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    TELESE: IN GALERA PM E “REPUBBLICA’’! – VISITE A CUFFARO E LA DISGRAZIA DI ESSERE IL FIGLIO DI VESPA – ‘’NON SI CONTESTA NULLA, NON È INDAGATO (!). IL CHE MI CONVINCE SEMPRE PIÙ CHE UN GIORNO DI CARCERE FAREBBE BENE A TUTTI. AI MAGISTRATI, MA SOPRATTUTTO AI COLLEGHI”


     
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    luca telese luca telese

    Luca Telese per “Libero Quotidiano”

     

    Ricapitolando: 5 anni fa Federico Vespa, 31enne giornalista con la sola colpa d' essere figlio di un più noto Vespa (mio rivale in tv, purtroppo), è l'unico che accetta di firmare il giornalino carcerario della cooperativa Idee.

    toto cuffaro toto cuffaro


    Da allora è volontario a Rebibbia. Due giorni fa finisce su Repubblica, inzaccherato da una pm che usa il cognome eccellente per condire la sua inchiesta. È additato come facilitatore dei rapporti di Totó Cuffaro. A Federico però non si contesta nulla, non è indagato (!), ha parlato con la moglie di Cuffaro per dirgli «Sta bene» (e il regolamento glielo consente). Prima di scriverne, bastava fare la cosa più semplice: chiamarlo. Chiunque entri in carcere è riempito di messaggi, come sa il comandante delle guardie - Massimo Cardilli - severo e perbene, che tutto controlla.

    federico e bruno vespa federico e bruno vespa


    Stefano scrive a Repubblica, spiega: giornalino, calcetto, attività ricreative. I due colleghi invece di scusarsi riportano un' impersonale frase della pm: «Si segnalano volontari che hanno operato a Rebibbia (in primis Federico Vespa) i quali si sono più volte adoperati per mettere in comunicazione Cuffaro con i suoi familiari e persone di sua fiducia». Come dire: noi non c'entriamo. Il che mi convince sempre più che un giorno di carcere farebbe bene a tutti. Ai magistrati, ma soprattutto ai colleghi.

     

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