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    1. TESTAMENTO TARANTINO: “FARÒ AL MASSIMO 10 FILM, VOGLIO SMETTERE MENTRE SONO AL VERTICE. DOPO ‘THE HATEFUL EIGHT’, ALTRI DUE. LA REGIA È UN GIOCO PER GIOVANI” 2. IL REGISTA DI “KILL BILL” STA PREPARANDO UN’ESPERIENZA UNICA AL MONDO PER IL SUO PROSSIMO WESTERN. “ABBIAMO DELLE MACCHINE DA PRESA CHE SEMBRANO CARRARMATI” 3. “GIRIAMO IN 70 MM, NON SI FACEVA DAI TEMPI DE ‘LA CONQUISTA DEL WEST’ (1962): È IL PIÙ GRANDE SCHERMO PANORAMICO AL MONDO. I CINEMA DOVRANNO ADATTARE I PROIETTORI, SPERIAMO NON SI ARRENDANO AL DIGITALE, CHE COSTA POCO MA AMMAZZA TUTTO” 4. “IL CINEMA È UN’ESPERIENZA CHE NON PUOI VIVERE IN TV, NEL TUO APPARTAMENTO, SULL’IPHONE O SULL’IPAD. LO DEVI VEDERE COI 24 FOTOGRAMMI AL SECONDO. SONO QUESTE MERAVIGLIOSE IMMAGINI COLORATE CHE CREANO L’ILLUSIONE DEL MOVIMENTO” 5. IN “THE HATEFUL EIGHT” NESSUN EROE, SOLO UN GRUPPO DI UOMINI MALVAGI CHIUSI IN UNA STANZA, CIRCONDATI DI NEVE E CON UNA PISTOLA IN MANO. “E VEDIAMO CHE SUCCEDE”


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    Il prossimo film di Tarantino in uscita il prossimo anno Il prossimo film di Tarantino in uscita il prossimo anno

    Sta per iniziare un film e intanto dichiara che tra poco chiuderà. Non ce ne saranno più di dieci. Questo è il suo ottavo film da regista? Ne farà al massimo altri due. Quentin Tarantino sembra deciso. Lo ha detto la scorsa settimana alla riunione della AFM per vendere ai distributori internazionali il suo nuovo film, The Hateful Eights, all’estero, di fronte al suo produttore, Harvey Weinstein e a gran parte del suo cast di amici, Samuel L. Jackson, Kurt Russell, Jennifer Jason Leigh, Walter Goggins. “Non crederai alla merda che stai dicendo?”, gli ha detto Kurt Russell. “Cosa farai, Quentin, se non farai questo lavoro?”, gli ha ribattuto Samuel Jackson.

    Tarantino e Uma Thurman a Cannes Tarantino e Uma Thurman a Cannes

     

    “Ah, scriverò copioni, libri, me ne andrò via con grazia verso i miei anni più teneri”. Crederci? Boh! L’idea, anche giusta per un regista così amato dal suo pubblico, è che è meglio smettere quando si è ancora in tempo. “Non credo che si dovrebbe stare in scena fino a quando la gente non ti chiede di farti da parte”, ha detto Tarantino.

    Tarantino e Thurman hanno da sempre una amicizia speciale Tarantino e Thurman hanno da sempre una amicizia speciale

     

    “Credo che la regia sia un gioco per i giovani e mi piace l’idea che esista un cordone ombelicale che unisca il mio primo film e l’ultimo. Non cerco di ridicolizzare chi non la pensa come me, ma voglio smetterla mentre sono ancora al massimo… Mi piace l’idea di lasciarmi dietro una filmografia di dieci film, e così ne ho ancora un paio da fare dopo questo, Non sono frasi che scolpisco sulla roccia, ma questo è il mio piano. Arrivo al decimo titolo, ho fatto un buon lavoro e non rovino tutto, questo mi suona bene per chiudere la mia carriera. Se dopo, mi venisse idea di fare un buon film, non vedo perché non lo possa fare. Ma dieci e basta, lasciando che il pubblico ne desideri altri, mi suona giusto”.

     

    Tarantino e Thurman ballano sul red carpet Tarantino e Thurman ballano sul red carpet

    Intanto, assieme ai suoi attori ha parlato del suo nuovo western, che dovrebbe iniziare a girare il mese prossimo tra le nevi delle Montagne Rocciose del Colorado. In mezzo al freddo. “Ogni battuta del dialogo di Samuel Jackson”, ha detto, “dovrebbe essere accompagnata dalla nuvola calda del respiro”. Ispirazioni?, gli è stato chiesto.

