Cdp speso 0,65-0,70 euro per azione per il suo pacchetto del 9,8%. Sullo sfondo c'è Kkr. La manifestazione di interesse americana è ancora lì, 0,505 euro per azione e sarà affrontata a breve, già nel prossimo Cda.
I due maggiori soci continuano a temporeggiare e la strada imboccata è quella del riassetto, al quale gli statunitensi per ora non sono invitati ma che ha piuttosto come potenziale partner Open Fiber. Ma con un titolo a valori così bassi, sono parecchi i fondi che potrebbero convergere su Tim. È un tema su cui Labriola non si sofferma. Semmai, invita a guardare a avanti. «Tutto ha una soluzione - dice - ma per trovarle c'è bisogno di mantenere la calma».