Francesco Spini per “la Stampa”
LUIGI GUBITOSI
Entro l' estate, promette l' ad di Tim Luigi Gubitosi, «porteremo le opzioni possibili» per Open Fiber che, da sola, «ha poco senso». Meglio la rete unica, di cui al manager piacerebbe mantenere il controllo, senza escludere «alcuna opzione».
La discussione sulla rete fa riaprire anche il cantiere della governance in un incontro, lunedì a Parigi, tra i vertici di Cdp e Vivendi, in cui sarebbe riemersa l' idea di portare Massimo Tononi alla presidenza di Tim.
Ma andiamo con ordine.
francesco starace maria patrizia grieco
L' ad Gubitosi, commentando con gli analisti i risultati del trimestre chiusi con utili in calo del 3% e ricavi a -4,6% (conti che non soddisfano i piccoli azionisti di Asati), annuncia che Tim (+2,25% in Borsa) sta lavorando a una joint venture «con qualcuno del credito al consumo che ci possa permettere di lavorare meglio». Il modello, spiega, è quello di altri settori, in particolare il mondo dell' automobile. «Abbiamo appena avviato i colloqui per selezionare il partner e abbiamo preso contatto con cinque primarie istituzioni bancarie». Si tratterebbe di Credit Agricole, Compass, Findomestic Bnp, Santander e Intesa Sanpaolo.
MASSIMO TONONI FABRIZIO PALERMO
Quanto alla rete, l' idea di Gubitosi resta quella di procedere con l' integrazione con Open Fiber. Scarne le informazioni che il manager fornisce sul progetto. Gli chiedono se voglia o meno mantenere il controllo «Sì, se vuole che glielo dico, sì», risponde. Ma «non escludo alcuna opzione - rimarca -. E sono pronto a cambiare opinione se mi renderò conto che per gli azionisti altre soluzioni saranno migliori».
FABRIZIO PALERMO
Non solo. «Mantenere il controllo significa anche che ci possono essere diverse modalità per farlo». Ma sulla base delle analisi fatte «la soluzione migliore per Tim sarebbe quella di mantenere una sorta di controllo».
Le valutazioni saranno esposte «al cda entro l' estate».
open fiber fibra ottica
Due i consigli in cui si tireranno le somme: quello del 27 giugno e del primo agosto. In seguito «ne discuteremo con l' Antitrust». Bisognerà convincere Enel, scettica azionista di Open Fiber, al contrario di Cdp. Sul fronte Tim restano da coinvolgere appieno i francesi. Lunedì proprio il presidente e l' ad di Cdp, Massimo Tononi e Fabrizio Palermo, come scritto da Repubblica, hanno incontrato i vertici di Vivendi, il patron Vincent Bolloré e l' ad Arnaud de Puyfontaine.
DE PUYFONTAINE BOLLORE
L' incontro, a quanto risulta, è avvenuto a Parigi e dall' operazione Open Fiber, secondo indiscrezioni, il discorso sarebbe scivolato sulla governance di Tim, la cui modifica per Parigi è essenziale per trasformare l' attuale tregua (apprezzata anche ieri da Gubitosi) in una pace duratura. Cdp cerca una quadratura del cerchio, Vivendi insiste per un riequilibrio in cda. E per la presidenza è pronta a lasciare il passo a Cdp: il nome di Tononi avrebbe pieno gradimento.
fulvio conti
Tanto più che questi, negli ultimi giorni, avrebbe confidato a più persone il desiderio di chiudere l' esperienza alla Cdp, soprattutto dopo la fine del mandato di Giuseppe Guzzetti all' Acri. Tra i consiglieri da proporre piace l' idea Gabriele Galateri, ma i ragionamenti sono agli inizi. Non sarà facile, visto che il presidente di Tim, Fulvio Conti, per esempio, ha sempre mostrato di non avere la minima intenzione di dimettersi.