Mattia Feltri per “la Stampa”
TONINELLI
Ieri il blog del Movimento Cinque Stelle ha pubblicato il lavoro del professore Giacinto della Cananea sulla compatibilità fra il programma del Movimento e quelli di Pd e Lega. Nel documento non c' è il reddito di cittadinanza, ed è ovvio, perché gli stessi cinque stelle a un certo punto hanno detto che il loro reddito di cittadinanza non è un reddito di cittadinanza, ma un normale sussidio temporaneo ai disoccupati, sebbene rafforzato rispetto a quello esistente.
Per quale motivo il Movimento sostenesse un reddito di cittadinanza purché non fosse un reddito di cittadinanza è stato chiaro ieri, quando il costituzionalista (ehm) Danilo Toninelli ha detto «sì alla flat tax purché sia progressiva». Ecco, la flat tax per definizione non è progressiva: se è progressiva non è una flat tax. Un politico che dice sì alla flat tax purché progressiva è come un meteorologo che dice sì alla pioggia purché asciutta: la comunità scientifica si porrebbe delle domande senza timore di ledere il diritto di opinione.
GIACINTO DELLA CANANEA
E siccome Toninelli si occuperà di legge elettorale, potremmo ora aspettarci un maggioritario purché proporzionale, o un doppio turno purché unico. Poi, certo, i cinque stelle hanno anche detto sì ai vaccini purché non siano obbligatori, o sì alla Russia purché si stia con la Nato, e anche sì all'uscita dall'euro purché si resti nell'euro. E allora il dilemma è chiaro: non li si deve prendere sul serio purché li si prenda sul serio, sennò si rimedia la fama di chi non capisce il popolo. Vero. Però, accidenti, è ancora più difficile capire Toninelli.