thomas cook tour operator
Gianluca Mercuri per “il Corriere della sera”
Era il 5 luglio 1841 e i 570 passeggeri in partenza da Leicester per Loughborough non potevano immaginare - mentre occupavano entusiasti le carrozze prive di sedili di un treno scalcagnato - che quel tragitto di 12 miglia avrebbe segnato la nascita del turismo di massa. Non lo pensava neanche il promotore della gita.
Thomas Cook aveva 33 anni ed era un predicatore battista dalla fede profonda: la missione che si era dato era la lotta all' alcolismo, tra le cause dell' abbrutimento del proletariato nell' Inghilterra vittoriana. Così gli venne in mente di organizzare quel «viaggio dell' astinenza»: un solo scellino per trasporto, concerto e cibo. Fu un tale successo che ne nacque una serie. La motivazione sociale era concretamente rivoluzionaria: Cook fu il primo a capire il potere formativo del viaggio in quanto esperienza che poteva aprire orizzonti insospettabili - dalla cultura all' intrattenimento al puro relax - a persone che come lui non avevano potuto studiare. La gita era un' alternativa edificante a pub, case da gioco e bordelli.
thomas cook tour operator
Ma il filantropo conviveva con l' imprenditore dal talento geniale, che di lì a poco avrebbe cominciato a organizzare escursioni anche a scopo di profitto. La svolta fu la Grande Mostra voluta nel 1851 a Londra dal principe Alberto. In sei mesi, Cook portò nella capitale 150 mila persone, poveracci, middle class e donne per la prima volta in grado di muoversi sole: poi le destinazioni si moltiplicarono, e per tutta la vita l' ex predicatore si scontrò con élite inglesi che mal sopportavano di ritrovarsi la plebe in luoghi di villeggiatura a lungo esclusivi.
Era nato il primo grande tour operator, cui si devono tutti gli strumenti basilari del turismo moderno: travelers cheques , guide, brochure. Perfino gli orari dei treni. La storia di Thomas Cook insegna quanta puzza sotto il naso ci sia nella distinzione in voga tra turista (incolto) e viaggiatore (consapevole). E la bancarotta del suo brand è un altro pezzo di vecchia Inghilterra che se ne va.
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