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    TELECOM: HUTCHINSON VUOLE IL CONTROLLO, A TELCO NON PIACE


     
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    1- TELECOM-3 ITALIA, HUTCHISON VUOLE CONTROLLO, A TELCO NON PIACE
    (Reuters) - Telecom Italia valuta con i principali azionisti e gli indipendenti se proseguire con l'idea di un'integrazione con 3 Italia, ma la controllante cinese Hutchison Whampoa è disponibile solo se avrà il controllo del gruppo italiano e l'operazione non sembra piacere al primo azionista Telco.

    LI KA SHING HUTCHINSON WHAMPOALI KA SHING HUTCHINSON WHAMPOA

    Una nota della società emessa dopo il consiglio di oggi spiega che Hutchison ha condizionato l'operazione all'acquisto di "un'ulteriore quota azionaria in Telecom Italia, tale da farne l'azionista di riferimento della società".

    Il consiglio oggi ha costituito un comitato composto dal presidente esecutivo Franco Bernbabè e dai consiglieri Luigi Zingales, Elio Catania, Gabriele Galateri e Julio Linares, per valutare se il gruppo è interessato all'integrazione.

    Ma una fonte dice che tra gli azionisti di Telco l'operazione così come è non piace e si attenderanno le prossime settimane prima di dare una valutazione.

    Mentre Mediobanca e Generali sono alla ricerca di un'uscita da Telco, più defilata sembra essere la posizione di Intesa Sanpaolo, mentre Telefonica ha ribadito in più occasioni che si considera un azionista di lungo periodo del gruppo italiano.

    César Alierta, Gabriele Galateri e Franco BernabèCésar Alierta, Gabriele Galateri e Franco Bernabè

    Telco, che detiene il 23,4% di Telecom Italia, è controllata da Telefonica (con il 46,18% del capitale), da Intesa Sanpaolo, Mediobanca (11,62% ciascuna) e da Generali (30,58%).
    Si procede anche con lo scorporo della linea telefonica fissa, altra operazione che sarebbe in grado di restituire flessibilità finanziaria al gruppo riducendo il debito e dando risorse per nuovi investimenti.

    Il cda ha deliberato "di dare mandato al management a definire il percorso operativo di fattibilità per la separazione della rete di accesso".

    JULIO LINARESJULIO LINARES

    POSSIBILI OSTACOLI 3 ITALIA DA ANTITRUST, TELEFONICA
    Tutti gli osservatori concordano che sul fronte antitrust la fusione che si dovrebbe fare per evitare un'eccessiva concentrazione è quella tra Wind e 3 Italia.

    E' poi da verificare la disponibilità di Telefonica ad accettare l'ingresso di un nuovo azionista, dato per scontato che Mediobanca e Generali siano pronti ad alleggerire la loro posizione a prezzi congrui, quindi intorno a 1,2 euro per azione Telecom Italia dei valori del bilancio di Telco.

    LUIGI ZINGALESLUIGI ZINGALES

    Una fonte vicina alla vicenda ribadisce, che per il gruppo spagnolo, l'investimento "è di lungo periodo", senza però dare valutazioni dirette sull'ipotesi con Hutchison.

    Secondo una fonte finanziaria "non ci sono dubbi che l'operazione non piacerebbe a Telefonica, perché con l'ingresso di un nuovo azionista Telecom potrebbe anche vendere Tim Brasil a un suo concorrente".

    Con Naguib Sawiris il gruppo spagnolo aveva chiarito che non aveva intenzione di uscire dal capitale.
    In ultima istanza Telefonica ha un potere di veto contro l'ingresso in Telco di soci non graditi, grazie a un diritto di prelazione esercitabile nel caso i soci Telco vogliano vendere le loro partecipazioni a soggetti esterni al patto.

    2- BORSA: I LISTINI CALANO IL TRIS, MILANO +0,58% CON SUPER MEDIASET (+8%)
    Radiocor - Terza seduta consecutiva di rialzo per le Borse europee che chiudono sui massimi grazie al calo oltre le attese dei sussidi di disoccupazione americani e sulla scia di Tokyo (+1,9%) e di Wall Street. A Piazza Affari, l'Ftse Mib chiude a +0,58% spinto anche dalla buona asta sui Btp: spiccano i rialzi di Mediaset (+8,4%) e St (+3,5%), oltre a Finmeccanica (+2,5%) che festeggia due contratti in Brasile per complessivi 85 milioni.

