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    TOP GANNA: ARRIVA DA SOLO A CAMIGLIATELLO SILANO IN UNA TAPPA DI QUASI MONTAGNA - BARTOLETTI: "È UN FENOMENO. NON È SOLTANTO IL PIÙ FORTE CRONOMAN DEL MONDO (PER NON PARLARE DEI SUOI TRIONFI SU PISTA) MA OGGI HA DIMOSTRATO DI ESSERE IN GRADO DI POTER COMPIERE QUALSIASI IMPRESA. IL CT DAVIDE CASSANI QUALCHE GIORNO FA MI HA DETTO: "QUESTO  È IN GRADO DI VINCERE OVUNQUE"! CREDO PROPRIO CHE ABBIA RAGIONE” - ALMEIDA RESTA IN MAGLIA ROSA


     
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    Dal profilo Instagram di Marino Bartoletti

    ganna ganna

     

    Filippo Ganna è un FENOMENO. Non è soltanto il più forte cronoman del mondo (per non parlare dei suoi trionfi su pista) ma oggi ha dimostrato di essere in grado di poter compiere QUALSIASI impresa: conquistando al Giro una tappa quasi di montagna. "Questo - mi ha detto Davide Cassani qualche giorno fa - è in grado di vincere ovunque"! Credo proprio che abbia ragione.

     

     

    GANNA

    Jacopo vergari per gazzetta.it

     

    La notizia è questa: Filippo Ganna va forte anche in salita. Con un numero incredibile il campione del mondo a cronometro di Imola ha vinto la quinta tappa del Giro d'Italia, da Mileto a Camigliatello Silano, di 225 chilometri. Dopo essere stato protagonista di una lunga fuga, sul traguardo ha anticipato di 34" l'austriaco Patrick Konrad (Bora-Hansgrohe) e la maglia rosa Joao Almeida (Deceuninck-Quick-Step).

     

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    Si attraversa la Calabria per raggiungere la costa ionica. Giornata impegnativa, caratterizzata dal lungo chilometraggio e da tre gran premi della montagna: Catanzaro (terza categoria), Tiriolo (altro terza categoria), che porta al settore di circa 70 km con continui saliscendi, alle pendici della Sila. Dopo Cosenza, inizia il Valico di Monte Scuro (Gpm di prima categoria), quasi 25 km al 5,6%, ma picchi fino al 18% nella porzione centrale. La salita termina a 12 km, poi discesa fino a Moccone (4 km all’arrivo), dove la strada continua a scendere fino a Camigliatello.

     

    ganna e carlotta ganna e carlotta

    C'è subito voglia di portare via la fuga, ma il gruppo fa buona guardia, annullando vari tentativi. Poi riescono a staccarsi in 8: Filippo Ganna e Salvatore Puccio (Ineos Grenadiers), Jan Tratnik (Bahrain McLaren), il norvegese Carl Fredrik Hagen (Lotto Soudal), Valerio Conti (UAE Team Emirates), Edoardo Zardini (Vini Zabù Brado KTM), lo spagnolo Hector Carretero (Movistar) e il colombiano Jonathan Restrepo (Androni Giocattoli-Sidermec).

     

    Nessuno spaventa in chiave classifica generale. Il più vicino è Hagen, che alla partenza di Mileto ha un ritardo di 8'23". I fuggitivi vanno di comune accordo e con cambi regolari raggiungono un vantaggio vicino ai 5'.

     

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    Margine che all'imbocco del Valico di Monte Scuro si dimezza sotto l'impulso di diverse squadre, tra cui Deceuninck-Quick Step, Sunweb e Astana. Sulla salita il norvegese e il colombiano perdono le ruote degli altri sei, mentre un'ulteriore selezione avviene nel tratto più duro: ne fanno le spese Conti, Puccio e Tratnik.

     

    Intanto dal plotone dei big, da cui si stacca Caicedo, evadono il belga De Gendt (Lotto Soudal) e il colombiano Rubio della Movistar, che con una grande azione si riportano Zardini, Carretero e Ganna. I due ne hanno di più e ripartono. Ma oggi il campione del mondo a cronometro ha una gamba eccezionale e, dopo averli raggiunti, riparte all'attacco, guadagnando oltre 40" in pochi chilometri. Dietro la Trek-Segafredo tiene alto il ritmo con Ciccone e Brambilla. Prima del Gpm attacca Pozzovivo, francobollato da Fuglsang e un attento Nibali.

     

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    La pioggia rende insidiosa la discesa finale, ma Ganna guida la bicicletta con sicurezza e abilità, conservando 50" sul gruppo maglia rosa, dove lo Squalo detta le curve. Le ultime centinaia di metri sono un misto di gioia e incredulità per l'azzurro, che alza le braccia al cielo per la conquista della sua seconda tappa al Giro, la prima in una frazione in linea. Lo sprint del gruppo dei migliori viene vinto dall'austriaco Konrad sul portoghese Almeida, che conserva la maglia rosa, conquistando anche 4" di abbuono. Invariati i distacchi tra gli altri big, a eccezione dell'ecuadoriano Caicedo, staccato sulla salita finale.

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