Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
aldo grasso
I politici che si sono esibiti su TikTok per conquistare i giovani al voto hanno sfiorato il ridicolo per l'infantilismo linguistico con cui si sono presentati, una sorta di lallazione informatica, di «baby talk», quelle vocine che gli adulti fanno per rivolgersi ai bambini. Le risposte ricevute sul web da alcuni giovani andrebbero tenute in conto.
Strano che gli esperti dei candidati ignorino queste regole elementari di comunicazione, come se la distanza fra i partiti italiani (nati più di cent' anni fa) e la generazione... (ultime lettere dell'alfabeto, a piacere) appaia incolmabile.
SALVINI CAPPELLO TIK TOK
La disintermediazione, frutto della rivoluzione informatica, ha assestato un duro colpo al vecchio edificio della conoscenza, a partire dalla scuola.
I giovani s' informano sull'attualità per altre vie, attraverso pratiche algoritmiche di non facile decrittazione, seguendo forme nuove di passaparola (i social sono mezzi ma anche comunità).
Ed è sempre più difficile, per un politico, spiegare loro ideologie e programmi di governo. Le barzellette di Berlusconi hanno fatto il botto?
Certo, secondo il «canone Gigi Baggini» (Ugo Tognazzi che balla il Tip Tap in «Io la conoscevo bene»; c'è su YouTube). Ancora una volta, toccherà ai giovani inventarsi il futuro. È lì che passeranno il resto della loro vita, a partire dal voto delle prossime elezioni.
SILVIO BERLUSCONI SU TIKTOK BY OSHO silvio berlusconi tiktok CARLO CALENDA TIK TOK 2