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    TIRI MANCINI - DOPO L’INCONTRO CON THOHIR IL TECNICO DELL’INTER NON ESCLUDE LE DIMISSIONI - A RASSERENARLO NON HA CONTRIBUITO L’ATTACCO DEL NAPOLI A ICARDI - IN CASO DI ROTTURA COL MANCIO LEONARDO, BIELSA O PRANDELLI


     
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    Filippo Bonsignore e Monica Scozzafava per il “Corriere della Sera”

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    La reazione del Napoli all' addio di Higuain è stata immediata e gli effetti, diretti e indiretti, potrebbero diventare devastanti per l' Inter, che all' improvviso si trova sotto assedio per Mauro Icardi e molto vicina a perdere Roberto Mancini, sempre più deluso dalla nuova proprietà e fortemente tentato di lasciare la panchina nerazzurra.

     

    A tarda notte, dopo il k.o. 3-1 in amichevole a Eugene con il Paris Saint Germain, le sue dimissioni da più fonti venivano date addirittura imminenti. Il Mancio ha cercato di raffreddare il caso («Non è cambiato niente per il momento. Com' è andato l' incontro? Non so, voglio aspettare i prossimi giorni»), ma il suo umore dopo il meeting con Thohir è sempre più nero e la tentazione di lasciare subito l' Inter molto forte.

     

    ICARDI ICARDI

    Di certo, a rasserenarlo non ha contribuito l' attacco del Napoli a Icardi. La spedizione azzurra è partita ieri di buon mattino dal ritiro trentino: il presidente Aurelio De Laurentiis, accompagnato dal d.s. Cristiano Giuntoli, ha raggiunto Verona, dove in una sala riservata del Crowne Plaza Hotel, ha incontrato Ulisse Savini, emissario dell' entourage del capitano dell' Inter.

     

    Wanda Nara, la moglie-procuratrice, dirigeva le operazioni da Milano in contatto con l' agente che Maurito conosce dai tempi delle giovanili del Barcellona. Il Napoli ha offerto un contratto di 5 anni a 4 milioni a stagione, anche se potrebbe esserci un rilancio sull' ingaggio a 5-5,5 milioni. A questa parte fissa bisogna aggiungere la metà dei diritti di immagine del giocatore, cioè ulteriori 2,5 milioni. Aspetto significativo perché, di norma, il Napoli tiene tutti per sé tali introiti: una concessione simile era stata fatta soltanto con Higuain.

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    L' offerta all' Inter è di 38 milioni, bassa rispetto alla richiesta di 60 del club nerazzurro, che fa muro. La sensazione è che il Napoli possa arrivare a quota 50 milioni. E non è da escludere il possibile inserimento nell' affare di Gabbiadini più un conguaglio sui 25 milioni. Come da copione, poi, De Laurentiis si cautelerebbe con una clausola rescissoria da 100 milioni, superiore ai 94,7 stabiliti per il Pipita. Icardi è la prima scelta di Maurizio Sarri. Molto più di Carlos Bacca, che resta in ogni caso un' alternativa da non trascurare, tanto che c' è già stata una prima offerta (rifiutata) al Milan da 20 milioni più El Kaddouri.

     

    ROBERTO MANCINI ROBERTO MANCINI

    I rossoneri puntano a ottenerne 30. E non tramonta la pista che porta ad Arkadiusz Milik, il polacco dell' Ajax. Ai rappresentanti di Icardi è stata anche illustrata un' iniziativa internazionale di marketing che il Napoli sta mettendo in piedi per diffondere il marchio in tutto il mondo. Per Icardi è stato immaginato un brand personalizzato. A Wanda Nara, invece, è stata prospettata l' idea di una partnership cinematografica con il presidente del Napoli, che potrebbe lusingarla.

     

    E l' Inter che fa? Naturalmente non vorrebbe privarsi del suo capitano ma al tempo stesso non intende rinnovargli ora il contratto con relativo aumento. In più la dirigenza cinese non vorrebbe scontentare Roberto Mancini, il cui umore però nelle ultime ore è ulteriormente peggiorato fino a far presagire il peggio.

     

    THOHIR SUNING THOHIR SUNING

    L' incontro avvenuto nella notte tra sabato e domenica a Portland con Erick Thohir si è risolto in un nulla di fatto, perché a fronte dell' ennesima richiesta del tecnico di un mercato più aggressivo il presidente ha ribadito l' attuale linea societaria, più «morbida» e in linea con il fair play finanziario. Questo ha acuito la rabbia e la preoccupazione di Mancini che vorrebbe invece vedere un progetto a lungo termine e magari, già che c' è, l' atto di fiducia del rinnovo del contratto che scadrà nel 2017.

     

    Da qui la tentazione dimissioni. Che sarebbero un atto doppiamente clamoroso, visto che in settimana è in programma a New York un vertice con gli uomini Suning. «Aspettiamo», dice Mancio. Ma forse è già tardi.

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