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    TEVERE REMO: BENVENUTI AL CIRCOLO ROMANO PER I CALABRESI MASSONI - E’ DI COSENZA GIANLUCA MERANDA, INTERROGATO DAI MAGISTRATI MILANESI PER L’INCONTRO MOSCOVITA DI SAVOINI AL METROPOL - MERANDA NON HA SMENTITO LA SUA APPARTENENZA ALLA MASSONERIA. STA DI FATTO CHE LA LOGGIA SERENISSIMA LO HA SOSPESO PER MANCANZA DI TRASPARENZA…


     
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    Sono ormai vecchi ricordi lo stile anglossassone, la lealta' sportiva e il rigore sabaudo imposti per vari lustri da Guglielmo Grant a tutti i soci del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo da lui fondato nel 1861. Sulle sponde del Tevere davanti al Ponte Regina Margherita a due passi da Piazza del Popolo la club house edificata in era fascista sulle fondamenta della Casina in legno utilizzata fin dall'inizio dai canottieri romani oggi si respira tutta un'altra aria. E non è, secondo molti frequentatori di quel circolo, un'aria rassicurante.

     

    circolo canottieri tevere remo circolo canottieri tevere remo

    Da luogo deputato per sport e incontri culturali il Tevere Remo si  è via via negli anni trasformato in un crocevia di interessi e affari di varia natura. Nulla di paragonabile al meno antico ma più gettonato Canottieri Aniene che Giovanni Malagò ha trasformato in una camera di compensazione per gli interessi delle grandi opere di Roma capitale e non solo.  Ma semmai un sottoprodotto con una non trascurabile variante regionale.

    gianluca meranda gianluca meranda

     

    Al Tevere Remo c'è infatti poca Roma (lontani i temi di Sigismondo Chigi presidente) e molta, moltissima Calabria. E' calabrese il deus ex macchina del circolo Ettore Spagnuolo ragioniere commercialista dai molteplici interessi (dal cinema ai fallimenti), è calabrese l'attuale presidente Giuseppe Toscano così come era di origini calabresi l'ex presidente Giuseppe Lupoi.

     

    E’ di Cosenza anche l'avvocato Gianluca Meranda oggi interrogato dai magistrati milanesi per un sospetto reato di corruzione internazionale avendo partecipato insieme a Gianluca Savoini all'ormai famoso incontro con plenopotenziari russi al Metropol di Mosca per una trattativa avente ad oggetto la creazione di un finanziamento occulto alla Lega mascherato da una fornitura di petrolio.

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    Meranda non ha smentito la sua appartenenza alla massoneria. Sta di fatto che la Loggia Serenissima lo ha sospeso per mancanza di trasparenza. Un concetto che sembra  in contraddizione con la fratellanza massonica che accomunerebbe molti dei calabresi quasi quotidianamente attovagliatj al Tevere Remo, spesso con special guest noti generali.

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