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    “IL MIO STILE? L'ARTE DI COMBATTERE SENZA COMBATTERE” TORNA AL CINEMA IL CAPOLAVORO DI BRUCE LEE “I 3 DELL’OPERAZIONE DRAGO”. LA PELLICOLA USCÌ IL 19 AGOSTO 1973, A UN MESE DALLA MORTE IN CIRCOSTANZE MISTERIOSE DELL’ATTORE CHE NON RIUSCÌ A VEDERE TERMINATO IL FILM CHE AVREBBE DOVUTO CONSACRARLO COME STAR INTERNAZIONALE – LA SUA FAMA FUORI DALLA CINA E' CIRCOSCRITTA A QUATTRO FILM...


     
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    Estratto dall’articolo di Alberto Crespi per “la Repubblica”

     

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    La storia si ripete. I 3 dell’operazione Drago è sempre in ritardo. Nel 1973 uscì il 19 agosto, quasi un mese dopo la morte di Bruce Lee, avvenuta (in circostanze mai del tutto chiarite) il 20 luglio.

     

    Ora il film torna nei cinema domani, lunedì 14 agosto, distribuito da Warner Bros. E siamo in lieve ritardo rispetto al cinquantesimo anniversario della morte di questo incredibile atleta e attore, che continua a essere amatissimo in tutto il mondo. Al punto che molti fan hanno stigmatizzato la famosa scena di C’era una volta a Hollywood, il film di Quentin Tarantino, in cui un Bruce Lee molto sbruffone («se incontro Cassius Clay lo faccio a pezzi »…) le busca da Brad Pitt.

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    Diretto da Robert Clouse nel 1973, I 3 dell’operazione Drago è un film al tempo stesso irrisolto e affascinante. Sia i difetti, sia i pregi, dipendono dalla stessa cosa: si tratta di un ibrido, di una collaborazione tra l’americana Warner e l’hongkonghese Golden Harvest (una delle produzioni storiche del cinema dell’ex colonia britannica), con la società dello stesso Lee, la Concord Production, a fare da collante. Bruce Lee era diventato talmente famoso da costruire su di lui un film che accoppiasse le regole dell’action movie occidentale allo spirito dei film orientali di arti marziali.

     

    […] Oltre che un atleta superbo e un attore di talento, Lee era un uomo intelligentissimo, che pensava in modo “globale”. L’America e il mondo erano nel suo destino. Non a caso era nato a San Francisco, durante una tournée della compagnia teatrale dove lavoravano i suoi genitori. La famiglia lo portò a Hong Kong quando aveva solo tre mesi ma successivamente Lee visse sempre sulle due sponde del Pacifico, studiando filosofia in America e imparando le arti marziali nelle strade di Hong Kong.

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    Era nato nell’anno del Drago, secondo l’oroscopo cinese, e fu lui a imporre Enter the Dragon come titolo internazionale di questo film. Non era un film-testamento, anche se Bruce non lo vide mai. Anzi, per certi versi era la sua opera prima: lo produsse, contribuì a scriverlo, ne diresse alcune scene, era il film che doveva consacrarlo.

     

    Il 27 novembre Lee avrebbe compiuto 83 anni: potrebbe essere ancora fra noi, con tanti film e libri alle spalle, invece la sua fama fuori dalla Cina (anzi, dalle Cine) è circoscritta a quattro film e a varie operazioni postume non sempre accettabili. Rimane un grandissimo e riscoprirlo al cinema potrebbe essere una sorpresa per le nuove generazioni. Sempre a una condizione: non tentate di rifare a casa ciò che lui fa sullo schermo.

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