Alessandro Di Matteo per “la Stampa”
La soglia di sbarramento non frena nemmeno il «Partito internettiano»: sono già 33 i simboli depositati al Viminale per le europee di maggio e ci sarà tempo anche oggi fino alle 16. Davanti ai cancelli del ministero dell' Interno, ieri mattina, si è accalcata la solita piccola folla e qualcuno, appunto gli "internettiani" era lì da venerdì, per cercare di assicurarsi il primo posto nella scheda. Non aspettatevi di trovare solo i simboli della Lega, dei 5 stelle, del Pd o di Fi, ci sarà un po' di tutto, dai «Forconi» ai «Poeti d' azione», nonostante la soglia del 4% sia un miraggio quasi per tutti gli "outsider".
PARTITI E LISTE PER LE EUROPEE 2019
Lega e M5s non cambiano "logo", i due partiti al governo hanno depositato gli stessi simboli usati alle politiche del 2018, magari per scaramanzia visto che l' anno scorso andò bene. Addirittura, la Lega ha mantenuto nel simbolo la scritta «Salvini premier», come se si votasse per Camera e Senato anziché per l' Europarlamento.
Entrambi, poi, hanno evitato di aggiungere qualunque richiamo agli alleati europei. Per la Lega c' era Roberto Calderoli, per i 5 stelle Pierfrancesco Bruno, avvocato di Virginia Raggi che ha spiegato: «Non sono iscritto al Movimento, ho la delega di Di Maio. Dato che quella vicenda e' andata bene, magari porta fortuna». Il Pd aveva già anticipato i tempi, Nicola Zingaretti aveva mostrato già una settimana fa il simbolo che accanto allo storico marchio del partito mette la scritta «Siamo europei» voluta da Carlo Calenda (su sfondo blu con le stelle dell' Unione) e una specie di apostrofo rosso con la scritta Pse, i socialisti europei.
PARTITI E LISTE PER LE EUROPEE 2019
Silvio Berlusconi mette invece alla prova la tenuta del suo carisma nell' era del sovranismo, il marchio di Forza Italia appare rimpicciolito stretto a sandwich tra il nome del leader e la scritta «Per cambiare l' Europa».
Un colpo di teatro lo riserva Giorgia Meloni, che annuncia «fiera» la candidatura con Fdi di Mussolini. Ma non Alessandra, ma addirittura Caio Giulio Cesare, pronipote del duce, ex ufficiale di marina e dirigente di Finmeccanica. E per evitare che a qualcuno sfuggisse il richiamo al Ventennio e all' Impero l'annuncio viene dato con un video registrato davanti al quello che a Roma chiamano "Colosseo quadrato", un parallelepipedo di marmo bianco all' Eur, simbolo dell' architettura fascista.
Notevole anche la performance di Simone Di Stefano, leader di Casapound, che presenta il classico simbolo della tartaruga abbinato a quello di "Destre unite", spiegando di voler andare al Parlamento europeo per fare uscire l' Italia dall' Europa: «Vogliamo andare a Bruxelles per portare quei temi abbandonati da Salvini e Di Maio. A partire dall' uscita dall' euro e dalla Ue».
Ci sono poi i Verdi con "Europa verde", ma ci sta molto altro ancora: Mario Adinolfi col "Popolo della famiglia", gli Animalisti, persino il Pci e la Dc, l' Udc, il Nuovo Cdu. Corrono per un seggio anche quelli del «Sacro romano impero cattolico», il «Movimento di riscatto nazionale», il «Partito pirata», il «Movimento della giustizia e uguaglianza sociale sordi» e, dulcis in funo, quelli del «No alla cassa forense».