Da “Circo Massimo - Radio Capital”
TITO BOERI
La discussione sulla reintroduzione dell'articolo 18 agita alcune componenti della maggioranza. Ma secondo Tito Boeri non è quella la direzione in cui muoversi: "Reintrodurre l'articolo 18 sarebbe un passo indietro", dice l'ex presidente dell'INPS a Circo Massimo, su Radio Capital, "dalle statistiche dell’Inps si vede che i licenziamenti sono diminuiti, e questo è un dato importante.
TITO BOERI MATTEO RENZI
Da quei numeri si vede che con il Jobs Act non c’è stato un effetto sui licenziamenti come qualcuno aveva temuto", visto che con il contratto a tutele crescenti “si è introdotto il principio per cui più la persona è rimasta all’interno dell’azienda e più alta deve essere la compensazione in caso di licenziamento. Anzi andrebbe rafforzato quel principio, soprattutto dopo la sentenza della Consulta che l’ha messo in discussione". Per Boeri "si deve essere contenti" dei dati sull'occupazione ma, ricorda, " c’è stato forte incremento del lavoro part time. Quei numeri vanno tenuti in considerazione come persone che hanno reddito da lavoro limitati".
LUIGI DI MAIO REDDITO DI CITTADINANZA BY LUGHINO
matteo salvini conferenza stampa quota 100
Il reddito di cittadinanza, per l'economista, è una "misura importante, fondamentale e che ha colmato una lacuna, parzialmente coperta in precedenza dal reddito di inserimento. Ma è mal disegnato. Tratta male le famiglie che sono maggiormente a rischio povertà, ovvero quelle numerose. E poi ci sono intere categorie escluse. Abbiamo fatto un censimento dei senza casa a Milano e nessuno è in grado di ricevere il reddito", spiega Boeri, "Vengono esclusi anche molti immigrati che non soddisfano requisiti minimi di residenza. Non copre molte delle persone che sono povere. E", aggiunge, "è inefficace perché non c’è incentivo finanziario a trovare lavoro. I navigator fanno ben poco, non hanno neanche accesso alle banche dati”.
conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 36
TITO BOERI
L'altra misura previdenziale simbolo dell'ultimo periodo è quota 100: "È stato un attentato al patto tra generazioni", critica Boeri, "ha schierato alcuni contro gli altri. Chi è nato nel 1959 rientra e beneficia del trattamento molto generoso rispetto a chi era stato bloccato dalla legge Fornero e a chi viene dopo, come la classe del 1960. La misura ha creato iniquità e aggravato il debito pensionistico, rendendo difficile la situazione per i giovani.
TITO BOERI ENRICO LETTA
Si deve intervenire subito e non aspettare la fine naturale del 2021, sennò si creano disparità. Serve flessibilità con un modello di incentivi – disincentivi”. Nel dibattito sulle pensioni si è inserita la proposta dei sindacati di andare in pensione a 62 anni con assegno pieno: “Vuol dire che le persone che vanno in pensione a 62 anni sono tratte meglio di chi continua a lavorare. Non è giusto”, nota l'economista, "non è giusto per persone della stessa generazione e non è giusto tra generazioni diverse perché si appesantisce il debito pensionistico che grava sulle spalle dei giovani.
INPS QUOTA 100
La mia proposta è dare la possibilità di anticipare l’uscita fino a tre anni prima, applicando però i coefficienti di calcolo dell’assegno non solo alla parte contributiva ma anche a quella retributiva. Così da avere circa un punto percentuale e mezzo in meno per ogni anno di anticipo del pensionamento”.
Di Maio come il mago Silvan by GianBoy conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 23 conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 8 DI MAIO E LA CARD PER IL REDDITO DI CITTADINANZA BY LUGHINO conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 22 conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 37 tito boeri