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    TOP GANNA! SEI GIORNI DOPO AVER ABBATTUTO IL RECORD DELL’ORA, FILIPPO GANNA CONQUISTA L’ORO NELL’INSEGUIMENTO CON RECORD DEL MONDO. AVVISIAMO SUBITO SARRI CHE SI ERA LAMENTATO DEL POCO SPAZIO DATO DAI GIORNALI AL SUPERCAMPIONE DI VERBANIA – “HA FATTO UN'IMPRESA EPOCALE E I MEDIA L'HANNO SNOBBATO”, AVEVA COMMENTATO IL TECNICO DELLA LAZIO. CHISSÀ COSA DIRÀ ADESSO – VIDEO


     
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    Antonio Simeoli per la Stampa

     

    GANNA GANNA

    Un'impresa senza precedenti. Inarrivabile. Sì, perché non era mai capitato nel ciclismo che un corridore battesse, anzi abbattesse il Record dell'Ora, e sei giorni dopo vincesse il campionato del mondo dell'inseguimento con il record del mondo, un lunare 3'59"636. È la quinta maglia iridata, strappata superando in finale Jonathan Milan, compagno di squadra, specchio perfetto della salute del nostro momento nel settore.

     

    Tutto questo, e molto ancora, è Filippo Ganna. Molto ancora, e tra questa la parolina magica che di nome fa carattere. Giovedì dopo l'argento a squadre, una mezza sconfitta per i "Fab 4" campioni olimpici, il fuoriclasse di Verbania aveva fatto autocritica: «Troppo diversa la preparazione per il record e l'inseguimento, alla fine ho pagato». Poi una smorfia quando gli chiedevamo se il giorno dopo avrebbe corso.

     

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    «No, dai». E qui entra in scena il carattere e l'incitamento di compagni e il ct Marco Villa. «Mi hanno spronato a provarci e sono riuscito a battere un grande avversario. Ci siamo detti alla partenza: ora diamocele di brutto, poi amici come prima. Milan ha 22 anni, è il futuro dell'inseguimento. È andata bene, e dire che volevo andare in vacanza», dice.

     

     

    Il capolavoro era iniziato dalla qualificazione: 25 corridori in gara, i primi due tempi si giocheranno in serata l'oro. Il britannico Bigham, apripista di Ganna alla Ineos per l'ora, stampa un 4'05"181.

    Pippo, quello "un po' stanchino", per dirla alla Gamp, parte piano, poi è da leggenda: un missile, composto, potente. Il pubblico al velodromo impazzisce per lui, e i francesi se n'intendono: 4'00"693, da brividi col muro dei quattro minuti, uno degli obiettivi da sempre di Pippo, le colonne d'Ercole della specialità, a tiro. Ad andare oltre quelle colonne ci era riuscito solo l'americano Ashton Lambie, qui assente. Ma Milan è friulano tosto, arriva da Buja, paesino rinato dal terremoto del 1976, parte per ultimo con le spalle al muro e un amico-rivale che forse non si aspettava di trovare in gara.

     

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    Jonny, sabato a Grenchen dopo i Record dell'Ora di Ganna, è quel corazziere dal volto di bimbo che porge lo spumante per la festa appena Pippo scende dalla bici. Vola: 4'03"012. Finale, derbissimo nella specialità che fu di Coppi e Moser. Brividi.

     

    L'atleta della Bahrain Victorious non si accontenta, parte forte, poi cede dopo metà gara. Pippo si carica con musica strong del dj Thomas ed è un tipo tranquillo ed educato almeno finché non si sente bersagliato dalla critica per una delle rare sconfitte. Insomma, questo vizietto italico Top Ganna non lo sopporta proprio. Ma ha trovato una spalla, inattesa e meravigliosa: l'allenatore della Lazio, Maurizio Sarri. «Ganna ha fatto un'impresa epocale e i media l'hanno snobbato», ha detto in soldoni. Chissà cosa dirà adesso. W Ganna, w la pista cui l'Italbici si aggrappa in attesa di tempi migliori anche su strada.

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