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    QUANDO CI SONO VOTI DA RACCATTARE, DELLA SICUREZZA NON FREGA UN CAZZO A NESSUNO – TIKTOK FINO A QUALCHE TEMPO FA ERA CONSIDERATO IL MALE ASSOLUTO, PER VIA DEI TIMORI CHE FOSSE UNO STRUMENTO DI SPIONAGGIO DEL GOVERNO CINESE. E INVECE ADESSO TUTTI I POLITICI CI SI SONO BUTTATI A PESCE PER RECUPERARE CONSENSO TRA I GIOVANI - I RAPPORTI CON IL GOVERNO DI PECHINO SONO NOTI, E TEMPO FA ANCHE IL COPASIR AVEVA LANCIATO UN ALLARME (INASCOLTATO) - VIDEO


     
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    Chiara Rossi per www.startmag.it

     

    silvio berlusconi tiktok silvio berlusconi tiktok

    A 25 giorni dalle elezioni due leader politici ed ex presidenti del Consiglio sono sbarcati su TikTok, la piattaforma social tra le più popolari tra i giovani: Silvio Berlusconi e Matteo Renzi.

     

    Nel nostro Paese TikTok ha raddoppiato nell’ultimo anno gli utenti fino a sfiorare i 15 milioni mensili. Soprattutto di giovanissimi. Ed è a questo bacino elettorale che puntano i leader politici italiani nell’ultimo miglio di campagna elettorale. Anche se rispetto agli altri social network, TikTok non ammette pubblicità politica.

     

    In barba, però, ai timori su privacy e tutela dei dati personali che aleggiano intorno al popolare social di condivisione di video brevi di proprietà della cinese ByteDance. A inizio agosto infatti “il governo britannico ha deciso di attuare restrizioni su TikTok, a causa delle preoccupazioni legate alla raccolta di dati sensibili, chiudendo l’account TikTok del Parlamento del Regno Unito, dopo che i Servizi di sicurezza ed i deputati hanno sollevato preoccupazioni sul rischio di trasmissione dei dati al governo cinese”, ha ricordato Francesco D’arrigo, direttore dell’Istituto Italiano Studi Strategici “Niccolò Machiavelli” su Startmag.

    alessandro zan tiktok alessandro zan tiktok

     

    E l’allarme sulla possibile esistenza di “vie d’accesso” ai dati da parte dei dipendenti cinesi di ByteDance hanno attraverso la Manica fino a spingere cinque Europarlamentari, tra cui tre italiani, a sollecitare Bruxelles per verificare il modo in cui è tutelata la privacy degli utenti sul social media.

     

    Da sempre TikTok ha respinto queste accuse. La società insiste sul fatto che non ha mai fornito dati utente al governo cinese e archivia i dati degli utenti negli Stati Uniti e a Singapore e in Irlanda nel 2023 quando sarà aperto il suo nuovo data center.

    matteo renzi tiktok matteo renzi tiktok

     

    Nel frattempo, la società cinese ha scelto di affidare la direzione delle relazioni istituzionali del Sud Europa a un manager dall’impronta fortemente filo Usa e filo Occidente.

     

    BERLUSCONI E RENZI GLI ULTIMI POLITICI APPRODATI SU TIKTOK

    “Ciao ragazzi, eccomi qua! Vi do il mio benvenuto sul mio canale ufficiale di TikTok”. Parte così il primo video pubblicato da Berlusconi, che sottolinea come “su questa piattaforma i ragazzi sono oltre 5 milioni e il 60% ha meno di trent’anni”.  E proprio a questi 5 milioni e non solo strizza l’occhio anche Renzi che, da parte sua, parte con una domanda ironica – “E che ci fai anche tu su TikTok? Ci mancavi solo tu…” – prima di sottolineare che “la campagna elettorale porta tutti noi a voler trovare dei nuovi canali alternativi per dialogare e discutere”.

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    NO ALLE CAMPAGNE PUBBLICITARIE

    Sì perché su questa piattaforma social i politici solo questo possono fare dal momento che TikTok non ammette pubblicità politica, a differenza dei social media del gruppo Meta, Instagram e Facebook. (Lega, Pd e Fratelli d’Italia. Ecco chi ha speso di più per la campagna social su Facebook e Instagram).

     

    L’APERTURA DI UN CENTRO ELEZIONI IN-APP

    Tuttavia, in concomitanza della campagna elettorale italiana, la scorsa settimana TikTok ha annunciato l’attivazione di un Centro Elezioni in-app “con l’obiettivo di aiutare chi interagisce con contenuti in materia elettorale ad attingere a fonti e informazioni affidabili”, come ad esempio le informazioni sulle modalità di voto fornite da fonti istituzionali.

     

    GIUSEPPE CONTE CONTRO LA MELONI SU TIKTOK GIUSEPPE CONTE CONTRO LA MELONI SU TIKTOK

    “A partire dai prossimi giorni – spiega una nota della società – verranno anche applicate specifiche etichette ai contenuti individuati come relativi alle elezioni politiche 2022 in Italia, oltre che a quelli proposti da account appartenenti a esponenti politici e partiti. Gli utenti, cliccando sulle etichette, avranno accesso diretto al Centro in cui troveranno informazioni relative alle elezioni”.

     

    TikTok ricorda infatti che “applica una policy che non consente annunci politici a pagamento mentre le Linee Guida della Community proibiscono contenuti che presentino disinformazione elettorale, abusi, comportamenti d’odio ed estremismo violento”.

    margrethe vestager margrethe vestager

     

    LA LETTERA DEGLI EURODEPUTATI DI CENTRODESTRA

    Nel frattempo, cinque eurodeputati di centrodestra hanno chiesto chiarimenti in una lettera indirizzata alla presidente, Ursula von der Leyen, e ai commissari al Digitale, Margrethe Vestager e Thierry Breton, sui rapporti dell’app con la Cina.

     

    thierry breton mostra in tv il passaporto vaccinale thierry breton mostra in tv il passaporto vaccinale

    Alla commissione europea i cinque eurodeputati, tra cui Susanna Ceccardi della Lega e Carlo Fidanza di Fratelli d’Italia, hanno dopo le indiscrezioni pubblicate da BuzzFeed nel giugno scorso dalle quali emergerebbe l’esistenza di “vie d’accesso” ai dati degli utenti statunitensi da parte dei dipendenti cinesi di ByteDance, la società madre di TikTok.

    Margrethe Vestager e Thierry Breton Margrethe Vestager e Thierry Breton

     

    IL PROVVEDIMENTO DEL PARLAMENTO UK

    Come anticipato all’inizio, ad agosto il parlamento britannico ha deciso di chiudere il suo account TikTok proprio perché sollecitato da alcuni deputati conservatori e due lord che hanno espresso preoccupazioni per la possibilità che il social media cinese possa passare i dati degli utenti al governo di Pechino.

     

    Giacomo Lev Mannheimer Giacomo Lev Mannheimer

    La legge sull’intelligence nazionale cinese richiede alle società di fornire dati alle autorità governative su richiesta.

     

    Nella missiva si legge: “La prospettiva che il governo di Xi Jinping abbia accesso ai dati personali sui telefoni dei nostri figli dovrebbe essere motivo di grande preoccupazione”. A Westminster è stato così deciso di sospendere il progetto pilota che aveva portato alla creazione di un profilo del parlamento per attirare i giovani utenti del social.

     

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