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    IL CINEMA DEI GIUSTI - DISATROSO, RIDICOLO, TROMBONE: PRATICAMENTE IMPERDIBILE - “THE WORDS” DI BRIAN KLUGMAN E LEE STERNTHAL E’ UNO SPASSOSISSIMO CAPOLAVORO ULTRASH - UN FILM CON ALTRI DUE FILM AL SUO INTERNO, CON UNO SCRITTORE AFFERMATO (DANNIS QUAID RIFATTISSIMO) TAMPINATO DALLA MIGNOTTELLA OLIVIA WILDE, AL GRIDO DI “SONO GIOVANE, VIZIATA, IMPETUOSA E AMERICANA!”…


     
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    "The Words" di Brian Klugman e Lee Sternthal

    Marco Giusti per Dagospia

    Sì, questo film è un totale disastro. Ridicolo, trombone, come hanno scritto sui giornali americani "non degno del vostro tempo", "un povero sostituto di un buon libro", "inerte thriller letterario", "statene molto, molto lontani". Tutto quello che vi pare. Ma se entrate nel gioco del mélo letterario del giovane scrittore che vuole arrivare al successo a tutti i costi o della studentessa rampante a caccia dello scrittore affermato anzianotto al grido di "Sono giovane, viziata, impetuosa e americana!", beh, impazzirete dal divertimento.

    CAST E REGIA DI THE WORDSCAST E REGIA DI THE WORDSBRADLEY COOPER IN THE WORDSBRADLEY COOPER IN THE WORDS

    Meglio delle disfide letterarie sulle pagine del Corriere o delle polemiche sul Premio Strega. Perché i due non geniali sceneggiatori e registi di "The Words", Brian Klugman e Lee Sternthal, hanno infarcito così tanto di riferimenti letterari e di bassa letteratura il loro film da farne un totale capolavoro trash. La storia è quasi incomprensibile. Un maturo scrittore, il rifattissimo Dennis Quaid degno di Alberto Bevilacqua, inseguito da una studentessa mignottella che lo vuole concupire a tutti i costi, la bella Olivia Wilde del Dottor House, legge davanti a un folto pubblico il suo ultimo romanzo, "The Words".

    BRADLEY COOPER E JEREMY IRONS IN THE WORDSBRADLEY COOPER E JEREMY IRONS IN THE WORDS JEREMY IRONS IN THE WORDSJEREMY IRONS IN THE WORDS

    E' la storia, che diventa subito film nel film, di un giovane scrittore di non grande talento, il Bradley Cooper che ha avuto soldi e successo con i due volgarissimi "Una notte da leoni", sposato con la bellissima Zoe Saldana già protagonista di "Avatar", che arriva al successo grazie a un furto. Sì, ha letteralmente rubato integralmente il testo di un dattiloscritto che ha trovato in una vecchia borsa di pelle che ha comprato a Parigi. Capita, no? Il testo è un autentico capolavoro agli occhi della moglie, abituata a leggere le schifezze del marito, e del suo editore, e diventa presto un best seller internazionale.

    THE WORDS - BRADLEY COOPER ZOE SALDANATHE WORDS - BRADLEY COOPER ZOE SALDANA

    Solo che un bel dì si fa vivo un vecchio rancoroso e incazzoso, un Jeremy Irons rugoso e alquanto ridicolo, che dichiara a Bradley Cooper che è lui il vero autore del libro e gli racconta per intero la sua storia lacrimosa di amore e dolore. E qui parte un film nel film nel film con protagonisti il baldo soldatino hemingwayano Ben Barnes e la bella francesina Nora Arnezener che si conoscono alla fine della guerra, si innamorano, vivono insieme, fanno una bambina, questa muore, lei lo lascia e lui, disperato, ci scrive subito un libro. Libro che poi perderà e che ritroverà anni e anni più tardi proprio lo scrittore senza talento. Che fare a questo punto?

    THE WORDS - LOCANDINATHE WORDS - LOCANDINA

    Lui vorrebbe dichiarare la verità a tutti, ma l'editore, realistico, è il primo a mandarlo affanculo. E' una cosa che si fa regolarmente rubare qua e là i romanzi. E non esiste proprio rivelare a tutto il mondo letterario un furto simile. Poi lo manda affanculo la moglie Zoe Saldana che niente sapeva dell'accaduto. Lui, scemo, con gli occhi gonfi di lacrime, le ha confessato tutto. Cosa si aspettava, che lei gli dicesse bravo? Non dico oltre perché i colpi di scena e i rimandi tra finzione e realtà si fanno sempre più forti e nella storia entreranno anche, ovviamente, Dennis Quaid e la bella Olivia Wilde.

    THE WORDS - BRADLEY COOPER ZOE SALDANATHE WORDS - BRADLEY COOPER ZOE SALDANA

    L'idea che avevano i due autori, sceneggiatori anche del recente "Tron", che ci hanno lavorato, dicono, ben dieci anni, era sul tipo di "The Hours" di Stephen Daldry, cioè di una complessa costruzione letteraria. Il risultato, però, è così spappolato e le interpretazioni di quasi tutti, a cominciare da quella di Bradley Cooper, così sballate e ridicole, da far esaltare il film verso vette elevatissime di monumento al trash. Da non perdere. In sala dal 21 settembre.

    PREMIERE PREMIERE "WORDS": BRADLEY COOPER E ZOE SALDANA

     

    BRADLEY COOPER E ZOE SALDANABRADLEY COOPER E ZOE SALDANA
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