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    TIM TENDE UNA MANO A ILIAD – DOPO IL PATTO CON VODAFONE PER CONDIVIDERE LA RETE 5G, GUBITOSI PROVA A PREVENIRE EVENTUALI OBIEZIONI (GIÀ INVOCATE) ALL’ANTITRUST DEL GESTORE FRANCESE: “SE VORRÀ ESSERE DELLA PARTITA CI FARÀ PIACERE” – IL MERCATO SE NE FREGA (-1,74) – POI C’È LA QUESTIONE DELLA RETE FISSA E DELL’INTEGRAZIONE CON OPEN FIBER E UN'EVENTUALE RAFFORZAMENTO DI CDP IN TIM COME VORREBBE IL GOVERNO


     
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    1 - TIM, GUBITOSI APRE A ILIAD SUL 5G

    Da “il Giornale”

     

    LUIGI GUBITOSI LUIGI GUBITOSI

    L' ad di Tim, Luigi Gubitosi, promette il lancio del 5G prima dell' estate. Ma neanche questa promessa, insieme a quella di stringere l' accordo con Vodafone per la società delle torri ad agosto, serve a spingere il titolo in Borsa, che ieri ha chiuso sostanzialmente in pareggio (-43,5% lo score a un anno).

     

    iliad iliad

    Quanto alle torri di trasmissione per realizzare la rete mobile 5G, Gubitosi si è impegnato a portare una bozza dell' accordo tra la controllata Inwit e Vodafone nel cda dell' 1 agosto. E, per prevenire eventuali obiezioni da parte dell' Antitrust - già invocata da Iliad, che teme di restare fuori dai giochi del 5G - Gubitosi ha messo le mani avanti.

     

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    «L' accordo tra noi e Vodafone è aperto - ha detto l' ad di Tim - e ci farebbe piacere se altri operatori partecipassero: il 5G è stato costosissimo, è importante condividerlo e svilupparlo in fretta per avere ricavi. Noi e Vodafone abbiamo pagato molto per le licenze ma se Iliad vorrà essere della partita ci farà piacere».

     

    La lettera inviata all' Antitrust e all' Agcom da Iliad, per Gubitosi «fa parte del gioco delle parti. Parleremo con Iliad come con tutti gli altri operatori e cercheremo punti d' accordo». Insomma Gubitosi dopo aver messo pace tra i litigiossissimi soci di Tim, Vivendi e Elliott, prova toni distensivi anche con l' operatore mobile francese nato su impulso di Xavier Niel, che, con le sue politiche tariffarie low cost ha inferto un duro colpo proprio a Tim e Vodafone. Gubitosi media dunque e spera di portare a casa anche l' accordo con Open Fiber per la rete fissa in fibra ottica.

     

    XAVIER NIEL XAVIER NIEL

    «L' integrazione di Open Fiber in Tim sarebbe operazione positiva per entrambe le aziende - ha detto l' ad- stiamo esplorando la situazione e nei prossimi mesi porteremo una proposta in cda. Non appena saremo pronti, la parola andrà agli azionisti». Ieri intanto il cda di Inwit ha nominato presidente Piergiorgio Peluso. La società delle torri ha visto l' utile in calo dell' 11% a 32,4 milioni nel primo trimestre; il profitto sarebbe però in crescita del 5,8% se si esclude una partita straordinaria contabilizzata nell' analogo periodo 2018.

    LUIGI GUBITOSI LUIGI GUBITOSI

    Quanto a Persidera, l' ad di F2i Renato Ravanelli, che ha avanzato una offerta per la società dei multiplex controllata da Telecom e Gedi, ritiene che entro fine mese possa essere finalizzato l' accordo per il passaggio della società.

