Emilio Pucci per “il Messaggero”
TOTI E SALVINI INSIEME A PRANZO A PORTOFINO
Un'«assemblea di tutti alla pari», in una moderna Sala della Pallacorda» per ripartire. E' la proposta di Giovanni Toti a urne chiuse per rilanciare il centrodestra. Da settimane Berlusconi sta ragionando su come rinnovare il partito. Lo schema dovrebbe comprendere la nomina di Tajani a vicepresidente, la costituzione di un comitato ristretto e sotto traccia un incarico (senza ruoli ufficiali ne' medagliette) a Galliani di coordinare il partito. Ma ad Arcore per ora tutto tace. E anche questa tornata elettorale ha dimostrato come sul campo ci sia solo la Lega. FI ridimensionata, ridotta sotto le due cifre nei sondaggi a livello nazionale.
SCONTRO APERTO
TOTI E SALVINI INSIEME A PRANZO A PORTOFINO
E allora aspettando che si muova il presidente azzurro per ridiegnare la squadra è partito il pressing dei dirigenti. Non si può ancora parlare di dopo-Berlusconi perché in qualche modo più o meno tutti riconoscono la sua leadership. Ma l'immobilismo nei gruppi parlamentari non è più accettato. Se per il Cavaliere «è inutile agitarsi ora, prima bisogna mettere la nave in sicurezza, poi vedremo la direzione di marcia», il ragionamento affidato ai fedelissimi), per big e peones è necessario dare segnali di vita.
Salvini non ha intenzione di imbarcare nessuno, perlomeno dall'Emilia Romagna in su, ma di fatto è diventato il referente anche in FI di chi punta a restare sulla scena. O il nemico di chi (pochi in realtà) spinge per costruire l'alternativa, ovvero una nuova forza moderata stile Ppe.
TOTI SALVINI
A spingere per una rifondazione di FI è soprattutto Toti che ha organizzato per meta' luglio una sorta di Leopolda (si chiamerà Liguria d' autore) alla quale parteciperanno non solo professori universitari, manager e amministratori. Ha invitato Salvini, Meloni e Marine Le Pen: radunerà il fronte dei sovranisti per rilanciare sul partito unico. Il governatore ligure paventa «altre fughe» dal partito, avvisa che non basta cambiare simbolo e qualche faccia («sarebbe afferma - come ridipingere un palazzo che ha i muri portanti lesionati»), vuole che si parta dal basso.
BERLU E CARFAGNA
Lo scontro è aperto con la Carfagna che gli ricorda di fatto di essere stato scelto proprio dal Cavaliere e lo invita a smetterla con le lezioni («basta versioni di comodo, io sono pronto a metterci la faccia e il cuore», la replica di Toti). Ma tra le righe è la stessa vice presidente della Camera a chiedere che Forza Italia venga «ripensata, rilanciata e ristrutturata» evitando che «a decidere la linea politica siano persone spesso senza alcuna legittimazione popolare» e riproponendo il modello meridionale «dove è FI e non la Lega a trainare la coalizione».
GELMINI MEDIA
BERLUSCONI-CARFAGNA
Cerca di far da paciere tra i due la Gelmini che per far sì che FI torni ad essere la «guida moderata del centrodestra» si dice convinta che sarà proprio Berlusconi «a favorire un profondo rinnovamento». Insomma modi diversi ma un' unica richiesta: sia colui che ha creato il centrodestra a battere un colpo.
La Gelmini parla di «congressi territoriali», Toti (con lui si schiera anche la Bergamini che lo invita a fare un passo avanti) di primarie o assemblee, comunque di un momento di confronto con i cittadini. Salvini ritiene che non sia ormai neanche più necessaria un'opa su FI. E Berlusconi? «Chi pensa a primarie o meccanismi simili ha sbagliato partito», la sua linea. Attese novità nei prossimi giorni ma nessuna rivoluzione.