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Francesco Persili per Dagospia
“La Pilarella è come la Red Bull, il rione da battere”. Il 15 agosto è il Capodanno di Porto Santo Stefano. Il paese frigge per l’ottantesima edizione del Palio Marinaro dell’Argentario. Una bolgia di bandiere, cori, sfottò, come neanche a Roma il giorno del derby.
I 4 rioni (Pilarella, Valle, Croce e Fortezza) si sfidano in mare, nello stadio di Turchese, con 4 guzzi e sono pronti a dare battaglia al calar del sole fino all’ultimo dei 4000 metri a disposizione. “La storia deve cambiare, il paese torniamo a comandare”. Il rione Valle non vince dal 2009 ed è in cerca di riscatto con un equipaggio di giovanissimi.
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“Mediamente arriva ultimo…”. Dalle parti del rione Fortezza si sprecano le facili ironie e si punta al drappo: “Speriamo di rompere le scatole alla Pilarella, l’anno scorso ha avuto vita troppo facile”. La musica non cambia al rione Croce: “Sarebbe una grande goduria se dovessimo togliere la Coppa d’Oro alla Pilarella”. L’obiettivo è evitare il triplete della Grande Signora del palio che vanta 26 titoli e ha vinto le ultime due edizioni. Se trionfa anche quest'anno, si porta a casa per la prima volta nella sua storia la Coppa d’Oro (il trofeo che viene consegnato in caso di 3 successi consecutivi).
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“Tutti sono contro di noi, questo ci rende ancora più orgogliosi”, fanno sapere dalla Pilarella. Non è come l’America’s Cup. Le barche, che da queste parti chiamano “guzzi”, creazioni artigianali dei pochissimi maestri d’ascia rimasti, sono uguali per tutti i rioni. “La differenza la fanno gli equipaggi, molto dipende dalle condizioni del mare e del vento. E poi certo ci vogliono cuore, forza e anche un po’ di culo…”.
In paese si entra due ali di folla. È una festa di popolo tra proclami, battute e sfilate. Il Valle, il rione più popoloso, fa ballare tutti sulle note del “Palio Paradise”, i crociaioli sono in versione Super Mario Bros, arrivano le pupe della Pilarella mentre sugli scogli si allarga la macchia giallo-rosso-verde della Fortezza.
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Sentimento popolare e cultura marinaresca. Appartenenza e senso di comunità. “E’ questa l’identità del nostro territorio”, la campionessa paralimpica di Monte Argentario, Ambra Sabatini, anche quest’anno è la madrina del Palio: “Ho seguito tutti gli allenamenti, il mio fidanzato Alessandro Galatolo voga nel Valle. Ne vedremo delle belle”. La detentrice del record mondiale dei 100 metri parla anche dei Giochi paralimpici del 2024: “La tradizione da madrina del Palio ha portato fortuna. Quest’anno ai mondiali è andata bene. Speriamo di continuare così anche l’anno prossimo a Parigi”.
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Poi l’entusiasmo lascia spazio al silenzio. Si parte. È un lungo testa a testa tra Valle e Fortezza. La Pilarella non entra mai in gara. Minuti lunghissimi. Fatica, emozioni, adrenalina a fiumi. Metro dopo metro si materializza l’impresa. 14 anni dopo gode il Valle che “torna a comandare il paese". Tutti in acqua per festeggiare il guzzo vincente. Dopo l’Argentina e il Napoli, il 2023 si conferma l’anno dell’onda bianco-blu. Si ride, si piange e si perculano gli sconfitti: “Finchè ci sarà il Valle, la Coppa d’Oro non si vedrà alla Pilarella…”
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