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    “TI SENTIRAI FICO ORA. PER TE SONO STATA SOLO UNA TACCA IN PIÙ SULLA CINTURA” – LE CHAT ROVENTI TRA LA PRESIDE (CHE AVREBBE CANCELLATO LE CONVERSAZIONI) E LO STUDENTE – LEI NEGA TUTTO: “NON C'È STATO SESSO. LUI ERA COME UN CAVALIER SERVENTE. AVRÀ VOLUTO FARSI BELLO E RACCONTARE COSE CHE NON C'ERANO” – E I COMPLIMENTI E LE FRASI ARDITE DA PARTE DEL RAGAZZO CHE SOGNA DI FARE L’EURODEPUTATO? E LE CONFIDENZE VIA VIA CRESCENTI ANCHE DELLA PRESIDE: “COME VUOI CHE MI VESTO DOMANI?”, “SE TI DO UN INDIRIZZO MI RAGGIUNGI LÌ?” – OGGI L’ISPEZIONE AL LICEO MONTALE


     
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    Valentina Lupia Luca Monaco per “la Repubblica – Edizione Roma”

     

    sabrina quaresima sabrina quaresima

    «La nostra storia? Spero che tu adesso sia contento, per te sono stata solo una tacca in più sulla cintura » . Le parole usate da Sabrina Quaresima, la 50enne preside del liceo Montale restituiscono il sentimento di una donna ferita. Non ci sarebbe nulla di inopportuno. Se non fosse che in questo caso Quaresima parla a un suo studente appena 18enne, Francesco.

     

    Con quella frase non allude a un gioco di sguardi, a una complicità fatta di sorrisi, ma a un rapporto sessuale consumato nel chiuso di un'auto come accade tra amanti adulti. Certo, Francesco è maggiorenne. Ma è pur sempre un suo studente. Nel caso di specie, un giovane gravato dall'angoscia di non riuscire più a uscire da un gioco «molto più grande» di lui.

     

    Dopo aver sollevato il caso della Love story al Montale, oggetto di un'ispezione a scuola condotta dagli incaricati dell'Ufficio scolastico regionale del Lazio, ora Repubblica è in grado di ripercorrere il canovaccio del gioco erotico clandestino intrattenuto da Quaresima con un suo studente, pubblicando gli scambi in chat tra la preside e il suo maturando " preferito". I messaggi su WhatsApp salvati e mostrati da Francesco ai suoi amici più fidati, che Repubblica ha potuto visionare, lasciano poco all'immaginazione. Confermano la " cotta" della dirigente scolastica per il giovane iscritto nel suo istituto.

    liceo montale liceo montale

     

    «Guarda qui», fa Luca, un amico di Francesco suonata l'ultima campanella, mentre nascosto dietro a una macchina protegge lo schermo del telefono dalle ultime gocce dell'acquazzone che ieri ha bagnato la città.

    « Ciao Sabrina, ci ho pensato molto - le scrive Francesco a metà gennaio - stare con te è stato bello, ma ora è diventato tutto troppo difficile. Non è colpa mia. Non ce la faccio più. Dobbiamo darci un taglio netto. Sappi, che non tornerò indietro su questa decisione » .

    Lei mastica amaro.

     

    L'amicizia nata a dicembre, con gli scambi via e- mail durante l'occupazione, poi approfondita via WhatsApp e culminata con il rapporto consumato nell'abitacolo dell'auto della preside, all'ombra dei palazzoni di Roma Est, ormai per il 18enne sono acqua passata.

     

    Francesco è schiacciato dal peso emotivo di quella relazione clandestina. Tanto più che Quaresima è sposata. Lei lo coglie e risponde con tutta l'amarezza che può nutrire una persona ancora coinvolta, se rifiutata. « Benissimo. Sei sicuro di sapere cosa volessi io? Avrei preferito che tu me lo avessi detto di persona, visto che mi scrivevi tutt' altro, ma va bene così». Potrebbe essere l'ultima comunicazione tra i due. Invece l'acredine è troppa.

    Quaresima non trattiene la postilla. « Ecco vedi » , aggiunge Luca mostrando un altro messaggio.

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    «Ti sentirai fico adesso - prosegue la preside - avrei dovuto immaginarlo: per te ero solo una tacca in più sulla cintura » . Dopo due giorni la chat del ragazzo suona ancora: « Devo parlarti - scrive lei - mi chiami? » . Francesco non risponde. Spera così di riuscire a convincerla ad archiviare, con quell'ultimo messaggio, un'avventura più grande di lui.