     

    2 - TIM VUOLE INTEGRARE OPEN FIBER IL TITOLO VA AI MINIMI

    Francesco Spini per “la Stampa”

     

    Tim prova ad accelerare sulla rete unica e prospetta una stretta sull' accordo con Vodafone sul 5G. Ma in Borsa le parole dell' ad Luigi Gubitosi a sostegno dell' interazione di Open Fiber in Tim, scivolano via come acqua fresca: il titolo del gruppo, dopo un breve scatto, precipita al nuovo minimo storico in chiusura di seduta: 0,4458 euro, in calo dell' 1,74%.

     

    open fiber fibra ottica open fiber fibra ottica

    Il mercato, insomma, pensa più alla trimestrale in arrivo che all' affare della rete.

    Ma Gubitosi per la prima volta dice chiaramente quello che pensa sul punto, e cioè che un' integrazione di Open Fiber in Tim «sarebbe un' operazione positiva per entrambe le aziende».

     

    Unire semplicemente servizi e infrastrutture sarebbe complicato, tra paletti antitrust e regolamentari. Anche ipotizzando che la parte di Open Fiber interessata dai contratti Infratel per le aree meno ricche venga esclusa dal perimetro d' acquisto (i bandi delle gare vinte da Open Fiber le impongono di restare una società di sola infrastruttura), resterebbero i nodi legati alla concorrenza, senza contare che la Rab (la tariffazione agevolata) faticherebbe a decollare poiché la legge esclude le aziende verticalmente integrate. Probabile dunque una seconda parte dell' operazione, con una separazione tra servizi e rete.

    XAVIER NIEL XAVIER NIEL

     

    Non sarà una strada agevole, ma con ieri Gubitosi dà un colpo di acceleratore. «Negli ultimi mesi abbiamo avuto contatti con Open Fiber per esplorare reciprocamente la situazione: siamo abbastanza avanti nel giungere alle nostre conclusioni». L' intenzione sarebbe quella di portare il tutto in cda tra fine giugno e inizio agosto.

     

    «Nei prossimi mesi - dice l' ad - ne parleremo nel cda di Tim, e poi con gli azionisti, per vedere i prossimi passi. Appena saremo pronti in Tim la parola passerà agli azionisti, e passeremo al successivo livello di interlocuzione». Non sarà facile visto che Enel (che ha il 50% di Open Fiber) non avrebbe ancora sciolto le riserve, se vendere la quota a Cdp (che ha l' altro 50%), partecipare all' operazione o altro.

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    Di certo Cdp, quindi lo Stato, con l' integrazione è pronta a rafforzarsi in Tim: è lo scopo del governo e soprattutto dei 5 Stelle. Che ne è, invece, del dossier Persidera, l' azienda detenuta al 70% dal gruppo di telecomunicazioni e per il restante 30% da Gedi (gruppo editore di questo giornale)? Sul punto Gubitosi non si esprime. Ci pensa invece l' ad di F2i, Renato Ravanelli, che sul dossier punta all' incirca 240 milioni.

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    «Penso che entro fine mese dovremmo sistemare questa cosa», dice. Si starebbe però ancora trattando. Ciò che ha già una possibile data per l' approdo in cda è l' accordo con Vodafone per condividere le torri nel 5G. «Stiamo andando avanti», assicura Gubitosi.

    «Noi - prosegue - abbiamo cda il primo agosto. Il mio impegno con il consiglio è di portarlo entro quella data e penso di poterci riuscire». Già che c' è tranquillizza Iliad che ha scritto a Agcom e Antitrust preoccupata sui risvolti concorrenziali dell' intesa.

     

    «Un gioco delle parti», lo definisce Gubitosi, il quale assicura che invece «l' architettura dell' accordo è aperta. Noi e Vodafone abbiamo pagato il grosso del 5G adesso è importante svilupparlo in fretta per avere ricavi. Se Iliad vorrà essere della partita con noi ci farà molto piacere». In cabina di regia intanto fa il suo ingresso l' ormai ex cfo Piergiorgio Peluso, nominato presidente non esecutivo di Inwit, la società delle torri di Tim.

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