    Mauro Crippa Confalonieri Mario Giordano Piersilvio Berlusconi Giuliano AdreaniMauro Crippa Confalonieri Mario Giordano Piersilvio Berlusconi Giuliano Adreani

    Continua il rally di Mps (+1,9%) e Mediolanum (+2,5%), che cavalca ancora la raccolta record del primo trimestre. Continua il rialzo delle utility, con A2A (+1,1%) e Snam (+1,3%), mentre in coda al listino spiccano i realizzi su Salvatore Ferragamo (-1,3%) e Mediobanca (-1,1%). Campari (-1%) perde quota dopo la raccomandazione a vendere di Goldman Sachs. Sul resto del listino balza anche Iren (+6,8%) che nel primo trimestre ha ottenuto risultati sopra il budget. Sul mercato valutario l'euro si attesta a 1,311 dollari mentre il petrolio cede 45 centesimi con il Wti a quota 94,2 dollari al barile.

    3- DEF: IN 2015-2017 MANOVRE PER 20 MILIARDI, SALGONO A 60 SENZA IMU
    Radiocor - Una manovra da 15 miliardi nel 2015, 20 miliardi nel 2016, 25 nel 2017. E' questo lo scenario che prospetta il Documento di economia e finanza per i prossimi anni con il rischio dell'Imu 'sperimentale' che incombe. Il Documento, infatti, calcola la correzione necessaria per condurre l'indebitamento tendenziale dal 2,5% del Pil all'1,5% programmatico nel 2015, dal 2,1% allo 0,9% nel 2016 e dall'1,8% allo 0,4% nel 2017, qualora non venisse confermata l'Imu che e' stimata valere 7 decimi di punto nel 2015 (11,7 miliardi), 8 nel 2016 e 2017 (13-14 miliardi).

    PROTESTE A CIPRO - CIPRO NON E' IN VENDITAPROTESTE A CIPRO - CIPRO NON E' IN VENDITA

    Se l'Imu fosse confermata, invece, le manovre necessarie scenderebbero a 3 miliardi nel 2015 (0,2 punti di Pil), 7 miliardi nel 2016 e 10-11 nel 2017. Tutto questo senza considerare che il Fiscal compact ci impone di ridurre il debito di un ventesimo l'anno a partire dal 2015: il rapporto debito/Pil e' visto al 130,4% nel 2013, al 129 nel 2014, al 125,5% nel 2015, al 121,4% nel 2016 e al 117,3% nel 2017.

    4- CIPRO: COSTO DEL SALVATAGGIO SALE A 23 MILIARDI DA 17,5
    Radiocor - Sale il prezzo del salvataggio di Cipro. Il fabbisogno finanziario dell'isola, nell'ambito del piano di salvataggio internazionale, e' salito a 23 miliardi da 17,5. 'E' un fatto - ha ammesso il portavoce del governo di Nicosia, Christos Stylianides - il memorandum di novembre parlava di circa 17,5 miliardi di finanziamenti necessari. Questa cifra e' ormai di 23 miliardi'.

    5- VATICANO: CARD. CALCAGNO, CONTI 2012? 'ABBIAMO PORTATO LA PELLE A CASA'
    Radiocor - La crisi economica si fa sentire anche Oltre Tevere. Il consuntivo economico della Santa Sede per il 2012, tuttavia, 'soddisfa' il cardinale Domenico Calcagno, alla guida dell'Apsa, l'Amministrazione del patrimonio della sede apostolica, il potente dicastero del Vaticano che opera sui mercati mobiliari e immobiliari e che amministra buona parte del patrimonio apostolico.

    DOMENICO CALCAGNO E ANGELO BAGNASCODOMENICO CALCAGNO E ANGELO BAGNASCO

    'L'anno scorso - commenta Calcagno a Radiocor - abbiamo portato a casa la pelle, poteva andare molto peggio'. Calcagno interviene alla presentazione di un'iniziativa della Fondazione Centesimus Annus che amministra un piccolo patrimonio di circa 5 milioni di euro per sostenere il Pontefice nella promozione della conoscenza della dottrina sociale della Chiesa. Con la stampa Calcagno si intrattiene sulle cause della crisi globale e sottolinea le responsabilita' di tutti e, in particolare, di quegli attori dei mercati che 'hanno creato una falsa emissione di ricchezza con prodotti finanziari che non avevano una reale consistenza'.

