1 – BREXIT: PER IL “TIMES”, THERESA MAY ANNUNCERÀ LE DIMISSIONI DOMANI
THERESA MAY IN LACRIME IN AUTO
È tempo di dimissioni per la premier britannica Theresa May, messa alla corde dalla fronda interna che cresce sempre di più, dopo l’uscita dal governo ieri sera di Andrea Leadsom, ministro per i rapporti con il Parlamento, il 36esimo a lasciarla. May dovrebbe annunciare la sua uscita di scena domani, dopo l’incontro con Sir Graham Brady, presidente della Commissione 1922 dei Tory, che riunisce i parlamentari conservatori alla Camera dei Comuni. Lo sostiene il «Times», citando alleati della premier.
MARGARET THATCHER IN LACRIME IN AUTO DOPO LE DIMISSIONI NELLA PRIMA DEL DAILYMAIL
A dare il colpo finale alla May è stata la ribellione interna dei ministri del suo gabinetto che sono andati a ingrossare le fila della rivolta Tory, sul piede di guerra dopo la presentazione dell’ultimo piano per l’uscita del Regno Unito dalla Ue, emendato per venire incontro alle richieste dell’opposizione, come il voto sull’opportunità o meno di tenere un secondo referendum. Bersaglio di dure critiche bipartisan, la bozza non è riuscita ad arrivare neanche in Parlamento.
2 – IL REGNO UNITO VOTA PER LE EUROPEE MA MAY È SULL’ORLO DELLE DIMISSIONI
Estratto dell’articolo di Antonello Guerrera per “la Repubblica”
theresa may
(…) Alle 16, a Westminster, inizia il trambusto nei corridoi: "Vogliono farla fuori", "Sono in azione". Si corre verso l'aula del gruppo parlamentare dei conservatori, il cosiddetto "1922 Committee", in cui si incontrano i "backbencher", ossia tutti quei deputati che non hanno incarichi governativi ma che hanno il potere di sfiduciare il leader e quindi il premier. Dopo la prima sessione, due parlamentari, mai avversi alla premier, sono certi: "Per Theresa è finita. Stasera sarà fuori". Un celebre brexiter aggiunge: "Tutto questo è estremamente eccitante".
ANDREA LEADSOM 1
Ma May, ancora una volta, resiste. Con una cocciutaggine quasi sovrumana, nonostante nel suo partito sia in corso una rivolta tremenda. (…) Le serpi in seno di May hanno provato a spaventarla, senza successo, e poi hanno rinunciato perché oggi nel Regno Unito si vota per irreali elezioni europee, a tre anni dal referendum della Brexit. "Sarebbe stato il caos", concede un altro brexiter. Congiura finita? Macché. In serata la ministra per i rapporti in Parlamento, Andrea Leadsom, brexiter di ferro, lascia (è la 36esima per May) accusando: "Il nuovo piano Brexit della premier lede la sovranità del Regno Unito".
nigel farage colpito da un milkshake 5
(…) E mentre il Brexit Party del leader eurofobico Nigel Farage sembra avviato verso un trionfo alle europee, per i conservatori si prospetta una disfatta catastrofica. In tal caso, la posizione di May diventerà insostenibile, persino per lei. Forse, per una volta, non serviranno nemmeno le congiure. Anche perché Farage corre sempre più forte verso Downing Street. Sei mesi fa, nessuno avrebbe pensato una cosa del genere. Nemmeno lui.
3 – BREXIT: MINISTRA LEADSOM SCARICA MAY E SI DIMETTE
Da www.ansa.it
nigel farage al voto
La ministra britannica per i Rapporti con il Parlamento (Leader of the House), Andrea Leadsom, figura di spicco fra i componenti brexiteer del governo Tory, ha annunciato stasera le dimissioni in polemica con le concessioni fatte dalla premier Theresa May alle opposizioni nel testo della legge d'attuazione della Brexit. Leadsom, ritenuta una pretendente alla leadership Tory e alla guida del governo, è stata oggi in prima fila nelle riunioni organizzate in seno al partito per cercare di ottenere le dimissioni della May.
ANDREA LEADSOM
Downing Street prova ad allontanare le voci mediatiche su un'ipotetica uscita di scena imminente di Theresa May dalla poltrona di premier e di leader Tory. "Il primo ministro - reagisce un portavoce - è concentrata sul lavoro immediato. E ciò che le ultime 24 ore hanno dimostrato è che si tratta di un lavoro pesante".
theresa may
Voci di un tentativo di golpe in casa Tory per silurare Theresa May si stanno moltiplicando oggi sui media e a Westminster. Un meeting del Comitato 1922, sancta sanctorum del gruppo parlamentare conservatore, è prevista per stasera su richiesta di alcuni deputati che vorrebbero cambiare le regole interne per ripresentare una mozione di sfiducia contro la sua leadership di partito. Ma la svolta più rapida potrebbe venire da un ipotetico benservito della maggioranza del Consiglio dei ministri, stando all'Evening Standard.
theresa may
May, chi vuole referendum bis deve votare per legge - Approvare la legge di attuazione della Brexit che Theresa May vuole sottoporre al Parlamento a giugno è anche "il miglior modo" per consentire ai deputati di tornare a "votare sulla convocazione di un secondo referendum". Lo ha affermato la stessa premier Tory, sotto tiro durante il dibattito oggi alla Camera dei Comuni. La May ha tuttavia ribadito a più riprese che la sua posizione, e quella del governo, resta contraria a un simile epilogo. E non ha fatto aperture ai numerosi deputati dell'opposizione - soprattutto laburisti - che le chiedevano di dichiarasi a favore di "un voto confermativo" popolare in cambio del via libera alla legge o almeno (come nel caso di Jeremy Corbyn) di lasciare libero il gruppo conservatore sulla questione.
theresa may seconda bocciatura dell'accordo sulla brexit alla camera dei comuni
Corbyn, 'premier non ha autorità, si voti' - Theresa May "non ha ormai l'autorità" per negoziare un compromesso parlamentare sulla Brexit. Così il leader dell'opposizione laburista, Jeremy Corbyn, alzando i toni dello scontro contro la "nuova offerta" della premier Tory alla Camera dei Comuni e invocando a questo punto "elezioni politiche anticipate" nel Regno. May ha replicato dicendo che Corbyn "non vuole un compromesso", ma una resa "al suo piano", auspicando comunque un sostegno trasversale alla proposta del governo.
JEREMY CORBYN CON LA KEFIAH
May, uscire con un accordo è unica via - Uscire dall'Ue con un accordo "è l'unica via possibile" dopo che il Parlamento ha detto no sia a un no deal sia a una revoca dell'articolo 50 (e quindi della Brexit). Lo ha affermato Theresa May presentando ai Comuni la sue "nuove offerte" già illustrate ieri. La premier Tory ha parlato di "un compromesso" rivolto anche alle opposizioni, citando "10 cambiamenti" al suo piano e indicando l'approvazione della legge attuativa a giugno come premessa per lasciare l'Ue "a luglio". L'alternativa è "la divisione e lo stallo".