Estratto dell’articolo di Maurizio Giannattasio per www.corriere.it
GALLERIA MILANO
Ventisette rilanci e una cifra record di 3 milioni e 600mila euro per 174 metri quadrati. La Galleria con l’arrivo di Tiffany entra nella top ten delle strade dello shopping più care al mondo. Il prezzo al metro quadro è stato battuto a 20.600 euro contro i 20.300 di Fifth Avenue, i 18mila di via Monte Napoleone, i 15.219 di Hong Kong, i 9.299 di Ginza a Tokyo.
Per entrare definitivamente nella classifica ci vorrà però tempo, perché i 20.600 euro rappresentano un picco e non una media come per le altre strade del mondo, inoltre le aste con rilancio, quelle che portano milioni di euro nelle casse del Comune, sono limitate ai negozi intorno all’Ottagono. […]
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Dieci marchi del lusso che si sfidano per l’ex locale Swarovski. I procuratori dei brand sono in prima fila. Base d’asta, 506mila euro. Rilancio minimo 50mila euro ogni tre minuti. Rompe il ghiaccio Damiani con 600mila euro. Primo rilancio pesante di Jill Sander con il classico milione del Signor Bonaventura.
Fa la sua comparsa Valentino con un milione e 400mila. È il momento di Swatch che inanella un serie di rialzi fino a 3 milioni di euro. Tiffany che fino a pochi minuti prima era rimasto nelle retrovie inizia la sua marcia di avvicinamento. Sopra i tre milioni si fa vedere anche Samsonite che molla la presa a 3 milioni e 250mila euro.
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E qui succede un po’ come nella gare di salto in alto, quando l’atleta che si sente forte decide di entrare in gara con l’asticella già sopra i due metri. Alza la mano il procuratore di Prada e scatta la gara a due con Tiffany. Ognuno sfrutta fino all’ultimo secondo i suoi tre minuti per vedere le reazioni dell’avversario. Si va avanti di 50mila euro alla volta. Tiffany 3 milioni e 300, Prada 3 milioni e 350mila... 400, 450, 500, 550.
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Ultima alzata di mano di Tiffany: 3 milioni e 600 mila euro. Il cronometro fa il suo conto alla rovescia. Tre beep indicano la fine dell’asta. Poco più di due ore perché Palazzo Marino incassi la bellezza di 3 milioni e 600mila euro l’anno per 18 anni. L’unico rimpianto è che per parecchio tempo non ci saranno nuovi incanti perché le concessioni intorno all’Ottagono sono state tutte rinnovate in tempi recenti.
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