     

    MONTALE, LA PRESIDE E L'ALUNNO

    Raffaella Troili per “il Messaggero”

     

    «Non c'è stato sesso sono solo invenzioni, bugie». La preside del liceo classico Eugenio Montale Sabrina Quaresima ripete questo a chi le chiede spiegazioni. Nega di aver avuto una relazione sentimentale con un studente, nonostante le deposizioni fatte sia dal ragazzo sia da docenti. «Avrà voluto farsi bello, era come un cavalier servente. E avrà voluto raccontare cose che non c'erano».

     

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    La dirigente, che ieri ha passato tutto il pomeriggio dall'avvocato, in vista della giornata di oggi - è attesa la visita dell'ispettrice dell'Ufficio scolastico regionale e lei è obbligata a dare spiegazioni - ha raccontato a chi l'ha contattata che «con il ragazzo - maggiorenne - si era creato un buon rapporto, durante l'occupazione mi ha accompagnata in commissariato a presentare la denuncia contro i compagni che occupavano, mi supportava quando cercavo di impedire l'occupazione. In quel frangente c'erano anche dei genitori».

     

    Insomma, nonostante le denunce, le voci insistenti, le chiacchiere, i muri della scuola piena di scritte, la dirigente parla di un rapporto amichevole, di confidenze «mi ha detto che da grande vuole fare il deputato europeo...».

     

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    Ma nega che ci sia stato altro, che la complicità sia sfociata in un rapporto sessuale come ha raccontato il ragazzo dell'ultimo anno («sotto dei palazzi a Roma est, mentre il marito la chiamava al cell...»). Nelle chat che lei ha cancellato e lui no, ci sarebbero complimenti e frasi ardite da parte del ragazzo, confidenze via via crescenti anche della preside («come vuoi che mi vesto domani?», «che vedi alla tv?», «se ti do un indirizzo mi raggiungi lì?»). Il tutto in un liceo già carico di tensioni dove la preside - che nei giorni scorsi ha allontanato il suo vice Luigi Botticelli dopo una lite animata ed è arrivata quest' anno - dice di aver avuto tutti contro dall'inizio, e tra le righe spiega così il tranello in cui è caduta.

     

    «Non c'è mai stato nulla, spero di poter chiarire tutto, c'è anche chi mi sostiene» ha ripetuto ai vertici scolastici in via ufficiosa. «Non sono stata vista di buon occhio dal primo giorno», le sue disposizioni rigide sul dress code delle alunne, la sua battaglia contro l'occupazione, le rigide regole anti covid, una serie di mosse che l'hanno resa invisa ai ragazzi. Studenti che in realtà pensano tutt' altro e si aspettano venga fatta luce. A.S., spiega che «non può parlare, non ho nulla da dire e nemmeno i miei genitori vogliono».

     

    scritte liceo montale scritte liceo montale

    L'ora del silenzio, dopo le denunce fatte all'ex vice preside e alla sua prof di italiano. «La cosa mi è sfuggita di mano», ha detto il giovane, «ho chiesto aiuto a loro». I due hanno denunciato la vicenda all'Ufficio scolastico provinciale, è scattata l'indagine. Ora l'ispettrice dovrà appurare se la preside ha davvero avuto un rapporto con il ragazzo e in tal caso rischia il licenziamento visto che era in prova (insegnava al Convitto nazionale), oppure se lo studente ha inventato tutto può esser denunciato per calunnia e diffamazione.

     

     

    IL COLLETTIVO L'ispettrice farà una relazione dettagliata, ascoltando più persone poi si deciderà se archiviare o avviare un procedimento disciplinare. Su Instagram il Collettivo Montale rimarca quanto riportato sui giornali e accaduto a dicembre durante l'occupazione. «A quanto sembra, lo studente avrebbe insistito per porre fine al rapporto trovandosi di fronte all'insistenza della dirigente. Queste voci hanno creato un clima di tensione che è sfociato nella denuncia da parte di alcuni docenti all'Ufficio Scolastico Regionale» e ancora «da inizio anno i rapporti con la dirigente non sono stati dei migliori, se le indagini confermassero tali voci chiediamo le sue dimissioni».

     

     

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