Fabrizio Massaro per www.corriere.it
Andrea Orcel
Unicredit elegge il nuovo board e insedia Andrea Orcel come amministratore delegato e Pier Carlo Padoan come presidente. Passa sul filo di lana — con il 54,10% del capitale sociale presente e avente diritto al voto (voti contrari 42,66%) — la politica di remunerazione 2021 che comprende il maxi-compenso da 7,5 milioni di euro a favore di Orcel per il primo anno, nonostante il parere contrario dei proxy advisor.
I proxy advisor Glass Lewis e ISS avevano suggerito ai fondi istituzionali di votare «no» per la trasformazione di fatto della parte «variabile» dello stipendio in «fissa» (e in qual caso sarebbero rimasti i criteri in vigore nel 2020 che avrebbero comportato una retribuzione più bassa per Orcel) mentre grandi soci italiani come CariVerona (1,8%) e Crt (1,65%) avevano fatto sapere che avrebbero votato a favore. La stessa banca ha spiegato nelle risposte scritte ai soci che la retribuzione alta serve ad attrarre talenti.
andrea orcel
I voti e i soci
Nel nuovo consiglio sono risultati eletti i candidati della lista presentata dal board uscente, ovvero Pietro Carlo Padoan, Andrea Orcel, Lamberto Andreotti, Elena Carletti, Jayne-Anne Gadhia, Jeffrey Alan Hedberg, Beatriz Ángela Lara Bartolomé, Luca Molinari, Maria Pierdicchi, Renate Wagner e Alexander Wolfgring.
La lista ha ottenuto il 76,31% dei voti assembleari. Eletti per le minoranze rappresentate da Assogestioni Francesca Tondi e Vincenzo Cariello, con il 22,75% dei voti. Approvato anche il bilancio 2020. La lista è stata dunque votata da più azionisti di quelli che hanno approvato lo stipendio di Orcel.
Andrea orcel
In assemblea era presente un’ampia rappresentanza del capitale sociale, circa il 60,47% del totale, in linea con le passate assemblee. L’assise si è tenuta in virtuale, con la partecipazione del rappresentante comune degli azionisti che ha raccolto le deleghe di voto.
I principali soci presenti sono Blackrock (5,15%), Capital Research (5%), Allianz (3,1%), Norges Bank (3%), Atic (holding di Abu Dhabi, 2%), Delfin (la holding di Leonardo Del Vecchio, 1,9%), e le Fondazioni Cariverona (1,8%) e Crt (1,7%).
andrea orcel di unicredit
Alla prova del risiko bancario
Il talento di Orcel sarà messo alla prova fin da subito. La banca è attesa al varco delle operazioni straordinarie, viste come la strada per colmare il divario in Italia con Intesa Sanpaolo.
C’è l’ipotesi Mps, che porterebbe con sé 6 miliardi di dote, ma non è scartata un’operazione su Banco Bpm, che avrebbe anch’essa una dote sotto forma di crediti fiscali (dta). Ma c’è anche da ridisegnare Unicredit e rilanciarla sul fronte dei ricavi.
«Una banca solida»
Andrea Orcel
La base di partenza sarà quella che il presidente uscente Cesare Bisoni ha descritto nel suo discorso di addio: «Oggi» Unicredit, «banca straordinaria», «è solida, gode del più alto livello di patrimonializzazione della propria storia ed è adeguatamente attrezzata per affrontare le sfide che l’intero settore bancario è chiamato ad affrontare».
Andrea Orcel
Su Orcel Bisoni si è detto «sicuro che saprà guidare la banca affrontando al meglio le sfide che la attendono. Andrea ha un ragguardevole track record nel coniugare talento e tecnologia nel processo di trasformazione di organizzazioni finanziarie in più aree geografiche».
ANDREA ORCEL
Bisoni si è soffermato anche sul suo successore, Piercarlo Padoan: «Sono certo che UniCredit potrà beneficiare della sua straordinaria esperienza e della sua profonda conoscenza del contesto europeo ed internazionale.
Il suo ingresso con largo anticipo rispetto alla scadenza del mio mandato ha consentito a Piercarlo di prendere conoscenza delle dinamiche aziendali e di contribuire alla formazione della lista oggi sottoposta al voto assembleare».
ANDREA ORCEL
Il dividendo
C’è anche una mano tesa ai soci per le cedole: «UniCredit ha confermato la sua politica dei dividendi e pianificato una distribuzione straordinaria di capitale nell’ultimo trimestre dell’anno, qualora le giuste condizioni dovessero ripresentarsi e subordinatamente all’autorizzazione dell’Autorità di Vigilanza», ha ribadito Bisoni.