Luigi Ippolito per www.corriere.it
theresa may annuncia l'accordo sulla brexit
Governo britannico sull'orlo del collasso: all'indomani della sofferta approvazione dell'accordo con Bruxelles sull'uscita dalla Ue, il ministro per la Brexit Dominic Raab si è dimesso perché non ha ritenuto di poter accettare quel compromesso, che lascia Londra legata mani e piedi all'Europa. «Non posso sostenere l'accordo con l'Ue», ha detto Raab.
Colpo per la May, un deputato: «Chiedermo la sfiducia»
DOMINIC RAAB
È un colpo gravissimo per Theresa May, che potrebbe vedere il suo esecutivo sfaldarsi nelle prossime ore. Il deputato Tory Rees-Mogg ha annunciato la richiesta di voto di sfiducia per la premier. La richiesta arriverà al presidente del gruppo parlamentare dei conservatori alla Camera dei Comuni ma a quanto risulta all’interno della compagine Tory ci sono «differenze di opinioni».
Jacob Rees Mogg
L'approvazione del testo era avvenuta al termine di una sofferta riunione di gabinetto, durata oltre cinque ore, che aveva visto urla e pianti da parte dei ministri. Almeno un terzo del governo aveva espresso serie riserve e ora potrebbero esserci altre dimissioni. Dopo quelle di Raab, intanto, sono arrivate quelle della ministra del Lavoro Esther McVey. Nel frattempo hanno lasciato il suo posto anche il sottosegretario britannico per l'Irlanda del Nord Shailesh Vara (lamentando la mancanza di garanzie nell'accordo per l'Irlanda del Nord) e la sottosegretaria per la Brexit Suella Braverman.
shailesh vara
Il partito conservatore
L'ala dura del partito conservatore, contraria al compromesso con l'Europa, è ora sul piede di guerra e potrebbe chiedere di votare la sfiducia alla May al più presto. Il dilemma irrisolvibile della Brexit sta facendo precipitare la Gran Bretagna in una crisi senza precedenti. Non a caso, subito dopo la notizia delle dimissioni di Raab le Borse hanno reagito negativamente, con la sterlina che ha già perso un punto percentuale su dollaro e euro.
La replica di May
THERESA MAY
Therese May ha reagito parlando di «scelte difficili» ed esprimendo «rispetto» per le dimissioni (che però afferma di non condividere). Ma ha anche difeso l’intesa raggiunta con l’Ue come una scelta fatta «nell’interesse nazionale», affermando che essa garantirà l’uscita dall’Ue nel Regno «nei tempi previsti» e che l’unica alternativa sarebbe «un no deal» o «nessuna Brexit».