Estratto dell’articolo di Marco Valsania per “Il Sole 24 Ore”
TRUMP E NIKKI HALEY
È uno stato dimenticato dai più, sulla carta tra i meno rappresentativi del Paese. Ma ogni quattro anni da mezzo secolo riappare sul palcoscenico nazionale, quando in gioco è la posta più alta della politica americana, la Casa Bianca. Allora le pianure gelate dell’Iowa diventano teatro dei primi caucus di partito, anche se questa volta solo dei repubblicani, che danno il via ufficiale alla gara per conquistare la nomination alla presidenza.
Tutto è pronto perché all’indomani di Capodanno, il 15 gennaio, si consumi uno scontro rivelatore tra gli aspiranti portabandiera dei conservatori alle urne del prossimo novembre contro il candidato democratico, che salvo terremoti sarà il presidente in carica Joe Biden. I caucus, il rito di centinaia di assemblee di militanti e iscritti convocate in ogni angolo dello Stato, metteranno alla prova le ambizioni dell’attuale indiscusso favorito, Donald Trump, e dei principali rivali interni, il governatore della Florida Ron DeSantis e l’ex ambasciatrice all’Onu Nikki Haley.
TRUMP E NIKKI HALEY
E se vincere non è essenziale, soltanto metà dei successi in Iowa hanno portato alla nomination e tre volte all’ingresso nello Studio Ovale, battere o deludere le aspettative è cruciale per giudicare l’elusivo “momentum” di un candidato. «Non è una formula magica, ma i risultati influenzano l’elettorato. Gettano basi e creano narrative, sono un test dell’abilità dei candidati di rapportarsi agli elettori e delle capacità organizzative delle loro campagne».
NIKKI HALEY
A parlare è Rachel Paine Caufield, che dei primi caucus ha fatto vocazione e scienza. Docente di scienze politiche alla Drake University, nella capitale statale di Des Moines, dirige lo Iowa Caucus Project. La sua onnipresenza agli appuntamenti elettorali sul campo le è valsa il soprannome di RPC.
Una vittoria di Trump le appare fuor di dubbio, negli ultimi sondaggi riceve preferenze record del 51% tra gli elettori di partito, con il 73% che crede possa battere Biden nonostante processi e scandali. Haley e DeSantis arrancano al 15-17 per cento. «Ma l’interrogativo è se Trump rispetterà simili pronostici e se Haley e DeSantis supereranno i loro». Per poter restare in lizza ritiene necessario che DeSantis o Haley raccolgano il 25-30%, sotto il 20% li dà per spacciati.
NIKKI HALEY E RON DESANTIS
[…] L’Iowa ha caratteristiche particolari, nell’attuale ciclo elettorale più evidenti del solito. I democratici hanno rivisto il loro calendario per la nomination, saltando di fatto ,o stato e scegliendo le primarie in South Carolina e Nevada a febbraio quali iniziali appuntamenti in omaggio alla maggior diversità dell’elettorato. Al contrario, in Iowa il 90% dei residenti è bianco. Tra i repubblicani, da metà fino a due terzi di chi partecipa ai caucus è composto da evangelici ultra-conservatori.
nikki haley 2
Anche se, avverte Caufield, una delle inedite incognite è il ruolo di elettori più moderati che decidano di iscriversi all’ultimo ai caucus in assenza della partita tra i democratici. […] Metà o più temono eccessiva spesa pubblica e debito e, in politica estera e sicurezza nazionale, sono focalizzati sulla guerra in Israele e i rapporti con la Cina (distante è l’Ucraina). Un terzo dà priorità a questioni culturali, quali il disagio sui diritti transgender, o a obiezioni su strategie per il futuro quali la transizione energetica.
L’esempio dell’immigrazione è forse il più illuminante: solo il 6% dei residenti dello Stato è nato all’estero, ma numerose comunità hanno conosciuto recenti significativi influssi di immigrati, per un quinto dal Messico, con impieghi dai grandi mattatoi (45,2%) alle costruzioni e al retail. […]
TRUMP E NIKKI HALEY