1 – TAV, TONINELLI CONTRO TAJANI: "SI METTA L'ANIMA IN PACE, LA MANGIATOIA È FINITA"
TONINELLI DI MAIO
Stavolta nel mirino dei 5Stelle nella battaglia contro le grandi opere finisce un esponente di Forza Italia: il numero due del partito Antonio Tajani - presidente del Parlamento europeo - attivissimo negli ultimi giorni nel pressing sulla Lega in materia di infrastrutture. Toninelli lo attacca sui social, in modo molto diretto: "Si metta l'anima in pace, la mangiatoia è finita. "Mi sporco le mani da quando sono nato. Uso con i soldi pubblici del Mit la stessa attenzione che usavano i miei genitori per gestire le poche risorse familiari.
tajani antonio
Ieri Antonio Tajani è stato nel cantiere Tav di Saint Martin La Porte e durante l'incontro con gli amministratori locali ha ricevuto la telefonata di Silvio Berlusconi.
E durante la chiamata il Cavaliere ha strigliato Salvini, chiedendogli di essere coerente con le idee del centrodestra. Da settimane d'altra parte Forza Italia ha trovato nelle grandi opere un fattore identitario, in nome della politica del fare e dell'attenzione per il mondo produttivo.
Dl Dignità, Antonio Tajani: "Questo governo è contro natura, non durerà a lungo"
danilo toninelli 6
"Questo è un governo contro natura e lavoriamo per la nascita di un governo di centrodestra", ha detto ancora oggi Tajani, intervenendo a Frosinone a un appuntamento del partito. Ed ha aggiunto: "Per il centrosud c'è una mancanza di soluzioni e di impegno del governo non possiamo permettere di avere infrastrutture sovraccariche di veicoli su gomma. Siamo per la Tav". Ed ha affondato i colpi anche su un altro tema sentito dai 5Stelle, l'Ilva: "La chiusura dell'Ilva è un altro errore clamoroso. Ci batteremo perché il centro siderurgico più importante d'Europa non chiuda".
2 – TAV: MANDIAMO UN BEL VAFFA AI VAFFA
Roberto Maroni per “il Foglio”
SALVINI MARONI
Sulla Tav, e più in generale sulle opere infrastrutturali, si sta giocando una partita delicata nel governo. Anche qui si nota la differenza tra il “rito ambrosiano”, fatto di concretezza, visione e coraggio (ne ho parlato in questa rubrica tre settimane fa) e quello romano, fatto di vertici che non servono a prendere decisioni, ma a fare dirette Facebook.
Non c’è un solo valido motivo per non farla, la Tav: è una linea ferroviaria, non una super-autostrada-che-porta-inquinamento, il traffico lo toglie. E’ utile al Piemonte, al nord e all’Italia, visto che inserisce il nostro Belpaese nel sistema dei “corridoi europei” ovest-est.
SALVINI E MARONI
Da ministro dell’Interno avevo contrastato le violenze (fisiche) dei No Tav, a cui ora si aggiungono quelle (verbali) di Beppe Grillo: sul suo blog elenca i 9 buoni motivi (buoni per lui) per dire no alla Tav. Segnalo l’ultimo dei “vaffa” che dovrebbero convincere Di Maio & Co. a dire no all’opera: “Il progresso non deve essere confuso con la crescita infinita”.
FS ALTA VELOCITA
Ecco il punto: il grillismo d’assalto vuole che il “governo del cambiamento” punti sulla “decrescita felice”. Occhio: la decrescita non è mai felice, anzi, è piena di inconsistenze teoriche e di limiti pratici ed è nemica della società aperta e del libero mercato.
Ne ha scritto a profusione questo giornale, sin dal 2014. E allora forza Lega, forza Salvini, prima gli italiani (e se è ancora consentito prima il nord): mandiamo un bel vaffa ai vaffa che vogliono un futuro al lume di candela. Stay tuned.