    Tornando al bilancio del 2012, il primo completo per Calcagno alla guida dell'Apsa (aveva sostituito il cardinale Attilio Nicora nell'estate del 2011), il cardinale aggiunge: 'Siamo soddisfatti e ci accontentiamo anche di risultati piu' modesti' anche perche', ricorda con un sorriso, 'il 27 del mese tutti si aspettano il pagamento dello stipendio'. Calcagno ricorda infine che il resoconto consolidato sara' reso noto a luglio.

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    6- MEDIASET: SOCIETA', NESSUNA INTENZIONE DI CEDERE 'MEDIASET PREMIUM'
    (ASCA) - Mediaset in una nota, in relazione a indiscrezioni apparse sulle agenzie di stampa, relative a un articolo dell'Espresso in uscita domani, precisa ''di non aver alcuna intenzione di cedere un asset strategico come 'Mediaset Premium' che oltretutto sta registrando risultati positivi, in controtendenza rispetto all'andamento generale dei consumi''. Nel primo trimestre 2013, i ricavi di Mediaset Premium sono cresciuti infatti di oltre il 10% rispetto all'analogo periodo 2012.

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    7- FREQUENZE TV, OK AGCOM A REGOLAMENTO ASTA, ESCLUSE RAI, MEDIASET, TELECOM
    (Reuters) - Il Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha approvato oggi all'unanimità il provvedimento definitivo sulle regole per l'asta delle frequenze televisive del digitale terrestre.

    Lo rende noto il garante in una nota, spiegando che andranno a gara tre multiplex, quelli con le frequenze più pregiate, per nuovi entranti e operatori minori, escludendo Rai, Mediaset e Telecom Italia Media.

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    Il regolamento è in parte modificato per tutelare il pluralismo, dopo essere passato al vaglio della commissione europea e consente "di concorrere per tutti e tre i lotti (L1, L2, L3) ai soli nuovi entranti o piccoli operatori (cioè che detengono un solo multiplex) e per due lotti agli operatori già in possesso di due multiplex; limita ad un solo multiplex la partecipazione degli operatori integrati, attivi su altre piattaforme con una quota di mercato superiore al 50% della tv a pagamento; esclude dalla partecipazione alla gara gli operatori che detengono tre o più multiplex".

    Rai e Mediaset dispongono di quattro multiplex a testa più uno convertibile, Telecom Italia Media di tre.

    Sky può partecipare alla gara per un lotto.

    Il provvedimento verrà ora trasmesso al ministero dello Sviluppo economico al quale spetta il compito di approvare il bando di gara e di gestire la procedura.
    All'asta andranno frequenze che compongono tre reti televisive digitali terrestri nazionali con un diritto d'uso ventennale.

    passera con grillipassera con grilli

    8- CRISI: PASSERA, SPERIAMO FONDI PER DEBITO ARRIVINO A 60 MILIARDI
    Radiocor - Il ministro Corrado Passera, durante la visita al Salone del Mobile, ha spiegato che spera in una crescita dei fondi disponibili per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese da 40 a 60 miliardi di euro 'nell'arco di un anno'. 'Il fatto di avere identificato 40 miliardi che noi speriamo, come dice il decreto pagamenti, possano arrivare a 60 miliardi nei prossimi 12 mesi con delle emissioni dedicate - ha dichiarato Passera - e' una cifra importante per l'economia.

    40 miliardi - ha aggiunto - sono quasi tre punti percentuali del prodotto interno lordo, mentre 60 sono quasi 4 punti percentuali'. Secondo il ministro, questa scelta va 'nella direzione di alleviare le difficolta' accumulate nel tempo'. Passera ha incalzato che in passato 'purtroppo si e' voluto mettere da parte, sotto il tappeto, una parte del debito. Di questo ci siamo fatti carico trovando una soluzione che adesso e' strutturale e definitiva'. Il ministro ha indicato che questa manovra potrebbe far ripartire l'economia.

