Luca Monaco per “la Repubblica - Roma”
TRAM
I pusher del Pigneto all’assalto dei tram. È l’ultima tecnica escogitata dagli spacciatori di hashish e marijuana che orbitano intorno al quartiere della movida per sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine. Dopo giornate intere in appostamento, domenica scorsa i poliziotti del commissariato Porta Maggiore sono riusciti a cogliere sul fatto due senegalesi di 29 e 32 anni che avevano avviato lo spaccio a bordo del tram della linea 19 (collega piazza Risorgimento, in Prati, con piazzale dei Gerani, a Centocelle).
I due “pusher del trasporto pubblico” sono stati processati per direttissima: G.F. , il 32enne senza permesso di soggiorno e con precedenti per spaccio, è già in carcere. Mentre D.D., 29 anni, è stato rimesso in libertà, ma con il divieto di dimora nel Comune di Roma.
MARIJUANA
Dai tram ai bus, sui mezzi pubblici accade anche l’esatto contrario: una notte di 10 giorni fa un giovane senegalese è stato rapinato con un coltello dall’autista della linea 32 (piazza Risorgimento-Saxa Rubra) che l’aveva scambiato per uno spacciatore e voleva acquistare del “fumo” sull’autobus in corsa lungo la via Flaminia, diretto a Saxa Rubra. Al diniego del ragazzo è scattata la rapina: 50 euro. L’uomo, con simpatie neofasciste, è stato rintracciato ieri dagli agenti del commissariato Ponte Milvio e denunciato per rapina e violazione della legge sulle armi.
SPACCIATORI
Al Pigneto gli agenti, coordinati dal vicequestore aggiunto Moreno Fernandez, hanno lavorato a lungo per stroncare sul nascere il nuovo sistema di vendita che comportava un rischio basso per gli spacciatori. I pusher, infatti, la sera si radunavano alla fermata del tram in piazzale Prenestino: addosso non avevano neppure un grammo di droga. Aspettavano pazientemente con il cellulare in mano la chiamata di conferma del cliente, già a bordo del tram e precedentemente istruito sulla linea da prendere e la direzione di marcia.
Le dosi già imbustate venivano nascoste negli anfratti nei pressi della fermata. Ricevuta l’ordinazione, i senegalesi prendevano rapidamente una sola bustina dal nascondiglio, in modo da poterla giustificare, se fermati, come una dose per uso personale (non punibile dalla legge). Una volta schiuse le porte dei vagoni, salivano a bordo. La notte viaggia poca gente sui mezzi pubblici, il che facilita sia l’individuazione dell’acquirente che le possibili forze dell’ordine nei paraggi.
SPACCIATORI
E infatti al primo sguardo sospetto lo scambio saltava: rischio azzerato. Altrimenti bastava una rapida stretta di mano per scambiare i soldi con la droga. Una volta portata a termine la vendita, al pusher non restava altro da fare che scendere, prendere il tram in direzione contraria e riposizionarsi alla fermata di piazzale Prenestino in attesa del prossimo cliente. Domenica scorsa però i poliziotti agli ordini di Moreno Fernandez hanno presidiato le fermate a monte a valle della “fermata-base”, riuscendo a cogliere gli spacciatori sul fatto.