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    TRA APPALTO E REALTÀ – LA GARA PER LA DIGA DI GENOVA VA DESERTA: QUINDI CHE SI FA? SEMPLICE, PER RISPARMIARE SUI COSTI, L’OPERA SARÀ PIÙ CORTA DI 2-300 METRI. AD ANNUNCIARLO È STATO IL PRESIDENTE DEI PORTI DI GENOVA E SAVONA, PAOLO EMILIO SIGNORINI – IL PROBLEMA SONO GLI EXTRACOSTI: TRA AUMENTO DELLE MATERIE PRIME E TEMPI TROPPO STRETTI, ALLE CORDATE CHE SI VOLEVANO PRESENTARE NON CONVIENE ENTRARE NELLA PARTITA…


     
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    Valentina Iorio per www.corriere.it

     

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    Per risparmiare sui costi la diga sarà più corta di 200-300 metri. Ad annunciarlo è stato il presidente dei porti di Genova e Savona Paolo Emilio Signorini, in una intervista al Secolo XIX, dopo che la gara è andata deserta.

     

    La cordata composta da WeBuild, Fincantieri, Fincosit e Sidra si è sfilata all’ultimo, spiegando che non c’erano le condizioni per presentare un’offerta secondo i termini di gara. E anche l’altra cordata di cui farebbero parte il consorzio Eteria (Gavio-Caltagirone) Rcm e Acciona ha fatto lo stesso.

     

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    Il nodo sono gli extracosti: la presidente nazionale dell’Ance Federica Brancaccio aveva scritto a Signorini l’8 giugno spiegando che l’importo base di gara era sottostimato rispetto ai costi per l’esecuzione in mare aperto dei lavori, ma anche per l’aumento delle materie prime e i tempi stretti per la costruzione e proprio per questo aveva ventilato il rischio che la procedura andasse deserta.

     

    Il ministro Enrico Giovannini aveva replicato da Rapallo, al convegno dei Giovani imprenditori, che eventuali extracosti si sarebbero potuti assorbire. Ma le imprese chiedono di rivedere le condizioni.

     

    La procedura negoziata

    progetto nuova diga foranea genova. progetto nuova diga foranea genova.

    Preso atto che nessuno ha presentato offerte per la nuova diga del porto di Genova, l’Autorità di sistema portuale ha quindi deciso di ripartire subito con la procedura negoziata al posto della gara.

     

    Significa che contatterà i due soggetti a cui aveva indirizzato l’invito a presentare l’offerta per l’appalto integrato per la progettazione e la costruzione della nuova diga e, in corso di affidamento, si potrà prevedere di rimodulare l’opera: ecco perché si potrà accorciare.

    progetto nuova diga foranea genova progetto nuova diga foranea genova

     

    E per quanto riguarda le condizioni economiche insufficienti, come aveva denunciato Ance, dicendo che l’importo base di gara era sottostimato considerando difficoltà dell’opera e tempi stretti — gli stessi motivi che avevano convinto la compagine composta da WeBuild, Fincantieri, Fincosit e Sidra a inviare ieri una lettera spiegando che non c’erano le condizioni per poter presentare l’offerta, seguita anche dall’altra cordata, Eteria (Gavio - Caltagirone), Rcm e Acciona — potrebbero adesso essere coperte con il Fondo ministeriale, altri trasferimenti dallo Stato e risorse dell’Autorità di sistema portuale, come spiega la nota diramata in serata dall’Adsp.

     

    Toti: il governo sul Pnrr sta facendo sottovalutazioni

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    «Draghi cercherà di tirare dritto finché avrà i voti in Parlamento, ma credo anche che questo governo sul Pnrr stia facendo sottovalutazioni e mediazioni un filo al ribasso», ha detto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, a SkyTg24. Secondo Toti le aziende non hanno partecipato alla gara per la diga foranea «perché il meccanismo di revisione dei prezzi non è stato reputato efficace. Se il governo non darà uno scrollone forte al tema delle gare, alle negoziazioni con le imprese, investire 200 miliardi di euro nei prossimi anni è qualcosa che fa tremare i polsi».

     

    Diga più corta per tagliare i costi

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    Per risparmiare sui costi la diga sarà più corta di 200-300 metri e la negoziazione sarà portata avanti anche con altre imprese, oltre a quelle delle due cordate, ha spiegato Signorini. La diga di Genova è una delle opere strategiche del Pnrr: la sua realizzazione completa vale un miliardo e 300 milioni. La prima parte, quella della gara andata deserta, vale 929 milioni. Il progetto prevede il posizionamento di 104 cassoni in cemento armato a una profondità di 50 metri. I cassoni sono alti 28 metri, larghi 24 e lunghi 40.

     

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    Bonomi: «Non basta fare, si deve fare bene»

    «Tutti ci auguriamo che il Pnrr vada a buon fine, soprattutto per le riforme, che il Paese aspetta da 30 anni. Temo però che ci si sia concentrati troppo sulla parte economica. Noi avremmo dovuto vedere un grande sogno-Paese, che rispondesse al problema delle diseguaglianze che ci accompagnano dall’Unità d’Italia. Io non vedo oggi questo obiettivo. Parliamo tutti di giovani e donne ma cosa è stato fatto per loro nell’ultima legge di bilancio?», ha sottolineato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, all’assemblea di Unindustria Reggio Emilia, evidenziando che «la più grande gara del piano, la Diga di Genova, è andata deserta» e il «nodo ferroviario di Bari è stato sospesa dal Tar per 6 mesi». «Non basta fare, si deve fare bene», ha aggiunto Bonomi.

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