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    “TEMPTATION ISLAND”, QUANDO LA TV NON HA SENSI DI COLPA  - ALDO GRASSO: “OGNI VOLTA CHE VEDO IL PROGRAMMA MI TOCCA DAR RAGIONE AL CINISMO ELEMENTARE DI MARIA DE FILIPPI. NON SONO TIPI “STRANI” QUELLI CHE LEI HA SELEZIONATO, SONO PERSONE NORMALI, CHE INCONTRIAMO OGNI GIORNO. NON I LANZICHENECCHI DESCRITTI DA ALAIN ELKANN (NON CI SI PUÒ MAI FIDARE DEGLI SNOB) SUL TRENO PER FOGGIA. IL CINISMO È LA SOLA ALTERNATIVA POSSIBILE PER 'SCOPRIRE' LA REALTÀ COSÌ COM’È… - LA PUNTURA DI SPILLO AD ALFONSO SIGNORINI


     
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    Aldo Grasso per il "Corriere della Sera"

     

     

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    Ogni volta che guardo «Temptation Island» mi tocca dar ragione al cinismo elementare di Maria De Filippi. Non sono tipi «strani» quelli che lei ha selezionato per questo crudele gioco di spaiamento.

     

    Sono persone normali, che incontriamo ogni giorno, che bramano dire la loro su ogni argomento. Non sono, ovviamente, i lanzichenecchi descritti da Alain Elkann (non ci si può mai fidare degli snob) sul treno per Foggia.

    Verrebbe da dire: siamo noi, siamo la democrazia della finta socievolezza dei social.

     

    Cesare Zavattini sarebbe contento, anche se lui, quelli del neorealismo e gli artefici della tv delle origini in cuor loro volevano mostrarci una realtà più bella di quello che era

     

    (...)

     

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    Poi è arrivata la tv di Silvio Berlusconi la cui attitudine per nulla nascosta era una e una sola: divertiamoci. Divertiamoci a tutte le ore del giorno e della notte (vi regalo anche «Colpo grosso»), divertiamoci a consumare di più con i consigli per gli acquisti, divertiamoci a mandare a quel paese la vocazione pedagogica, l’idea di una tv come seconda scuola.

     

    ALDO GRASSO ALDO GRASSO

    Berlusconi ha proposto una tv senza sensi di colpa e senza la necessità di un corredo da liceo classico. Un programma come il «Karaoke» per la prima volta ha raccontato la provincia italiana senza filtri sociologici ma con il solo specchio della canzone. Già i reality ci avevano insegnato che era in atto uno svelamento della realtà, per quanto artificioso, pilotato: «Ogni briciolo d’ingenuità si paga con tonnellate di cinismo» (Walter Siti).

     

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    Ecco, «Temptation Island» rappresenta al meglio questa terza fase della tv e il tentativo di frenare la deriva di Alfonso Signorini con l’opinionista Cesara Buonamici rischia di finire nel novero delle «buone cause»: il cinismo è la sola alternativa possibile per «scoprire» la realtà, oggi, così com’è.

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