    ANDREA BONOMIANDREA BONOMI

    9- BPM: SI SCALDA CONFRONTO SU ASSEMBLEA, BONOMI VUOLE VOTO 'DA CASA'
    Radiocor - Si scalda il confronto all'interno della Banca Popolare di Milano in vista dell'assemblea straordinaria di giugno, che sara' chiamata a votare sul progetto di trasformazione in spa. Tra i temi al centro del dibattito, secondo quanto risulta a Radiocor, ci sono le modalita' con cui i soci saranno chiamati al voto. In particolare, il presidente del consiglio di gestione, Andrea C. Bonomi, ritiene possibile portare all'estremo il concetto di voto a distanza previsto dallo statuto consentendo il voto 'da remoto' ai soci su singoli terminali.

    Una prospettiva che si potra' tradurre in una vera rivoluzione: il voto da casa tramite internet o, se passera' un'interpretazione piu' restrittiva, nella singola filiale del gruppo Bpm. Esperimento mai tentato prima di oggi in una Popolare. Finora in Bpm il voto a distanza era stato possibile solo da specifiche sedi assembleari allestite a Bologna, Roma e Foggia in collegamento con la sede principale di Milano. Per preparare il terreno a questa innovazione l'assemblea ordinaria di aprile avra' anche all'ordine del giorno una modifica del regolamento assembleare.

    LA SEDE DELLA BPM - BANCA POPOLARE DI MILANO - A PIAZZA MEDA A MILANOLA SEDE DELLA BPM - BANCA POPOLARE DI MILANO - A PIAZZA MEDA A MILANO

    Ed e' proprio su questo passaggio che alcuni sindacati promettono battaglia. Se infatti il punto di vista di Bonomi e' quello di favorire la maggiore partecipazione possibile al voto, secondo altri (in particolare tra i dipendenti) si tratterebbe solo di una mossa ad hoc per 'diluire' il peso di chi tradizionalmente alle assemblee partecipa fisicamente: dipendenti, pensionati e loro familiari. I sindacati nazionali chiederanno chiarimenti a Bonomi sul tema nell'incontro di martedi' prossimo, 16 aprile.

    10- RCS: PIRELLI PARTECIPERA' ALLA RICAPITALIZZAZIONE
    Radiocor - 'Pirelli partecipera' alla ricapitalizzazione di Rcs'. E' quanto dichiara un portavoce della societa', confermando che il gruppo della Bicocca ha dato la propria disponibilita' a sottoscrivere l'aumento di capitale relativamente alla quota di propria competenza, pari al 5,3%. L'adesione ufficiale del gruppo Pirelli si aggiunge quindi alle posizioni a favore gia' rese note dagli altri soci di Rcs, Mediobanca, Fiat, Intesa Sanpaolo, Mittel ed Edison. Incertezza invece sui soci assicurativi, in particolari le Generali di Trieste e la Finsoe/Unipol che ha di recente ereditato le quote che erano dei Ligresti.

    MARCO TRONCHETTI PROVERA E ALBERTO NAGEL FOTO BARILLARIMARCO TRONCHETTI PROVERA E ALBERTO NAGEL FOTO BARILLARI

    Alla finestra per ora i 'piccoli' come la Sinpar dei Lucchini, che in un primo momento si era dichiarata a favore, e la Eridano Finanziaria di Bertazzoni. Sempre all'interno del Patto di sindacato che blinda il 58% del gruppo editoriale i Merloni (2,1%) hanno espresso per ora un parere sfavorevole all'adesione all'aumento di capitale di 400 milioni di euro. Infine, fuori dal Patto, in posizione di attesa i grandi soci Giuseppe Rotelli e Diego Della Valle, mentre i Benetton si sono ritirati annunciando di non voler sottoscrivere.

    11- EI TOWERS: MANDATO A BANCHE PER ROADSHOW IN VISTA EMISSIONE BOND

    Radiocor - Ei Towers, che gestisce le torri di trasmissione e di cui il Mediaset ha una quota del 65% del capitale, ha dato mandato a un pool di banche che comprende Banca Imi, Unicredit, Mediobanca e Bnp Paribas, per l'organizzazione di una serie di incontri la prossima settimana in vista di una possibile emissione di obbligazioni in euro. Il roadshow, secondo quanto risulta a Radiocor, dovrebbe iniziare gia' lunedi' mentre l'eventuale emissione dovrebbe cadere al termine della settimana. Ieri sera intanto Ei Towers ha ricevuto da Fitch un giudizio sull'Issuer Default Rating di 'BBB' con outlook stabile.

     

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