Simone Di Meo per "la Verità"
TOMMASO CERNO
Come si può restare insensibili di fronte alle difficoltà di un amico che non è in grado di far quadrare i conti col suo stipendio da parlamentare? Come si può, alla sera, poggiare la testa sul cuscino sapendo che là, a Roma, il senatore Tommaso Cerno non riesce a farsi una vacanza come Cristo comanda? Infatti, non si può. Per questo, due sodali di lunga data dell'ex direttore dell'Espresso, oggi esponente del Pd a Palazzo Madama, non hanno esitato un solo istante a far arrivare generose testimonianze del loro affetto sul conto corrente del bisognoso.
MATTEO SALVINI TOMMASO CERNO
E solo l'occhiuto sistema di controllo di uno stato di polizia fiscale come il nostro, che ha voluto capire perché un parlamentare della Repubblica ricevesse bonifici frequenti da soggetti privati, ha portato alla luce questi gesti di solidarietà che ricordano il libro Cuore o quelle adozioni a distanza nei paesi dell'Africa nera. Gli insensibili risk manager della banca del Senato, dove Cerno ha il conto da aprile 2018, hanno infatti inviato una segnalazione di operazione sospetta all'antiriciclaggio di Bankitalia bollando come «opaca» l'operatività sul deposito, e ora la compagnia del bonifico è stata scoperta.Ma chi sono i due benefattori? Si chiamano Stefano Balloch e Bruno Tommasini.
TOMMASO CERNO
In un anno circa hanno versato, nelle magre tasche del senatore dem, qualcosa come 35.500 euro con causali come «regalia», «anticipo spese casa» e «rimborsi». Non sappiamo se fossero uno consapevole dell'altro, o se ciascuno vivesse nella convinzione di essere il solo a voler bene a Tommaso. Crediamo di sì, però. D'altronde, come dice il Vangelo? La mano destra ignori che cosa fa la sinistra.Anche le buone azioni però possono portare conseguenze indesiderate.
tommaso cerno
Non è certamente questo il caso, ma il continuo flusso di soldi (tracciati) a una «persona politicamente esposta» qualche maligno potrebbe addirittura interpretarlo come finanziamento illecito.
Invece, secondo lo stesso Cerno, è solo un atto di generosità nei suoi confronti. Ai funzionari dell'istituto di credito, l'ex direttore dell'Espresso e già vicedirettore di Repubblica, ha spiegato infatti che si tratta di omaggi ricevuti da amici per «poter sostenere il medesimo tenore di vita avuto al tempo della professione editoriale».
Insomma, passando dalla Repubblica (il giornale) alla Repubblica (Stato) ci è andato a perdere, ed è pur giusto che recuperi in qualche modo. E alzi la mano chi non ha mai fatto un bonifico a un parlamentare indigente perché non tirasse la cinghia. Alzi la mano chi non si sente un po' responsabile dei sacrifici che i deputati e i senatori devono affrontare per poterci rappresentare al meglio.Averceli, amici così. Stefano Balloch è lo storico sindaco di Cividale del Friuli (luogo di residenza del giornalista).
TOMMASO CERNO
Formalmente iscritto a Forza Italia, ma fin troppo libero nella scelta delle alleanze e delle simpatie politiche, soprattutto quando sfociavano nel campo avverso. Tanto che, convinto di prenotare il biglietto per Roma, destinazione Senato, alle politiche del 2018 fu silurato all'ultimo secondo disponibile dai maggiorenti azzurri che gli preferirono un altro candidato. Fu una vendetta, si disse, per il suo feeling mai troppo nascosto con Debora Serracchiani e per la buona stampa che gli ha sempre garantito l'ex direttore del Messaggero Veneto.
TOMMASO CERNO
Un certo Tommaso Cerno. Bruno Tommasini dovrebbe essere invece lo stilista di cui il parlamentare Pd è stato testimone di nozze nel 2016 in occasione del primo matrimonio omosessuale celebrato a Marciano della Chiana, in provincia di Arezzo.
Nel periodo preso in esame dai risk manager dell'istituto di credito emerge una certa propensione di Cerno per l'uso del contante. Dall'ottobre 2019 al dicembre 2020, sono state registrate 195 operazioni di prelievo bancomat per un totale di oltre 67.000 euro.
Di questi circa la metà proveniva da anticipi della carta di credito. Nella segnalazione di operazione sospetta è sottolineato che il 90 per cento dei prelievi bancomat è stato rilevato tra novembre 2019 e febbraio 2020. Dal conto corrente dell'ex direttore dell'Espresso sono stati inoltre monitorati 8 bonifici in uscita per 15.500 euro a favore dello stesso Balloch (prestiti restituiti?) e altre 63 disposizioni di pagamento per complessivi 42.000 euro a persone fisiche residenti all'estero.
TOMMASO CERNO E MATTEO RENZI
Gli 007 della banca non sono riusciti però a capire a che cosa servisse questo denaro. Infatti, si sono arresi scrivendo che i «legami con persone fisiche beneficiarie delle somme» e «le finalità» dei pagamenti non sono stati «chiariti» dal titolare del conto.Sarebbe curioso sapere se, con queste entrate extra, Cerno abbia deciso di onorare il debito di 18.000 euro maturato con il Pd milanese a cui avrebbe dovuto versare parte del suo stipendio da parlamentare. Salvo poi rimangiarsi l'accordo e rompere con il Partito democratico iscrivendosi al gruppo Misto.
TOMMASO CERNO MARIO CALABRESI
«Come i mafiosi, chiedono il pizzo», denunciò nel momento più aspro della contesa. Guadagnandosi pure una querela per diffamazione.Oggi, però, con la caduta del governo giallorosso è tornato all'ovile dem dopo aver flirtato per un paio di mesi con Italia viva. Non se n'è fatto nulla, e qualcuno dei renziani ha fatto girare la voce che sia stato meglio così. Imbarcare il senatore più assenteista di Palazzo Madama (è presente a 22 votazioni su 100) non avrebbe avuto alcun impatto sui rapporti di forza in Aula. Lui non se ne fa cruccio. D'altronde, che cosa pensa dei suoi colleghi lo ha esplicitato qualche tempo fa: «Non escludo che alcuni si prostituiscano per essere ricandidati».
TOMMASO CERNO