Estratto dell’articolo di Agnese Ferrara per “la Repubblica”
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Per arrivare a fine estate con una pelle sana e meno invecchiata da sole e salsedine c' è una cosa da sapere: alle note raccomandazioni dei medici (…) si aggiungono nuove strategie per godersi le vacanze con meno rischi.
Partendo da un cambio di paradigma: bisogna tenere conto non solo del sole ma degli insulti di tutto l' ambiente. Così i dermatologi di tutto il mondo hanno cominciato a studiare l' esposoma (exposome, in inglese), che racchiude tutto ciò che è esterno al nostro soma e però incide direttamente su salute e bellezza della pelle.
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Radiazioni solari, inquinamento e fumo sono i tre principali fattori in grado di invecchiare notevolmente la pelle.
Il sole va considerato con tutti i suoi raggi, dai visibili agli infrarossi, dalla luce blu agli ultravioletti. Ma al sole si aggiunge clima e inquinamento, con alcuni contaminanti chimici (inclusi i disinfettanti che si usano per pulire l' acqua delle piscine), gli agenti infettivi e i campi elettromagnetici.
E, come se non bastasse, stress psico-fisico, fumo, alcol, dieta squilibrata, attività fisica e mancanza di sonno. Ad ognuno di questi elementi corrispondono reazioni a livello cellulare ma anche segnali macroscopici e visibili ad occhio nudo sulla pelle come la comparsa di rughe, macchie e lassità cutanea, oltre che l' incremento del rischio di incidenza di diversi tumori della pelle.
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Primo segnale dello stress da raggi solari, che compare dopo una breve esposizione ai raggi ultravioletti, è la xerosi cutanea, cioè la pelle molto secca accompagnata spesso da prurito.
Dopo ripetute esposizioni solari compaiono invece rughe diffuse, diminuisce elasticità e tono cutaneo, fanno capolino lentiggini solari e si accumula il rischio di carcinogenesi.
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La mancanza di sonno, per esempio, fa spuntare nuove rughe intorno agli occhi e alla bocca, rende cadenti le palpebre, disidrata la pelle e rovina perfino la tintarella perché la rende più spenta.
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Segue l' inquinamento, che è presente anche in molte località rurali e non solo nelle grandi città: il particolato atmosferico, lo smog, l' ozono e le polveri sottili inducono la produzione di radicali liberi che a loro volta provocano l' ossidazione del Dna delle proteine e dei lipidi cutanei, insieme alla produzione di metalloproteinasi, enzimi che degradano le stesse strutture della pelle, profonde e superficiali.
La reazione della pelle a tutti questi insulti è un aumento dell' untuosità per contrastare il calo di idratazione, più macchie e più rughe.
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Infine il fumo: più di 20 pacchetti di sigarette all' anno provocano il 90% di rughe più marcate rispetto ai non fumatori della stessa età, oltre che un colorito più grigiastro per la riduzione del flusso sanguigno cutaneo, una maggiore perdita di acqua transdermica, più rughe alle labbra e più macchie.
Chi fuma è anche soggetto all' iperpigmentazione della mucosa orale. E
lo stress psico- fisico modifica la permeabilità della pelle e deteriora la barriera dello strato più superficiale.
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A questi fattori va aggiunta la cattiva alimentazione, che contribuisce fino al 30% alla formazione delle rughe e provoca un colorito opaco e giallastro, con perdita di tono, pelle grassa o molto disidratata. (…)
Insomma, la salute della pelle dipende da tanti fattori. Da quello che si definisce stile di vita, ma anche dal luogo in cui si vive. E anche se non tutto si può cambiare, si può cominciare modificando almeno le cattive abitudini che dipendono da noi.