Domenico Calcagno per il “Corriere della Sera”
tiger woods
Diciamolo, Tiger Woods fuori dal campo non è sempre stato un esempio. Lo testimoniano l'inseguimento notturno da parte di Elin, l'ex moglie, armata non di mattarello ma di ferro 7 e stufa dei suoi tradimenti, le fughe a Las Vegas, l'arresto in Florida, quando la polizia lo trovò pieno di antidolorifici e semincosciente sulla sua auto ferma al bordo della strada. Ma questi in fondo sono affari suoi. Quando c'è di mezzo il golf Tiger diventa l'uomo perfetto.
SAUDI GOLF LEAGUE
Greg Norman, l'ex campione ingaggiato dagli arabi per portare giocatori nella neonata Saudi golf league, che inizia la sua avventura domani a St Albans, poco fuori Londra, ha fatto sapere che Tiger ha rifiutato la bellezza di un miliardo di dollari come bonus d'entrata offertogli dal Saudi Investment Fund per strapparlo al Pga Tour e convincerlo a giocare con Dustin Johnson (150 milioni di bonus) e Phil Mickelson (100). Qualcuno dirà: facile rifiutare un miliardo quando ne hai già guadagnati un paio, ma non è quella la ragione.
SAUDI GOLF LEAGUE
Quando Rory McIlroy, il campione nordirlandese, lo andò a trovare dopo il rovinoso incidente d'auto, si stupì di vedere, nel salotto della Tigre, soltanto 14 trofei, quelli dei 14 Major (l'equivalente degli Slam del tennis) vinti dal fenomeno. «Scusa, ma gli altri 70 dove li hai messi?».
tiger woods
«Non lo so - rispose Tiger -, qualcuno in garage, qualcuno regalato, qualcun altro chissà dove». E vedendo l'espressione perplessa di McIlroy, aggiunse: «Tengo sono quelli che contano, quelli che tutti vorrebbero vincere». Ecco, Tiger, che spera ancora di vincere qualche Major (non il prossimo Us Open, al quale non parteciperà), ha detto no al miliardo perché preferisce la gloria, le gare che ti garantiscono il posto in prima fila nella storia dello sport. Ed è per questo che, nonostante tutto, nessuno è amato come lui.
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