Marco Giusti per Dagospia
THE FAVOURITE
"Questo fango puzza" - "Qui cacano per strada, le definiscono osservazioni politiche". Devo dire che questo The Favourite, lesbo-kubrickata diretta da Yorgos Lanthimos, ma molto vicino al vecchio Tom Jones di Tony Richardson per ironia e voglia di trasgressioni e sperimentazioni, non è uno di quei filmoni metaforici eccessivi del regista greco tipo The Lobster, ma una ben più divertente divertita e molto ben recitata visione della vita di corte del primo Settecento inglese.
THE FAVOURITE
Magari con un taglio un filo misogino, e con un desiderio di fare un cinema più popolare. Non un grandissimo film, forse, ma un buon divertimento, con una trio di protagoniste femminili favolose, la già superpremiata (ha vinto tutto, da Venezia ai Golden Globe) e pronta all’Oscar Olivia Colman, Rachel Weisz e la più giovane Emma Stone, una brillante sceneggiatura di Deborah Davis e Tony McManara, e una bella fotografia di Robbie Ryan. Ovviamente, come in Mary Queen of Scots, lo scontro è tutto al femminile.
THE FAVOURITE
E le ragazze in campo sono agguerritissime. Qui lo sono al punto che alla corte della vecchia e gottosa Queen Jane, Olivia Colman, golosa di cibo e di sesso femminile, sconvolta dalla scomparsa di ben 17 figli nati morti e sostituiti da altrettanti coniglietti, se la giocano due favorite, Lady Marlborough, Rachel Weisz, e la più giovane ma non meno aggressiva Abigail, Emma Stone. Abigail - partendo da una classe inferiore, il padre l'ha persa al gioco, il whist, e la ragazza è precipitata verso il fondo – scala dal basso il palazzo della regina, trama coi maschi nemici o finti amici della favorita Lady Marlborough, per finire nel letto di Queen Jane e trovare tra le sue gambe la chiave della scalata al potere.
THE FAVOURITE
Nel gioco delle trame di corte Emma Stone è una notevole gatta morta e Rachel Weisz perfetta come favorita ufficiale dura e senza scrupoli e a Olivia Colman spetta il ruolo più duro della gottosa e golosa regina. Spinta da tutta la critica, temo che abbia già l’Oscar in tasca. Se non glielo ruba Glenn Close. Imperdibile per le signore dei Parioli. In sala dal 24 gennaio.