     

    “Non è ispirato da un western classico, quanto dagli episodi delle serie western televisive, Bonanza, The Virginians, High Chaparral. Almeno due volte ogni stagione, questi western facevano vedere un episodio dove un gruppo di banditi prendevano in ostaggio i personaggi principali. Arrivavano al ranch di Ponderosa e facevano tutti ostaggi, o andavano dove vive il giudice Garth, lo interpretava Lee J. Cobb, in The Virginans, e facevano ostaggi. C’erano guest star come David Carradine, Darren McGavin, Claude Akins, Robert Culp, Charles Bronson o James Coburn.

    TARANTINO TARANTINO

     

    Quel tipo di storia non mi funziona in un contesto moderno, ma la adoro in un western dove per tutto il tempo cerchi di scoprire chi sono i buoni e chi sono i cattivi, e tutti loro hanno un passato da nascondere. Ho pensato, e se faccio un film che non presenti nessun altro tranne quei personaggi? Nessun eroe, nessun Michael Landon. Solo un gruppo di uomini malvagi chiusi in una stanza, che raccontano storie del loro passato che potrebbe essere vere come no. Intrappoliamo questi tipi insieme in una stanza con un esterno pieno di neve, diamo loro delle pistole e vediamo che cosa accade.”

     

    TARANTINO TARANTINO

    L’altra idea che ha avuto Tarantino per il film è di girare questo western in 70 mm. “Avevo un piano e ho chiesto a Weinstein come poterlo realizzare. Ora che la pellicola è diventata obsoleta, e l’esperienza in sala sta diventando sempre più una cosa del passato, quello che noi potevamo fare per tornare allo stile degli anni 60, quando c’erano produzioni di grandi film come Quelli della San Pablo, Mutiny in the County, La battaglia dei giganti o Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo. Ci vorrebbe un impegno esclusivo per proiettare il film in 70 mm in un una grande sala di cinema o in un teatro d’opera per un mese. Un’esperienza che sento come una notte a teatro o una notte per ascoltare una sinfonia. Poi lo faranno uscire nei cinema e nei drive in vicini a casa tua”.

    La locandina di Hateful Eight La locandina di Hateful Eight

     

    Tarantino spiega che il suo direttore della fotografia, Robert Richardson, sta lavorando a stretto contatto con la Panavision per fare in modo che lo schermo di The Hateful Eights sia veramente enorme. “Non potrei fare un film così se non avessi dalla mia parte Robert Richardson. E’ andato dalla Panavision per provare delle ottiche che si adattino a questa specie di carrarmato che userà per riprendere il film. E’ entrato nel magazzino e ha visto tutte queste ottiche pazzesche. 

     

    Sono ottiche che non sono mai più state usate dai tempi di La conquista del West, La battaglia dei giganti, Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo, molto più grandi di quelle usate per il 70 mm. Se per lo scope normale il frame è di 235, questo è di 278, il più grande frame possibile per un film. I proiettori hanno bisogno di un decoder, un adattatore per gonfiarlo così tanto. E’ per questo che film come Pazzo, pazzo mondo o La battaglia dei giganti o Ice Station Zebra sembravano così. L’ultimo film che ha usato quelle ottiche è stato Karthoum con Charlton Heston e Laurence Olivier.

    Samuel L Jackson Samuel L Jackson

     

    Noi stiamo usando quelle ottiche per il film. Le stiamo testando da un mese e tutto funziona. Sono incredibili. Stiamo letteralmente uscendo con il più grande schermo panoramico che si sia visto negli ultimi quarant’anni. La mia speranza è che almeno qualche teatro che ha installato i proiettori adatti al 70 mm per “Interstellar” di Nolan li lasci fino a quando non uscirà The Hateful Eight, che sarà pronto l’anno prossimo.

     

    Purtroppo non sono troppo ottimista negli ultimi tempi. I proprietari delle sale non hanno mostrato alcun interesse a legarsi a questo tipo di proiezioni anche se si sono mossi registi come Nolan o Steven Spielberg, e ora che quasi tutti film sono girati in digitale, per le sale è un affare proiettare tutto in digitale.

    kurt russell quentin tarantino lap kurt russell quentin tarantino lap

     

    La distribuzione di The Hateful Eight ha ancora un anno davanti a sé e così cono curioso di vedere come gli esercenti si comporteranno per distribuirlo”. La guerra contro il digitale, insomma, è appena cominciata. Ricordate come se la prese Tarantino a Cannes alla proiezione in 4k di Per un pugno di dollari di Sergio Leone?

     

    DJANGO UNCHAINED DJANGO UNCHAINED

    Il cinema per lui, “è qualcosa che non puoi vedere in tv, è un’esperienza che non puoi vivere nel tuo appartamento, sull’Iphone o sull’Ipad. Lo devi vedere coi 24 fotogrammi al secondo. Sono queste meravigliose immagini colorate che creano l’illusione del movimento. Spero che la gente la smetta con questa storia del digitale e che si dica: ragazzi, questo è andare al cinema, questo è degno di essere salvato, e di questo abbiamo sempre più bisogno”.

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